Trapani affronta Rieti, occhio ai numeri di J.J. Frazier

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Pallacanestro Trapani
Andrea Renzi

Altra trasferta nel Lazio per la 2B Control Trapani, stavolta nella tana di Rieti. Il coach è Alessandro Rossi, subentrato a Luciano Nunzi a fine ottobre 2017, e meritatamente confermato dalla Società per il pregevole finale di stagione che lo ha visto sfiorare la post season. Ora è chiamato ad invertire il trend, poiché Rieti è reduce da due sconfitte su altrettante uscite. Ad onor del vero, a Siena i due punti sono sfuggiti solamente al supplementare e dopo una gara dominata per i primi tre periodi. Gioco controllato e meticolosa applicazione difensiva sono le chiavi di volta della stagione mentre le rotazioni, che al momento non sembrano il punto di forza della formazione laziale, sono chiamate ad alzare il livello, specialmente se la legittima proiezione è quella di strizzare l’occhio ai play-off. Il roster. La regia è nelle mani del talentuoso J.J. Frazier (1995), uscito da Georgia nel 2017 (18 p.ti di media da “senior”). Lo scorso anno arrivò a Treviglio e la condusse letteralmente ai play-off, con numeri da capogiro (27 p.ti in regular season ed “appena” 19 nei play-off). Nelle prime due uscite la media è già oltre il “ventello” ma deve sistemare qualcosa alla voce percentuali. Ottimo assist-man. Pericolo pubblico numero uno! Troviamo poi un altro play-guardia, il 1993, ex Legnano, Simone Tomasini che è un esterno molto duttile che ha una buona visione di gioco e può ricoprire tutti i ruoli sul perimetro. Il 42% da tre con cui ha chiuso la passata stagione la dice lunga sulla sensibilità delle sue mani. Finora molto bene, con oltre 32’ di campo, 13.5 p.ti e 6.5 rimbalzi a match. Altro esterno di sicuro rendimento è l’esperto Juan Marcos Casini (1980), italo-argentino con tante stagioni italiane alle spalle. Conoscenza del gioco a metà campo e tiro da tre sono assicurati, per via di mani davvero raffinate. L’ala-pivot è lo statunitense Bobby Jones (1984), anch’egli veterano dei parquet del bel paese. Nona maglia per lui, in ben 10 stagioni in Italia tra A e A2 (Teramo, Montegranaro, Forlì, Pistoia, Virtus Roma, Caserta, Piacenza e Mantova). Atletismo e dinamismo come biglietto da visita, inoltre la sua atipicità è spesso un rebus irrisolvibile per i più lenti lunghi avversari, che ama portare “fuori”. Le percentuali però non sempre gli sorridono. Il pivot è il sempreverde, ex Nazionale, Angelo Gigli (1983) che è davvero difficile da marcare nel pitturato, dove può far valere movimenti in post basso da manuale, oltre che un tiro dalla media niente male. In difesa va ovviamente preservato, esonerandolo da aiuti sul pick and roll troppo dispendiosi. Molto preciso dalla media, nonostante possa far male anche da tre. Qualche assist sui raddoppi lo regala sempre. Prezioso poi il ruolo dell’ala Giovanni Carenza (1988) che finora scrive a referto 8 p.ti e 3 rimbalzi per partita. Superlative, al momento, le percentuali da oltre l’arco dei 6.75 (57%), specialità che usa più del tiro dalla media e che denota la sua natura di ala piccola, nonostante per esigenze tattiche giochi spesso e volentieri da “quattro” atipico. Un altro giocatore duttile, “tre” che può giocare “quattro”, che gioca minuti importanti è l’ala, anch’egli ex Legnano, Daniele Toscano (1993). Versatile e forte fisicamente, nelle prime due gare ha inciso non poco, con 11.5 p.ti e 2.5 rimbalzi per gara. Il 43% dalla distanza è poi la ciliegina sulla torta! Dalle rotazioni arriva poi il playmaker Federico Bonacini (1999) che è un prodotto del vivaio della Pallacanestro Reggiana, con cui ha “assaggiato” la massima serie e l’Eurocup nel corso degli ultimi tre anni. Spazio anche per l’ala del 1999 Aleksa Nikolic, nato a Belgrado e già visto a Treviso. Buone mani per lui, soprattutto da oltre l’arco dei 6.75. Panchina finora per l’ala-centro del 1998 Edoardo Moretti e la guardia del 2000 Leonardo Berrettoni.

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