Si aprono i play-off di Trapani, i numeri di Treviso del siciliano Imbrò

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Matteo Imbrò capitano di Treviso Basket

Si apre la post season per la 2B Control Trapani che incrocia per il terzo anno di fila la De’ Longhi che si è confermata ai livelli delle passate stagioni che ha vissuto costantemente ai vertici, pur sfiorando solamente l’ambito ritorno al piano di sopra. In estate a Treviso è arrivato coach Max Menetti che la massima serie la conosce bene, viste le 8 stagioni consecutive con la Pallacanestro Reggiana, ricche di soddisfazioni (EuroChallenge, SuperCoppa italiana, due finali scudetto consecutive e la semifinale di EuroCup della passata stagione). Si è cambiato molto alla voce roster, e l’assetto definitivo è stato trovato solamente in corsa, “pagando” qualcosa nel girone d’andata dove inizialmente si è faticato a trovare la quadra. Poi una seconda parte di stagione letteralmente da record (striscia “aperta” di 12 vittorie consecutive) che ha prima regalato il successo in Coppa Italia (in finale contro la Fortitudo Bologna, vincitrice del girone Est), poi proiettato nuovamente Treviso laddove le spetta, testa di serie numero 1 di questi play-off. Il sistema di gioco è ben collaudato e particolarmente solido, con l’attacco (quarto del girone) che è cresciuto nel corso della stagione (grazie anche all’inserimento di Logan) e la miglior difesa per distacco ad Est, con appena 68.4 p.ti subiti per gara. Pressione asfissiante quindi, grazie a rotazioni infinite ed una fisicità debordante anche nei “piccoli”, coniugata con lettura del gioco ai 24” e transizione quando c’è vantaggio. I singoli. In cabina di regia troviamo il talento di Matteo Imbrò, play-guardia del 1994 che assicura fosforo e preziosi rifornimenti per i compagni, non disdegnando anche di mettersi in proprio quando serve. In stagione ha firmato la doppia cifra di media. Per lui infatti 10.4 p.ti, 2.2 falli subiti, 3.1 rimbalzi e ben 4.1 assist per gara. Molto bene dalla distanza (41% da tre su più di 5 conclusioni a match), infallibile poi dalla lunetta con il 92%, mentre è senz’altro migliorabile la gestione dei possessi (1.6 palle perse ad incontro…anche se “pareggia” con altrettanti recuperi). La guardia è lo statunitense (naturalizzato polacco) David Logan (1982) che in carriera ha calcato ben altri palcoscenici, l’Eurolega con le maglie, tra le altre, di Panathinaikos e Maccabi, e la nostra serie A, con Avelino e Sassari con cui, nel 2015, “scippò” lo scudetto dalle mani proprio di Menetti. È arrivato “in corsa” ed i dividendi sono stati immediati. Subito vittoria della Coppa Italia e, soprattutto, leadership, tiro, esperienza e letture chirurgiche sul pick and roll. È di certo un giocatore di sistema che, oltre ad avere punti nelle mani, riesce a mettere in ritmo il talento dei compagni di squadra. Il tiro, come detto, è la specialità della casa ma è un esterno completo, che assicura anche difesa, energia, una buona mano alla voce rimbalzi e tanti assist. Può portare anche palla. Le sue cifre da quando è a Treviso: 14.9 p.ti, 2.4 falli subiti, 3.3 rimbalzi ed un eccellente 41% da tre (su oltre 8 tentativi a match). Per lui anche il 90% dalla linea della carità, 3.8 assist ad allacciata di scarpe e 2.5 recuperi per volta, che dimostrano come non si risparmi certo anche nella propria metà campo. Il “tre” è l’atletico U.S.A. Dominez Burnett (1992) che lo scorso anno ha vinto la lega lettone con il Ventspils Riga, giocando anche le Coppe Europee. Può giocare tutti i ruoli sul perimetro ed è letale in transizione ed in 1c1 (dove crea anche per i compagni), mentre dalla distanza va a fasi alterne, non essendo la specialità della casa. I suoi numeri: 13.5 p.ti, 2.9 falli subiti, 3.5 rimbalzi e 