Trapani – Casale, i numeri dei piemontesi

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Esultanza Trapani
La Pallacanestro Trapani

La Novipiù è una squadra collaudata, che ha cambiato poco rispetto alla stagione passata, affidandosi al gruppo che tante soddisfazioni ha già regalato a coach Marco Ramondino. In cabina di regia troviamo Giovanni Tomassini (1988), playmaker d’ordine con buona visione di gioco che conosce alla perfezione il credo cestistico professato dal proprio coach. Finora garantisce alla causa 6.3 p.ti, 3.3 falli subiti e 3 assist di media. Le percentuali risultano migliorabili, sia da due (25%) sia da tre (30%), fondamentale che comunque non è certo la specialità della casa. La guardia è Obi Emegano (1993) che, dotato di grande fisico e innata capacità realizzativa, sta un po’ faticando dopo gli ottimi numeri nel suo ultimo anno con la Oral Roberts University. Sta infatti tirando male (26% da due e 30% da tre), assicurando alla causa 8.7 p.ti ad allacciata di scarpe. Da un giocatore completo come lui, che può far male anche in post basso, ci si attende molto di più. Sul perimetro troviamo poi il tiratore Brett Blizzard (1980), con innumerevoli esperienze in Italia nelle fila di Cantù, Reggio Emilia e Virtus Bologna. Cecchino micidiale, che garantisce anche una buona dose di senso tattico (4.3 assist per gara). Finora va a referto con 10.3 p.ti ed un inusuale (per lui) 28% da tre, specialità che usa più del tiro dalla media. Non è inoltre consigliabile spendere fallo su di lui nei momenti caldi, poiché è praticamente infallibile dalla lunetta. L’ala pivot è Niccolò Martinoni (1989), “quattro” atipico che si affida alle mani da esterno puro ma che non è certo il classico intimidatore d’area. Le sue attuali cifre stagionali recitano 12 p.ti e 8.6 rimbalzi ad incontro. Buono poi il 52% da due, così come il 35% da tre, arma che usa non di rado. Dalla lunetta è inoltre particolarmente preciso, anche se da quelle parti lo si vede di rado, poiché non ama giocare troppo uno contro uno. Più “cattivo” delle annate passate, e le stoppate che distribuisce ad incontro (1.3) ne sono la prova lampante. Nel pitturato a fare la voce grossa ci pensa Jordan Tolbert, esplosivo pivot del 1992 che si sta confermando un potente schiacciatore nonché un ottimo rimbalzista offensivo. Dalle sue parti non si passa certo facilmente e le sue indubbie doti atletiche lo rendono un intimidatore d’area di assoluto valore. Nonostante i centimetri non siano tantissimi, negli anni ha infatti sviluppato una grande presenza difensiva, capace non solo di proteggere l’area ed il ferro, ma anche di tenere botta in post basso contro avversari più prestanti. Viaggia spedito con 10.3 p.ti e 8 rimbalzi per gara. Le stoppate sono il suo marchio di fabbrica, mentre le mani non sono certo tra le più educate, come testimonia il 43% dalla linea della carità. Da sotto però è una garanzia, con il 61% da due. Dalla panchina si alza Nicola Natali, ala del 1988 che assicura lotta, rimbalzi ed una gran difesa sul miglior marcatore avversario, anche se i punti che porta in dote non sono tanti, nonostante un discreto tiro. Finora assicura una preziosa mano alla Junior con 6.3 p.ti (85% da due, 23% da tre), a cui aggiunge 2.6 rimbalzi e 2.3 assist nei 22’ di utilizzo medio. Il sesto uomo di lusso è il veterano Fabio Di Bella (1978), che in cabina di regia da sempre si rivela abile a bucare le difese avversarie in uno contro uno, oltre a spingere a più non posso in transizione. Nelle ultime stagioni è andato un po’ in calo ma in queste prime giornate con la maglia di Casale ha prodotto buone cose: 7.7 p.ti, 3 falli subiti, 2.7 palle recuperate oltre 2.7 assist a match. A lui il compito di imprimere la sua proverbiale energia su entrambi i lati del campo, migliorando magari le percentuali dal campo (39% da due, 13% da tre). Viene chiamato spesso in causa anche Luca Severini, ala-pivot del 1996, in prestito da Pistoia. Per lui quasi 13’ ad allacciata di scarpe, con 4 p.ti (46% da due) e 3 rimbalzi ad incontro. Buon stoppatore ma impreciso dalla lunetta (54%). Grandi aspettative anche per la guardia-ala del 1996 Simone Bellan che, dopo tre anni di costante crescita fisica e tecnica con l’Aquila Basket Trento (nell’ultima stagione aggregato alla Prima Squadra della Dolomiti Energia, qualificata ai Playoff di Serie A e semifinalista in Eurocup), vuole ritagliarsi spazi importanti in A2. Per lui finora quasi 8’ di permanenza media sul parquet, qualche tiro da oltre l’arco dei 6.75, e molti passi avanti da compiere. Completano infine l’organico di Casale il “quattro” Eric Ruiu (1997) nonché la guardia del 1998 Davide Denegri, finora alla ricerca di spiragli nelle rotazioni del proprio staff tecnico.