SERIE B. Il Green sceglie Giovanni Bassi in panchina: “Il lavoro di un allenatore è simile a quello del sarto: si possono avere delle idee ma poi vanno cucite addosso a chi si allena”

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Giovanni Bassi

Una visione romantica e competente della pallacanestro, declinata con passione nel corso di una giovane ma brillante carriera: è Giovanni Bassi, in uscita dall’USE Empoli, il nuovo head coach del Green Basket Palermo.

Gavetta la parola d’ordine per Giovanni Bassi, 43 anni, sangue toscano, un passato da giocatore professionista (con presenze anche nelle massime serie) e adesso pronto a sbarcare a Palermo per una nuova avventura nel terzo campionato nazionale: nel curriculum sei stagioni consecutive all’USE Computer Gross Empoli, quattro delle quali in Serie B, impreziosite da due partecipazioni ai playoff.

I primi passi in panchina a Bottegone in Serie C, poi il sodalizio con la compagine empolese inizialmente come responsabile del settore giovanile, con cui ha centrato la prima storica finale nazionale del club con l’allora categoria Under 17, e a seguire da head coach della prima squadra. Più che una bandiera, ad Empoli, coach Bassi è stato un’istituzione: «Ci sono dei rapporti che vanno oltre la pallacanestro – ha dichiarato il nuovo allenatore biancoverde – lì ad Empoli ho conosciuto e lavorato con persone che porterò per sempre nel cuore, adesso però è tempo di voltare pagina. A tal proposito ringrazio la famiglia Mantia e il direttore sportivo Lima che fin dalle prime battute mi hanno fatto sentire fortemente desiderato. Ho accettato con grande entusiasmo –prosegue – perché mi hanno fatto sentire importante».

La ricetta per far bene, secondo Bassi, risiede tutta in un gioco di equilibri: «Il lavoro di un allenatore è simile a quello del sarto: si possono avere delle idee ma poi vanno cucite addosso a chi si allena. Amo lavorare con i giovani, il mio percorso lo dimostra, ma senza validi esempi non si va da nessuna parte: da qui l’importanza di lavorare bene anche con i senior. È un qualcosa che deve andare di pari passo». Ad armonizzare il tutto pochi, vecchi, ma intramontabili principi: «Mi piacciono le squadre che aggrediscono e danno grande ritmo. Per farlo, come ha detto saggiamente qualcuno più bravo di me – spiega il coach – occorre difendere forte, passarsi la palla e non avere paura di assumersi responsabilità».

D’obbligo, poi, un focus sul raggruppamento A, lo stesso in cui Bassi ha allenato nelle ultime quattro stagioni e che adesso ritroverà con la sua nuova squadra: «È un girone competitivo, conosco molto bene le squadre toscane e sono estremamente fisiche. Credo tantissimo nel sudore versato durante la settimana, per far bene sarà necessario instillare fin da subito la consapevolezza di poter competere con chiunque. Vogliamo e dobbiamo essere riconoscibili – conclude – Chi gioca con noi deve sapere che sarà dura».

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