In estate l’Angelico ha cambiato davvero poco, puntando su un interessante mix di gioventù ed esperienza. La talentuosa coppia U.S.A. (Ferguson ed Hall) timbra non di rado “quarantelli” ed i vari giovani del proprio vivaio sono in gran crescita, assicurando quel basket aggressivo e veloce che è ormai un marchio di fabbrica di Biella. Le sette vittorie consecutive ottenute dalla squadra di coach Michele Carrea l’hanno proiettata in vetta solitaria ed, al contempo, spostato gli obiettivi da una tranquilla salvezza al sogno del grande ritorno al piano di sopra. Ecco i singoli componenti del roster. Nel perimetro il giocatore più pericoloso è la guardia americana Jazzmarr Ferguson (1988), cecchino dal ventello facile che può oltretutto dare una mano in cabina di regia. Si fa ammirare per la sua rapidità, l’abilità al tiro da fuori e, anche se fa meno rumore, per l’eccellente propensione al passaggio. Finora non sta certo deludendo, viaggiando con numeri da urlo: 20.8 p.ti, 2.9 falli subiti, 3.1 rimbalzi e ben 4.6 assist per gara. Tira tantissimo (quasi 20 tentativi ad incontro) ma le percentuali lo premiano, 46% da due ed il 42% da tre. Unico neo le palle perse, ben 3.9 a match. In costante crescita è senz’altro l’ala piccola Niccolò De Vico (1994), a cui già dalla scorsa stagione viene concesso uno spazio, e responsabilità, da “americano”. Sta ripagando la fiducia in lui riposta con 13.8 p.ti, 4.3 falli subiti e 4 rimbalzi di media. Tira bene da due (50%), nonostante la specialità della casa sia il tiro da oltre l’arco dei 6.75, che lo vede eccellente protagonista con il 45% su oltre cinque tentativi ad allacciata di scarpe. Si divide tra il “tre” ed il “quattro” Mike Hall (1984), americano con passaporto irlandese che ha alle spalle le prestigiose stagioni vissute con l’Olimpia Milano. Tiro, solidità a rimbalzo e leadership sono garantiti ma ogni tanto “esce” dalla partita. I suoi numeri sono di tutto rispetto: 13.6 p.ti conditi da ben 12.6 rimbalzi ad incontro. Le percentuali sono senz’altro migliorabili, sia da due (44%) che da tre (29%), anche se risentono inevitabilmente delle forzature che ama prendersi. Passa la palla come pochi, distribuendo 2.3 assist di media ed inoltre è molto abile nel procurarsi tanti falli (3.4 per gara). Il centro della squadra è Amedeo Tessitori (1994), che arriva da Cantù ed è un prodotto del settore giovanile della Virtus Siena. È un lungo dinamico dal grande impatto fisico che, al contempo, dispone di buone mani ed ottima tecnica individuale. Nei pressi del pitturato non si fa pregare e va a referto con 11.1 p.ti (56% da due), catturando anche 5.6 rimbalzi per partita. Ogni tanto ci prova anche da tre, ma con alterne fortune (33%). Ha invece scalato le gerarchie della passata stagione il playmaker del 1985 Marco Venuto, che rimane in campo quasi 32’ ad incontro, contribuendo alla causa con una regia oculata, a cui aggiunge 5.3 p.ti e 1.8 assist a match. Migliorabili però le percentuali dal campo, soprattutto da tre (29%). Al PalaConad mancherà l’ex Siena ed Agrigento Mattia James Udom (1993) che è “out” a causa di un problema muscolare. È un “quattro” molto atletico che, prima dell’infortunio, stava facendo sentire i suoi muscoli in area colorata. Buone infatti le sue attuali medie stagionali: 11.8 p.ti, 4.5 rimbalzi ed un eccellente 69% da due. Ogni tanto la mette anche dalla distanza (25%) e dalla lunetta stava vivendo un momento di grazia con il 93%. Le sue lunghe leve, che lo rendono un vero intimidatore d’area, saranno un ostacolo in meno per Trapani. Un altro atleta formidabile è l’ala britannica Carl Wheatle (1998) che è uno dei giovani più interessanti a livello europeo e, dal 2013, fa parte del settore giovanile biellese. Fisicità ed agonismo non mancano di certo e, al suo vero debutto in prima squadra, si sta facendo trovare pronto garantendo buoni numeri: 4.4 p.ti e 2.8 rimbalzi di media. L’inesperienza lo sta però penalizzando nelle percentuali: 46% da due, 15% da tre ed il 61% dalla lunetta. Troviamo, infine, i giovani Luca Pollone (guardia del 1997), Luca Rattalino (pivot del 1997), Federico Massone (playmaker del 1998), Matteo Pollone (guardia del 1999) e Samuele Pasqualini (guardia del 1998) che finora non hanno trovato tanto spazio nelle rotazioni ma hanno comunque garantito una preziosa mano negli allenamenti quotidiani.