“Non ho nulla da perdere. Insegno pallacanestro ai ragazzi per passione. Non m’interesso di politica, per questo non ho paura di dire cosa penso“. Lo spiega Gaetano Russo, ex RTT Sicilia, da sempre allenatore del Cus Catania e in particolare del gruppo under 15 che ha da poco vinto il
titolo regionale di categoria. “Ho lavorato cinque anni per portare i miei ragazzi al livello in cui sono oggi. Cucinando anche per loro quando serviva, cioè durante le giornate in cui abbiamo deciso di fare un allenamento la mattina e uno di pomeriggio“. Russo ha per sfondo del suo computer la foto di tutta la squadra under 15 e conserva un rammarico, quello di non poter far confrontare i suoi ragazzi con i coetanei del resto d’Italia.
Per questo gruppo di vincenti il campionato si è, infatti, fermato alla fase regionale perchè la squadra non ha potuto partecipare al campionato d’Eccellenza. Unica competizione che prevedeva una fase nazionale. Come è già noto in Sicilia è mancato il numero di formazioni necessarie ad organizzare il campionato, problema che probabilmente si ripeterà anche il prossimo anno. Il copione sarà lo stesso, soprattutto, perchè nessuna novità è stata introdotta dalle nuove Doa 2016-2017 da poco diffuse dal Settore Giovanile Fip. Per regolamento, dunque, tutto rimane immutato.
“In passato nessuna regola impediva che la formazione migliore del campionato regionale giocasse gli spareggi con squadre di altre regioni italiane. Poi – spiega Gaetano Russo – è stato stabilito che le regioni che non organizzavano i campionati di Eccellenza non potevano prendere parte alla fase nazionali. Una scelta del genere svantaggia chiaramente regioni come la Sicilia, dove una trasferta per un campionato d’Eccellenza prevede anche di percorrere 350 km per giocare una partita. Solo le squadre di serie A (Orlandina, Trapani, Agrigento e Barcellona) hanno avuto la possibilità e la necessità di partecipare all’Eccellenza e rari esempi come quello della Pegaso Ragusa rappresentano un caso di società che ha squadra e mezzi per partecipare. In under 16 queste formazioni hanno dovuto fare una seconda fase che ha previsto uno spareggio con la Calabria, questo vuol dire che ad una squadra come Agrigento è stato chiesto di andare a giocare a Catanzaro”.
Chi rimane deluso da questo “taglia fuori” della Federazioni sono innanzitutto i giovani giocatori.
“I ragazzi ci tengono – ha evidenziato il coach del Cus Catania – Un conto è giocare con le formazioni della provincia, un conto è giocare contro la Virtus Bologna, la Pallacanestro Reggiana o Cantù. Sono stimoli diversi, anche in caso di sconfitta. Solo partecipando i ragazzi si rendono conto cosa sia un livello superiore di pallacanestro. Rimanendo queste le regole non avranno mai questa possibilità“.
Le soluzioni ci sono e alcune regioni le hanno trovate. Russo ha parlato dell’esempio della Sardegna. “La scelta del loro Comitato regionale è stata quella di organizzare una prima fase considerata campionato regionale e una seconda fase, organizzata con le migliori, chiamata Eccellenza. Ci serve una deroga o scelte precise per rendere almeno conveniente, economicamente, questo campionato“.
La querelle rimane aperta. Lo è avendo alla base – nonostante un nuovo documenti di Disposizioni Organizzative – le stesse problematiche della stagione appena conclusa.