C SILVER. Libertas Alcamo, la sfida contro Adrano riporta alla memoria tanti ricordi indimenticabili

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Libertas Alcamo, la squadra promossa in C
Libertas Alcamo, la squadra promossa in C

616 giorni dopo quell’indimenticabile round finale che regalò alla Libertas Alcamo la strameritata promozione in serie C (una stagione di tutte vittorie tranne in gara 2 di finale), l’Adrano ritorna al “PalaTreSanti”. Di quella partita, unica come colpi di scena negli ultimi secondi, sono rimasti pochi protagonisti ed è rimasto lo striscione che ancora campeggia sulle pareti del palazzetto alcamese: “BENVENUTI IN PARADISO”.

Il quintetto adranita, allenato quest’anno da un mazarese, Giorgio Bonanno, probabilmente sentirà di più la partita ricordando l’amarezza per avere mancato l’impresa, mentre i ragazzi di coach Ferrara affronteranno l’incontro nell’ottica degli obiettivi stagionali. D’altro canto, oltre all’allenatore, sono davvero pochi i protagonisti di quella finalissima ancora in maglia bianco-azzurra: il capitano Andrè, il play “Ciccio Genovese” e il giovane Agrusa.

I ricordi sono indelebili ma l’attualità è davvero importante. Libertas – Adrano giunge infatti a due giornate dal termine del girone di andata e la capolista intende ottenere il massimo per aggiudicarsi il titolo di “campione d’inverno”, una contesa che vede protagonista anche Ragusa con cui Alcamo condivide il primato. Il quintetto di Bonanno, invece, è in terza posizione, con quattro punti in meno, ma proprio in vista dell’incontro di domani ha perduto il suo giocatore più forte, l’americano Ennis Whatley che aveva abituato tutti a firmare costanti “trentelli”. Il colored ha infatti deciso di trasferirsi in Piemonte, in C Gold.

La settimana di avvicinamento è stata invece tranquilla per la Libertas che però ancora non avrà al 100% sia Dragna che “Lollo” Genovese: dettagli ai quali la squadra non vuole attaccarsi. Si pensa invece a riprendere subito il cammino, dopo la sconfitta di Ragusa che ha interrotto la strepitosa striscia di nove vittorie consecutive, ed a farlo nella fase cruciale del campionato, quella del “giro di boa”.

 

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