Trapani, contro Rieti sfida alla difesa più forte del campionato

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Un'immagine di Pallacanestro Trapani contro Rieti

Coach Alessandro Rossi sta sorprendendo i più, conducendo la sua squadra ai vertici, attualmente ad un inaspettato (ad inizio stagione) terzo posto in classifica. Diretta conseguenza di un basket improntato alla difesa esasperata, prova ne siano i 1.182 punti subiti, appena 69.5 di media. Meticolosa applicazione nella propria metà campo, difese dure e tattiche e, naturalmente, gioco controllato. La svolta si è paradossalmente avuta con il grave infortunio (frattura del piede sinistro) subito, nelle prime giornate, da J.J. Frazier che, di certo, rappresentava il “trentello” facile ma, di contro, giocava molto per sé. A quel punto, è arrivato Odegboye, un giocatore con meno talento ma più di “sistema” e Rieti ha iniziato a volare, senza mai smettere. Certo, l’attacco è asfittico, come dimostrano i 1.208 punti segnati (71.05 a match), che relegano Rieti come peggior squadra offensiva. Quindi, contemporaneamente, miglior difesa e peggior attacco ad Ovest! Lo score dell’ultima uscita casalinga contro Siena è emblematico, 53-42 per Gigli e soci ed ennesima vittoria in stagione. Il roster. La regia è ormai nelle mani del playmaker del 1987 “Ogo” Adegboye, atleta nigeriano di passaporto britannico, ex Juve Caserta e Viola Reggio Calabria. Di formazione cestistica a stelle e strisce, ha pure indossato la maglia della Nazionale britannica agli europei 2011 e 2013. È un giocatore che fa della rapidità e dell’atletismo le sue armi principali, difendendo alla morte sul portatore di palla avversario. Gioca per la squadra ma non fa certo mancare alla causa discreti bottini. Spiccato senso tattico! Le sue cifre: 10.9 p.ti, 3.4 falli subiti, 2.9 rimbalzi e 2.6 assist per partita. Migliorabili le sue percentuali da tre (23%), non certo la specialità della casa. Troviamo poi il play-guardia, del 1993, ex Legnano, Simone Tomasini che è un esterno molto duttile che ha una buona visione di gioco e può ricoprire tutti i ruoli sul perimetro. Il 42% da tre con cui ha chiuso la passata stagione la dice lunga sulla sensibilità delle sue mani anche se, finora, è parecchio sotto media, con il 28% dai 6.75. Per il resto molto bene, con 32’ di campo, 11.9 p.ti (51% da due), 2.7 falli subiti, 3.6 rimbalzi e 2.7 assist a match. Sicurezza! Altro esterno di sicuro rendimento è l’esperto Juan Marcos Casini (1980),
italo-argentino con tante stagioni italiane alle spalle. Conoscenza del gioco a metà campo e tiro da tre sono assicurati, per via di mani davvero raffinate. Viaggia con 8.4 p.ti, 2.3 rimbalzi e 1.6 assist ad uscita. Il 33% dalla distanza è insolito per lui. L’ala-pivot è lo statunitense Bobby Jones (1984), anch’egli veterano dei parquet del bel paese. Nona maglia per lui, in ben 10 stagioni in Italia tra A e A2 (Teramo, Montegranaro, Forlì, Pistoia, Virtus Roma, Caserta, Piacenza e Mantova). Atletismo e dinamismo come biglietto da visita, inoltre la sua atipicità è spesso un rebus irrisolvibile per i più lenti lunghi avversari, che ama portare “fuori”. Le percentuali però non sempre gli sorridono. A referto con 16.5 p.ti (55% da due), 5.8 falli subiti, 7.2 rimbalzi e quasi 2 assist di media che la dicono lunga sulla sua visione di gioco dal post alto. 35% da tre in stagione (su quasi 5 tentativi di media), arma preziosa per “aprire” il campo. Il pivot è l’ex Nazionale Angelo Gigli (1983) che è sceso di minutaggio (quasi 22’ per gara) ma nel pitturato può far valere movimenti in post basso da manuale, nonché un tiro dalla media niente male. In difesa va ovviamente preservato, esonerandolo da aiuti sul pick and roll troppo dispendiosi. Molto preciso da sotto (53% da due), nonostante possa far male anche da tre (fortune, però, alterne in stagione, con il 25%). Qualche assist sui raddoppi lo regala sempre, quasi 2 di media. Aggiunge 4.8 p.ti e 5 rimbalzi ad allacciata di scarpe. Prezioso poi il ruolo dell’ala Giovanni Carenza (1988) che finora scrive a referto 6.7 p.ti e 3.5 rimbalzi per partita. Le percentuali da oltre l’arco dei 6.75 non sono al momento altissime (32% da tre), specialità che usa però più del tiro dalla media e che denota la sua natura di ala piccola, nonostante per esigenze tattiche giochi spesso e volentieri da “quattro” atipico. Un altro giocatore duttile, “tre” che può giocare “quattro”, che gioca minuti importanti è l’ala, anch’egli ex Legnano, Daniele Toscano (1993). Versatile e forte fisicamente, nelle gare finora disputate ha inciso non poco, con 9 p.ti, 3.7 falli subiti, 1.6 assist e ben 5.1 rimbalzi ad incontro. Dal campo così così, con il 46% da due ed un rivedibile 32% dalla distanza. Lottatore! Dalle rotazioni arriva poi il playmaker Federico Bonacini (1999) che è un prodotto del vivaio della Pallacanestro Reggiana, con cui ha “assaggiato” la massima serie e l’Eurocup nel corso degli ultimi tre anni. Per lui quasi 13’ di campo, con 1.9 p.ti, 1.8 rimbalzi e percentuali in caduta libera (36% da due, 20% da tre ed il 43% ai liberi che si commenta da solo). Spazio (poco più di 8’ di media) anche per l’ala del 1999 Aleksa Nikolic, nato a Belgrado e già visto a Treviso. Buone mani per lui, soprattutto da oltre l’arco dei 6.75. Per il resto 2.5 p.ti e 1.9 rimbalzi a match. Ruolo importante poi per la guardia tiratrice del 1998 Alberto Conti che rimane sul parquet quasi 17’ di media, realizzando 4.3 p.ti con il 53% da due ed un balbettante 24% dai 6.75. Panchina finora per l’ala-centro del 1998 Edoardo Moretti e la guardia del 2000 Leonardo Berrettoni.

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