3 assist a match. Dalla media fa male perché prende tiri ad alta percentuale (57% da due) mentre le sue medie dai 6.75 recitano il 35%. Il “quattro” è Eric Lombardi (1993) che ha tecnica da “tre” ed atletismo non classificabile! La sua atipicità e velocità fronte a canestro può essere letale per i più lenti avversari. Finora ha messo a referto 7.7 p.ti (56% da due) oltre 4.9 rimbalzi per gara. Pecca ancora di qualche ingenuità ma sta migliorando il suo senso tattico, gestendo meglio del passato le sue stratosferiche doti fisiche. Ogni tanto la mette anche da fuori (36%), specialità dove è migliorato molto. Sotto canestro troviamo il centro, ex Biella, Amedeo Tessitori (1994) che è un lungo dinamico dal grande impatto fisico ed, al contempo, dalle buone mani, nonché dotato di ottima tecnica individuale che si traduce in alte percentuali dal campo. Nel pitturato si fa sentire e va a referto con numeri pregevoli: 12.3 p.ti (62% da due), 3.4 falli subiti, 5.3 rimbalzi. Buon stoppatore (oltre uno “stop” di media), ogni tanto ci prova anche da tre, con buona fortuna (50% dalla distanza), mentre il 67% ai liberi è senz’altro migliorabile. L’ala, ex Tortona, Davide Alviti (1996), letteralmente esploso la scorsa stagione ad Imola (in doppia cifra di media…e tanto altro), si sta confermando in quella in corso dove si è fatto sin da subito trovare pronto, risultando decisivo nelle rotazioni di coach Menetti che gli concede oltre 22’ ad uscita. Mani educate, che lo portano a tirare più da fuori che dalla media. Non ama troppo buttarsi dentro, da lì i pochi falli subiti ed i rari viaggi in lunetta. Va a referto con 8.2 p.ti (58% da due), 4.3 rimbalzi ed un incoraggiante 39% da tre (su quasi 4 tentativi per volta) che testimonia di mani raffinate. Aggiunge anche qualche assist che dimostra che “vede” bene il gioco. Può fare il “quattro” in quintetti piccoli. Un altro ex Biella sul perimetro, Lorenzo Uglietti (1994) che, dopo gli eccellenti campionati passati, si sta confermando anche ad un livello di obiettivi più alto. È un’ala piccola le cui doti tecniche ed atletiche risultano senza dubbio di primissimo livello. Qualche partita in doppia cifra e diversi rimbalzi, ma deve migliorare nelle percentuali da tre. Le sue cifre: 6 p.ti (51% da due), 2.9 rimbalzi e 2.5 preziosi assist a match. Non sempre affidabile da tre (31%) e dalla lunetta (64%). C’è anche la grinta di Matteo Chillo (1993) che ha ormai buona esperienza della categoria e gioca da “quattro”, nonostante tecnicamente possa destreggiarsi bene anche da “tre” in quintetti “pesanti”. È un atleta che si danna l’anima in difesa, e che ha fatto grandi miglioramenti tecnici, rispetto a qualche anno fa, quando la sua mano non era certo tra le più educate. Nella stagione in corso garantisce 7.1 p.ti e 4.1 rimbalzi per gara. Bene dalla media (57% da due) mentre da tre è ai minimi storici (14%), pur non utilizzando tanto tale arma. Una buona mano la fornisce anche l’ala-pivot del 1996 Luca Severini che è arrivato “in corsa” da Pistoia dopo gli ottimi anni a Casale Monferrato e, negli oltre 17’ ad allacciata di scarpe, va a referto con 4.3 p.ti (58% da due) e 3 rimbalzi per volta. Tira ormai più dalla distanza (con il 31%) che da sotto e sta perdendo un po’ di feeling con le iniziative in area colorata. Un cenno infine sull’assenza sin da principio della regia di Giovanni Tomassini (1988), playmaker d’ordine con buona visione di gioco ed, al contempo, capacità di mettersi in proprio. Si è infortunato al ginocchio destro lo scorso giugno nella finale play-off disputata con Casale Monferrato e qualche mese fa, a gennaio, è dovuto ritornare sotto i ferri per stabilizzare l’arto operato, chiudendo di fatto una stagione mai iniziata.

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