Telecronaca, un altro caso fa riflettere in B Femminile

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Oh, l’avevo detto io che dovevamo vedere il sangue della Kramer” commenta una prima voce. “Olè ce l’abbiamo fatta” aggiunge una seconda voce fuori campo.

A poche ore dalla notizia della telecronaca affidata ad un bimbo di 7 anni, arrivano nuovi spunti di riflessione sulla gestione proprio della cronaca delle partite, diventata abitudine per tante società siciliane.

Le osservazioni riportate sopra sono rivolte a Mariana Kramer, giocatrice dell’Alma Patti, colpita in fase di gioco da un’avversaria durante la partita Eirene Ragusa – Alma Patti di Serie B del 16 novembre. Nei minuti in cui Kramer rimane a terra l’incaricato alla cronaca della partita, in questo caso genitore di un’atleta ragusana, si lascia andare ad allusioni chiaramente poco sportive e lontane anche da quel pizzico di parzialità richiesta nel caso. Questa diretta ha ricevuto oltre 2.400 visualizzazioni e un commento “di stupore” ancora visibile sulla pagina Facebook.

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Capito inequivocabilmente quanto sia importate dare visibilità alle attività della propria società e quanto sia sottovalutata la necessità di dare o avere già una preparazione nel farlo, diremmo anche non ben pesato l’impatto con il pubblico che sta in ascolto delle cronache, vale davvero la pena continuare sottovalutare l’opportunità di preparare chi ha il compito di raccontare una gara ufficiale di campionato? Serve trovare una soluzione che metta a proprio agio anche chi spesso si presta a questo servizio in maniera del tutto disinteressata a spontanea.

Se è infatti vero (come abbondantemente ripetuto sebbene ignorato) che un minore può anche essere coinvolto nella partecipazione di un’attività che da visibilità pubblica (come la telecronaca online) se assistito da un cronista adulto che conduca lui le attività, ma coinvolga il giovanissimo in maniera sana (di fronte ad un compito non certo facile neppure per un professionista esperto), la formazione per un adulto (giacché responsabile) rimane sempre importante.

Non sono d’accordo con quello che hai da dire, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo (Voltaire)

NOTA DELLA REDAZIONE. La pallacanestro siciliana è anche una grande famiglia. Ognuno di noi con le nostre mansioni, incontrerà l’altro sui campi, anche dopo screzi e posizioni opposte. Credendo fermamente in questo, la Redazione di Siciliabasket si augura non passi più il messaggio per cui questo giornale e/o chi scrive, faccia luce sugli avvenimenti che riguardano il nostro movimento allo scopo di denigrare le persone coinvolte nella cronaca. Minori o adulti che siano. Interpretazione faziose e da cui, in ogni occasione in cui sarà necessario, ci tuteleremo legalmente ad ogni livello al fine di salvaguardare l’immagine del nostro giornale e il sacrifico svolto quotidianamente da chi dal 2015 porta avanti questo progetto editoriale. 

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