Simone Pepe sulla partita vinta con 32 punti a Latina: “Eravamo felici fin quando non abbiamo saputo della morte di Kobe Bryant”

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Simone Pepe al PalaMoncada

Precisione, grinta e personalità: a tutto Simone Pepe. Il nostro giocatore, in occasione della sfida contro Latina, ha messo a segno 32 punti. Uno score che segna il suo personale record in A2. Pepe, solo nell’ultimo quarto di gara, ha messo a segno 17 punti, trascinando la Fortitudo Agrigento alla vittoria finale. I giganti di casa Alice e Riccardo, l’idolo Kobe Bryant, la partita contro Latina ed il prossimo big match contro la capolista, Torino.

Ecco le parole di Simone Pepe

I 32 punti a Latina, una vittoria fondamentale ed il tuo record personale in A2. Che momento stai vivendo?

“Sarebbe banale dire che non mi ha fatto piacere. E’ stata una partita importante che dovevamo vincere. Farlo in questo modo, ovviamente, mi ha reso felice. Sto bene, mi alleno forte e provo ad essere sempre al cento per cento. Sto vivendo un bel momento, ma devo ringraziare anche i miei compagni ed il coach Cagnardi. A livello personale è stata una partita, che certamente, non dimenticherò facilmente, ma dobbiamo andare avanti e non fermarci. Mi ha fatto piacere ricevere tanti attestati di stima, sono contento”.

Dove può arrivare questa Fortitudo Agrigento?

“Siamo a metà dell’opera. Non abbiamo ancora fatto niente. Dobbiamo lavorare e ancora lavorare, abbiamo un’infinità di partite da giocare e queste sono delle battaglie vinte, ma la ‘guerra’ è ancora lunga. Noi dobbiamo conquistare punti, salviamoci e poi si vedrà. Vincere a Latina è stato importante, come detto precedentemente, ma adesso abbiamo un altro avversario ostico. La Fortitudo Agrigento, grazie al gruppo, può anche togliersi delle importanti soddisfazioni. Ma noi dobbiamo sempre rimanere concentrati”.

Che gara sarà contro Torino?

“Insidiosa e difficile. All’andata è andata bene, ma abbiamo lottato tanto. Loro giocheranno in casa ed hanno delle aspettative diverse dalle nostre. Dobbiamo arrivare lì tranquilli e giocare come meglio sappiamo fare. Serve una difesa solida per fare bene in attacco. In settimana ci siamo allenati molto bene e dobbiamo mettere in pratica gli insegnamenti di coach Cagnardi. La vetta? Non deve farci paura, tutt’altro. Deve servire da stimolo per fare bene. Dobbiamo giocare con la nostra cattiveria agonistica, soltanto così possiamo pensare di ottenere punti pesanti”.

Tornando alla partita di domenica, quale messaggio ti ha fatto più piacere ricevere?

“Ho letto i tantissimi attestati di stima da parte dei tifosi, con me sono sempre speciali e per questo li ringrazio. Ovviamente l’affetto della mia famiglia, di mia moglie e di mio figlio, mi dà una forza che neanche sapevo di avere e per questo li ringrazio. Quando giochiamo in casa, fare il giro del campo con mio figlio è un’emozione inspiegabile”.

I festeggiamenti post vittoria di domenica sono stati interrotta da una brutta notizia, ovvero la morte di un grande dello sport, come Kobe Bryant

“Si. E’ vero. Eravamo felici fin quando non abbiamo saputo della terribile tragedia. Kobe, per chi ama il basket ma anche lo sport in genere, è stato una grande icona. Un esempio da seguire. Lui era il basket”.

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