Santino Coppa ha stupito ancora: “Palermo? Ero in partenza per gli Stati Uniti poi Simona Chines mi presentò un progetto ambizioso”

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Coach Santino Coppa

La sua America l’ha trovata in Sicilia ed è difficile poter dire il contrario se, con dei biglietti già acquistati per gli Stati Uniti, una telefonata rimette in discussione tutto, invitandoti “inconsapevolmente” a scrivere un’altra pagina di storia del basket femminile siciliano.
Coach Santino Coppa, era in procinto di lasciare l’Italia definitamente se la chiamata di Simona Chines e l’incontro con il presidente Adolfo Allegra non lo avessero convito a sedere sulla panchina dell’AndrosBasket Palermo.

Quel che è accaduto successivamente è sotto gli occhi di tutti: Coppa Italia sfiorata il primo anno, promozione in A1 arrivata nella stagione successiva. Qualcosa che il presidente Allegra aveva addirittura predetto. La pallacanestro propone una crescita continua anche agli allenatori di comprovata esperienza.

L’AndrosBasket Palermo accolta in aeroporto dal vicesindaco Franco Giambrone, la consigliere Cleo Li Calzi e il Presidente Gesap Yullio Giuffrè

Da due stagioni a questa parte a Palermo mi sono rimesso in discussione – spiega Coppa -. L’epilogo di questa “fase”, culminato con la promozione in A1, ha migliorato la mia autostima pur non avendo mai vissuto una crisi di identità. In A2 mi sono trovato in un contesto nuovo, non avevo idea di chi fossero Liliana Miccio, Francesca Russo o Marta Verona; scoprendolo, quel che oggi invece mi è famigliare ha accresciuto la mia esperienza di vita e di sport. Lo scorso anno a novembre avevo fatto già i biglietti per gli Stati Uniti quando è arrivata la chiamata di Simona Chines. Con lei c’è una lunga conoscenza che risale ai derby di A1 tra Palermo e Priolo, una stima che in passato mi permise di fare un tentativo per portarla a Priolo. La sua è stata un’intuizione. Mi ha chiamato, il mio primo istinto era di non accettare. Ripensavo ai biglietti che avevo acquistato (e poi ho perso) per me, Susanna e mia figlia Claudia, ma è stata proprio Susanna a convincermi ad ascoltarli, vedere cosa la società proponesse. Così sono arrivato a Palermo dove ho incontrato il presidente Adolfo Allegra. Il primo impatto fu di grande stima e grande entusiasmo. Lui una persona positiva, effervescente. Quando ci siamo lasciati alla fine della scorsa stagione mi disse che il prossimo anno come oggi avremmo festeggiato l’A1. Era una cosa fuori logica perché non c’erano i presupposti, economici e societari, ma ha azzeccato la previsione! Ora dovremo passare da società di stampo “famigliare” a manageriale. Insomma, tornando in autostrada verso Priolo si fece spazio l’idea di poter accettare questa scommessa e il fiuto non mi ha tradito. Durante la prima stagione ho trovato una squadra fatta, alla fine dell’anno ho chiesto carta bianca per fare la squadra e mi fu concesso. Relativamente al budget è nato un gruppo che mi soddisfaceva. Palermo per me è una scommessa vinta, in una stagione in cui professionalmente festeggio anche i trent’anni del primo scudetto vinto a Priolo. Trent’anni dopo, quasi quanti quelli passati dall’ultima partecipazione di Palermo ad un campionato di serie A1. Ringrazio il sindaco Orlando e l’amministrazione per averci fatto sentire il proprio sostegno, accogliendoci all’Aeroporto Falcone-Borsellino al nostro ritorno. Tra pochi giorni tornerò in America per riabbracciare mio figlio Salvo, e per pensare nel frattempo alla prossima stagione dell’AndrosBasket Palermo“.

Al termine della stagione 2018-2019 AndrosBasket Palermo ha conquistato la Serie A1 battendo e poi pareggiando la Matteiplast Bologna nella Finale del Girone Sud. Rimarrà negli occhi dei tifosi la straordinaria sportività dimostrata dalle emiliane a fine gara, gruppo stoico e di grande spessore umano oltre che atletico, in grado nonostante la sconfitta di festeggiare a fine gara e farlo proprio con le atlete palermitane.

C’è già tanto di bello nel ritorno di Palermo in A1 e nuove pagine sono tutte ancora da scrivere.

 

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