Dopo il trionfo dello scorso anno nelle Final Eight di Coppa Italia la Bertram ha costruito un team che ambisce legittimamente al grande salto. Le cose però, nelle prime tre giornate di campionato, non sono andate come sperato ed a farne le spese è stato coach Lorenzo Pansa, sostituito in settimana da Marco Ramondino che grandi cose ha fatto negli anni pregressi con Casale Monferrato. Alla “prima” ha letteralmente trasformato la squadra, demolendo nel turno casalingo Scafati. Gioco controllato, ferocia difensiva e minuziosa organizzazione tattica costituiscono da sempre il suo credo, propedeutici ad un’ inversione di trend che dovrà portare Tortona ai vertici della classifica, in linea con il roster a disposizione che andiamo quindi a presentare. La passata stagione è arrivato “in corsa”, ci riferiamo alla guardia Mirza Alibegovic (1992), decisivo due anni fa nella promozione di Brescia in massima serie, che ha poi calcato con le maglie di Torino e Capo D’Orlando. Nato negli Stati Uniti, ma di nazionalità sportiva italiana, nonché figlio del grande Teoman, è un esterno atletico e forte fisicamente che sfrutta queste doti per imprimere tanta energia anche in difesa. Micidiale poi al tiro dalla distanza. È ormai entrato a pieno regime nei meccanismi tattici, ed al momento viaggia con 13.8 p.ti, 4.3 falli subiti, 4.5 rimbalzi a match. Le percentuali non sono un granché, 31% da due, 32% da tre (su oltre 6 conclusioni per gara), specialità che ogni tanto forza. Sul perimetro c’è anche il play-guardia Lorenzo Gergati (1984) che è un giocatore di “sistema”, che fa leva sul suo grande dinamismo che lo rende spesso devastante in uno contro uno. Non passa come un fine tiratore dalla distanza ma in queste prime giornate la mette alla grande (57% da tre). Per il resto 7.3 p.ti, 3.3 falli subiti, 3 assist ed un rivedibile 30% da due. Troviamo poi il tiratore Brett Blizzard (1980), con innumerevoli esperienze in Italia nelle fila di Cantù, Reggio Emilia, Virtus Bologna e, da ultimo, Casale Monferrato. Cecchino micidiale, che garantisce anche una buona dose di senso tattico e diversi assist per gara. Finora va a referto con 7.5 p.ti ed un ottimo 37% da tre, specialità che da sempre è il suo marchio di fabbrica. Non è poi consigliabile spendere fallo su di lui nei momenti caldi del match, poiché è molto preciso dalla lunetta (100% finora). Infine 4.3 rimbalzi a match ma anche 3 palle perse di media. Ritrovato coach Ramondino, i suoi numeri sono destinati a crescere. Il punto di riferimento offensivo è senz’altro la guardia U.S.A. Preston Knowles (1989) che ha calcato parquet importanti, come Pistoia (serie A), Maccabi Ashdod (Israele) e Zadar (Croazia), giocando anche la Lega Adriatica. Ha sempre chiuso oltre la doppia cifra di media, dimostrando di “vedere” il canestro da ogni posizione, sia da fuori che in avvicinamento al ferro. Non è certo uno che si fa pregare, ed i tanti tentativi ad allacciata di scarpe ne sono chiara testimonianza. Numeri da MVP finora, con 21.8 p.ti, 3.8 falli subiti, 4.8 rimbalzi e 3.3 assist per partita che denotano come giochi anche per i compagni. Conclude con un eccellente 66% da due, uno stratosferico 93% dalla lunetta ma un migliorabile 28% da oltre l’arco dei 6.75, ma vanno considerati gli oltre 8 tentativi per gara. Nel pitturato troviamo l’altro U.S.A. Justin Tuoyo (1994) che, dopo l’esperienza NCAA di Chattanooga, ha giocato sia il campionato ungherese che la Fiba Europe Cup con la maglia degli Egis Kormend. In virtù delle sue
notevoli qualità atletiche, e tecniche, può giocare sia spalle che fronte a canestro, dando minuti anche da “quattro”. Punisce spesso e volentieri i più lenti lunghi avversari in transizione e distribuisce tantissime stoppate (2.5 di media), specialità dove risulta letteralmente dominante, costringendo gli avversari ad alzare le parabole di tiro. Non usa tantissimo il tiro dalla distanza che, al momento, lo vede realizzare con il 28%. Le altre cifre: 12.8 p.ti (superlativo il 69% da due), 4 falli subiti e ben 7.1 rimbalzi ad allacciata di scarpe. In area colorata c’è sempre Luca Garri (1982) che garantisce qualità lì sotto. Il suo palmares è regale: 99 gare con la Nazionale, il Mondiale del 2006 e, soprattutto, l’argento olimpico ad Atene 2004. Si sta facendo sentire sotto le plance con prestazioni convincenti. Non è certo un vero e proprio intimidatore d’area, ma in attacco sa abilmente giocare sia spalle che fronte a canestro, dove si affida alla sua mano educata. Ci prova spesso anche da fuori, con risultati al momento insoliti (23% da tre). Il resto delle sue statistiche: 8.3 p.ti (51% da due), 3.5 falli subiti, 4.3 rimbalzi ed un balbettante 57% dalla linea della carità. Altro “piccolo” di spessore è il play-guardia del 1992 Gabriele Spizzichini, scuola Virtus Bologna ed ex Scafati. È un “soldatino” di qualità che mette scrupolosamente in pratica i dettami del proprio coach. Assicura difesa, dinamismo e duttilità tattica, ricoprendo tutti i ruoli sul perimetro. Finora scrive 5.5 p.ti, 3 falli subiti, 4.1 rimbalzi e 2.8 assist per gara. Bene dalla media (65% da due) mentre può migliorare al tiro dalla distanza, pur essendo principalmente un giocatore di sistema. La guardia Francesco Stefanelli (1995), che ha doti da attaccante puro, è ancora in fase di recupero dalla lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro occorsagli lo scorso aprile. È quello che aveva alzato di più il suo rendimento, disputando una Coppa Italia da protagonista. Gabriele Ganeto, ala piccola del 1987, non ha certo bisogno di presentazioni dopo i tre anni in granata in cui si è fatto apprezzare da tutti i punti di vista. Giocatore di cuore, che spende ogni stilla di energia sul parquet, assicurando alla causa grande impatto difensivo ed emotivo. Esperienza poi da vendere. Finora non ha inciso, frenato da qualche guaio fisico e, non a caso, ha saltato l’ultimo match contro Scafati. Non ha ancora esordito l’esperto “quattro” Klaudio Ndoja, 33enne albanese naturalizzato italiano, specialista della categoria, con due promozioni con le maglie di Brindisi e Virtus Bologna, con cui ha giocato anche al piano di sopra. La personalità è innata, ed il suo proverbiale tiro da tre può “aprire” il campo alle incursioni dei compagni.