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Trapani affronta Cantù, i numeri della formazione di coach Meo Sacchetti

Ambiente pronto a ritornare dove gli spetta, al piano di sopra, forte di un roster davvero profondo per la categoria, che trae grande linfa dalle rotazioni e dalla distribuzione delle responsabilità, come dimostrano i tanti uomini vicini alla doppia cifra, col solo Nikolic a sfiorare attualmente il “ventello”.  Basket aggressivo e veloce che è ormai un riconosciuto marchio di fabbrica dell’ottimo coach Meo Sacchetti che è sceso di categoria (viene direttamente dalla Nazionale) con l’unico obiettivo, come detto, di tornare immediatamente nella massima serie. I singoli. Nel perimetro troviamo il play croato, 30enne, Roko Rogic che ha giocato l’ultima stagione tra Ungheria e Polonia (con la maglia di Torun ha chiuso la stagione regolare con 15.5 p.ti, 6.6 assist, 4.5 rimbalzi ed il 40% da tre, numeri migliorati poi nei play-off). Ha già assaggiato le Coppe Europee ed è membro fisso della propria Nazionale. Si tratta di un play puro, un metronomo del gioco, che detta i tempi del gioco mettendo in ritmo i compagni. Capace anche di mettersi in proprio, principalmente col tiro dalla distanza. Non certo un giocatore da “ventello” fisso ma di sistema. I suoi numeri: 9 p.ti (41% da due, 31% da tre), 2 falli subiti, 4.5 rimbalzi (specialità per il ruolo) e 4.5 assist a match (questi se li porta da casa). Le redini della squadra sono condivise con il talentuoso play/guardia del 2003, in prestito dalla Reyer Venezia, Nicola Berdini che, dopo aver fatto cose interessanti a livello giovanile (attuale Nazionale Under 20), ha già fatto proficua esperienza in A2 con Biella e Ravenna. Si sta guadagnando tanto spazio a suon di prestazioni, con più di 21’ a match, conditi da 9.3 p.ti (ottimo il 36% da tre, su quasi 4 tentativi di media), 4.7 falli subiti, 2 rimbalzi ad uscita. Campo aperto e difesa il suo biglietto da visita, devastante in uno contro uno (da lì i tanti falli subiti e conseguenti viaggi in lunetta), a cui abbina pericolosità dai 6.75, arma che usa con prevalenza. Completo. Che impatto e che crescita! Ferma ai box, per un blocco lombare, la guardia, ex Tortona, Biella e Rieti, Francesco Stefanelli (1995) che ha doti da attaccante puro e la doppia cifra la timbra con facilità e costanza. Non ha ancora esordito in campionato. Tira prevalentemente dai 6.75 (con ottime medie in carriera) anche se negli anni ha migliorato anche il gioco in uno contro uno e, da lì, qualche viaggio in lunetta più del passato. Sarà importante il suo recupero. Meno impatto del solito, finora, per il lungo atipico Matteo Da Ros (1989), classe ed esperienza al servizio della causa. Il talento non gli manca di certo, anche se ogni tanto ha qualche alto/basso nell’applicazione difensiva e nell’intensità di gioco. Tanti anni a Trieste, con cui ha prima ottenuto la promozione in A, poi ben giocata da protagonista. Finora viaggia con 3 p.ti (50% da due), 3.5 rimbalzi e quasi 2 assist che la dicono lunga sulle sue indubbie doti tecniche da esterno puro (costruisce tanto dal post alto). La sua atipicità (con la quale “apre” il campo) è infatti spesso un rebus irrisolvibile per i più lenti e macchinosi lunghi avversari. Discontinuo dalla distanza e male dalla lunetta (57% in stagione). Altro atipico, l’ala serba Stefan Nikolic (1997), ex Napoli ed Udine, letteralmente esploso in questo inizio di stagione (oltre 29’ di utilizzo medio), con cifre da MVP: 17.8 p.ti (un irreale 74% da due), 3.8 falli subiti, 5.5 rimbalzi per gara. Si è sbloccato anche da oltre l’arco dei 6.75 (pregevole il 45% da tre), in virtù di un ottimo tiro. Buon passatore ed, in generale, grande tecnica individuale. Predilige il gioco fronte a canestro. Ha aggiunto al bagaglio maggiore determinazione e cattiveria nel traffico, buttandosi maggiormente dentro e dando una mano a rimbalzo. Americano di fatto finora! Fuori Il 5 è l’esperto (anche di campionato italiano) Dario Hunt, lungo old style del 1989 che assicura grande solidità nel pitturato ed intimidazione in area. Veloce per il ruolo (può cambiare sui piccoli), sta fornendo il suo apporto di sostanza: 9.8 p.ti (55% da due, grazie al fatto che prende tiri ad alta percentuale), 3.8 falli subiti, 7 rimbalzi, 1 stoppata di media (bisogna alzare la parabola di tiro dalle sue parti). Di contro, tante palle perse (quasi 3 per gara) e disastroso dalla linea della carità (50% ai liberi). Non ha raggio da fuori. Minutaggio importante (quasi 30’ per gara) per l’ala piccola del 1998, ex Cagliari ed Eurobasket Roma, Lorenzo Bucarelli che ha mani e doti balistiche di prim’ordine, e scrive a referto 8.5 p.ti (male il 31% da due), 2.3 falli subiti, ben 4.5 rimbalzi e 2.8 assist a match (segno che capisce bene il gioco). Letale finora da tre (41%), su più di 4 tentativi a partita, ed infallibile dalla lunetta, con il 100% stagionale. La guardia, ex Verona, Giovanni Severini (1993) usa quasi esclusivamente il suo mortifero tiro da tre (finora 33% in stagione, su 2 tentativi per gara, ma può fare di meglio). Per il resto, 3.3 p.ti di media, con il 40% da due. Di contro, di rado si butta dentro e così la casella dei falli subiti è spesso vacante. Perimetrale! Specialista. Profondissimo il settore lunghi, troviamo infatti anche il centro del 1991 Filippo Baldi Rossi che non ha certo bisogno di presentazioni, avendo giocato tanti anni al piano di sopra (Trento, Virtus Bologna, Reggio Emilia). Finora ha inciso a referto con 23’ di parquet, 6.5 p.ti (un buon 53% da due, in virtù di tecnica da manuale in post basso), 4 rimbalzi e 2.3 assist di media. Buone mani, capacità di attaccare in post basso e di smazzare assist sui raddoppi (o dal post alto). Preziosa la sua doppia dimensione, capace infatti di colpire fronte a canestro, in particolare col tiro da 3 che usa, di fatto, più del tiro dalla media. Sta, però, tirando male dai 6.75 (12% al momento), percentuale destinata a salire in corso di stagione. La forza nel pitturato di Cantù è tale che impiega per appena 9’ l’ala pivot del 1992 Giovanni Pini, ex Verona ed esperienza anche in A, che da qualsiasi altra parte farebbe l’americano. Le sue cifre: 2.5 p.ti (57% da due), 2 rimbalzi ed un rivedibile 33% dalla lunetta. Tira pochissimo da fuori ma è un’arma che ha nel suo bagaglio. Stazza ma anche tanta tecnica. Coinvolto anche la guardia, nata e cresciuta cestisticamente a Cantù, Guglielmo Borsani (2003) che sta trovando spazio (oltre 5’ di parquet) e dando il suo contributo di energia (2.3 p.ti con buone percentuali dal campo).

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