Trapani in trasferta, i numeri della Npc Rieti

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Luciano Nunzi allenatore dell'Npc Rieti

La NPC Rieti di coach Luciano Nunzi, dopo un buon inizio stagionale, vive un momento non proprio brillantissimo, certificato dalle tre sconfitte consecutive con cui ha chiuso il girone di andata del girone Ovest. L’obiettivo del mantenimento della categoria pare comunque raggiungibile con tranquillità, in virtù di un organico più profondo rispetto al recente passato. Dal punto di vista tattico poi, Pepper e compagni puntano sul gioco controllato e la meticolosa applicazione difensiva, e contro Trapani, oltretutto, vorranno “vendicare” la rocambolesca sconfitta del PalaConad. Passiamo ora ai singoli componenti del roster. In cabina di regia troviamo l’ex Omegna Alessandro Zanelli (1992) che è abilissimo nel rifornire assist ai compagni e pericoloso nel tiro dalla distanza. Nei momenti caldi del match poi non gli trema certo la mano. I suoi numeri finora: 9.7 p.ti, 3.9 falli subiti e ben 4.4 assist di media. Buone anche le percentuali dal campo, con il 53% da due ed il 39% da tre. In crescita! La guardia-ala è il realizzatore, con fisico da quarterback, Dalton Pepper (1990) che, dopo l’esperienza alla prestigiosa Temple University, si è meritatamente guadagnato la conferma a Rieti. Viaggia con numeri di tutto rispetto: 15 p.ti, 3.2 falli subiti e 5.2 rimbalzi ad allacciata di scarpe. La specialità della casa è senz’altro il tiro da fuori (30% in stagione) ma, in generale, riesce a costruirsi un tiro nelle situazioni più disparate. Bottini in doppia cifra assicurati! Altro esterno di sicuro rendimento è Nicolò Benedusi (1988) che traduce alla lettera sul parquet i dettami di coach Nunzi, mettendo al servizio della causa il suo spiccato senso tattico. Tira con parsimonia ma con discrete percentuali, sia da due (52%) che da tre (35%). Fa indubbiamente prevalere le qualità di giocatore di sistema a quelle di realizzatore, distribuendo anche qualche prezioso assist. Scrive a referto 4.4 p.ti e 3.3 rimbalzi per gara. Ha saltato le ultime gare Matteo Chillo (1993) che gioca da “quattro”, nonostante tecnicamente possa destreggiarsi bene anche da “tre” in quintetti “pesanti”. È un atleta che si danna l’anima in difesa, e che ha fatto grandi miglioramenti tecnici, rispetto a qualche anno fa, quando la sua mano non era certo tra le più educate. Nella stagione in corso garantisce 9.1 p.ti e 3.4 rimbalzi a match. Migliorabili invece le percentuali dal campo (44% da due, 35% da tre). Nel ruolo di pivot troviamo l’altro U.S.A. Deshawn Sims (1988) che, dopo aver girato letteralmente il mondo, si sta dimostrando uno dei migliori centri di A2 (19.5 p.ti, 4.3 falli subiti e 7 rimbalzi di media). Sprigiona tutto il suo atletismo nei pressi dell’area colorata ed è il classico lungo con punti nelle mani, poiché dotato di ottima tecnica in post basso (54% da due, su quasi 15 tentativi di media), pur non rinunciando ad uscire dal pitturato per colpire dalla distanza (33% da tre). Un altro giocatore che ruota sul perimetro è la guardia, ex Agropoli, Federico Di Prampero (1995) che assicura alla NPC una solida “presenza” sul parquet (4.7 p.ti per partita). Colpisce soprattutto da tre (con il 29%), e non passa certo per un “timido”, dato che non si fa pregare quando c’è da colpire da oltre l’arco dei 6.75. Titolare aggiunto è l’esperto play-guardia Juan Marcos Casini (1980), italo-argentino con ben 13 stagioni italiane già alle spalle. Conoscenza del gioco a metà campo e tiro da tre sono assicurati, per via di mani davvero raffinate. I numeri parlano da soli: 10.3 p.ti, 3.1 falli subiti, 3.3 rimbalzi e 1.6 assist a match. Il 56% da tre ed il 93% ai liberi non necessitano poi di alcun commento. Evergreen! In area colorata registriamo il prezioso contributo anche di Giacomo Eliantonio (1988), che tecnicamente ama giocare fronte a canestro, in virtù di un discreto tiro dalla media e da fuori, ma che per ragioni di opportunità occupa spesso anche il post basso, nonostante le doti atletiche non siano proprio il suo marchio di fabbrica. La tecnica non è in discussione, ma la “cattiveria” è a fasi alterne. Finora garantisce 5.2 p.ti (61% da due, 30% da tre) e 1.8 rimbalzi a match. Nelle rotazioni trovano spazio anche l’ala-pivot del 1996 Riccardo Trevisan nonché il playmaker Gianluca Della Rosa (1996) che ha saltato l’ultima gara ma contribuisce alla causa con 2.6 p.ti (32% da tre) e 1.7 assist per partita, in quasi 13’ di utilizzo medio.

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