Mister “26.040 km”. Yvan Baglieri coach delle giovanili da record.. di percorrenza

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Coach Yvan Baglieri

In Sicilia, durante l’anno agonistico 2018-2019, un solo allenatore (a capo di 9 squadre di categorie senior e giovanili femminili differenti), ha stabilito probabilmente un record. Lo ha fatto accumulando, in circa 7 mesi, ben 26.040 km di trasferte.  

Per dare un’idea geografica, è come se avesse percorso due volte tutta la costa balneabile della regione.

21 partite giocate con la Serie B, 13 con la Serie C, 10 con la formazione U13, 10 con l’under 14, 28 con l’under 18, 6 partite con la categoria Gazzelle e 6 con gli Esordienti.  

E’ partito e tornato sempre a Ragusa, si chiama Yvan Baglieri coach in organico da oltre 10 anni alla Passalacqua Spedizioni.

Allenare in Sicilia è difficile per tanti motivi, uno tra questi gli spostamenti. Non dimentichiamolo, viviamo nella regione più grande d’Italia e per questo, ad esempio, spostarsi da Ragusa a Trapani (accaduto con la Serie C) ha avuto lo stesso “impatto” dell’oltrepassare lo Stretto per giocare esattamente a Catanzaro o giocare due volte a Messina.

Allenare una categoria competitiva (under 18) ha portato coach Baglieri da Priolo (Siracusa) a Borgo Pace (Pesaro Urbino – Marche), per la bellezza di 1.130 km finali. Se di categorie competitive se ne hanno due, capiterà di spostarsi da Giarre (Catania) a Chianciano Terme (Siena) o da Acireale (Catania) a Jesolo (Venezia) nel giro di pochi mesi, raggiungendo distanze che solo allenatori di categorie nazionali sono abituati a percorrere. 

Ne sa qualcosa anche la Pallacanestro Trapani, che partecipando al campionato di Eccellenza è sempre proiettata fuori Sicilia.

Archiviata la positiva stagione 2018-2019, Baglieri è tornato in campo già 3 mesi fa. 

Quest’anno abbiamo ricominciato il 23 agosto, prima della Serie A1 – spiega l’allenatore ragusano – le ragazze erano carichissime per i risultati ottenuti l’anno precedente. Prima dell’inizio della scuola abbiamo fatto doppia seduta e preparazione atletica, oggi con Serie B, U18 e U16 ci alleniamo tutti i giorni dal lunedì al sabato. Facciamo anche individuale all’una e mezza o allenamento di squadra all’una e mezza, quindi un giorno si e uno no ci alleniamo anche in quella fascia oraria. Da responsabile minibasket mi occupo anche dei più piccoli e di “dirigere il traffico” tra gli istruttori minibasket”.

Il gioco vale la candela?

Amo il basket e vivo questo mondo quindi mi piace incontrare la gente che ci gira attorno. Mi piace incontrare i coach, parlare e confrontarsi con loro su tutto. Lavorando per una società di Serie A in trasferta mi trasformo anche in una sorta di talent scout, con il piacere di scoprire giovani promesse. Dietro l’attività giovanile c’è un grosso lavoro di organizzazione, lo scorso anno insieme a Gianni Lambruschi e Davide Ceccato abbiamo portato a termine un compito non facile, lavorando in collaborazione per dare il massimo ad ogni gruppo“.

Quanto pesano 20 mila chilometri per un “semplice” allenatore delle giovanili?

Abbiamo realizzato trasferte di tutti i tipi – spiega Yvan -. Tornavamo da Roma e l’indomani con la squadra mi ritrovavo a Catania, o da Roma verso Caltanissetta a fare una finale. E’ stato molto dispendioso ma gratificante, la fatica si è trasformata in orgoglio e soddisfazione quando abbiamo raggiunto risultati che non ci aspettavamo. In B eravamo considerati squadra cuscinetto ma siamo andate in finale; in U18 abbiamo rischiato di battere le padrone di casa e arrivare alle finali nazionali, arrivando tra le prime 8 d’Italia; in U16 ci siamo posizionata nelle prime 6 d’Italia e in 14 abbiamo raggiunto un risultato storico arrivando terzi nazionali. Contando anche le finali raggiunte con il Join The Game a bocce ferme posso dirlo: la fatica non ha peso quando si vince! 

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