Flavio Priulla e Beto Manzo cercano squadra. Tanti i contatti, ma al momento nessuno si è concretizzato. Per i due allenatori si avvicina la prospettiva di un ingaggio lontano dalla Sicilia, perché in regione non c’è nessuno pronto ad offrire un progetto di media-lunga scadenza, un biennale o un triennale almeno.
Priulla è in uscita dalla Zannella Cefalù dopo un anno al top culminato con la promozione in serie B, Manzo ha lasciato la guida della Virtus Canicattì perché al termine del confronto stagionale avuto con la società gli obiettivi non coincidevano più. Il gruppo canicattinese ha scelto di ritirarsi nell’estate in cui il coach argentino ha ottenuto la qualifica di allenatore nazionale. Stando ai fatti, ad oggi, due allenatori che in Sicilia lavorano in prospettiva d’alto livello non hanno certezze e questo può essere considerato un sintomo della fatica che fa la pallacanestro locale ad assorbire figure qualificate.
“Ho più di un discorso aperto – ci dichiara coach Flavio Priulla – aspetto e spero di farmi un bel regalo di compleanno tra qualche giorno. Vivo questo periodo con tranquillità, osservando chiaramente quello che sta succedendo. Mi dispiace moltissimo per Palermo, ma se Salvo Rappa ha deciso per il ritiro evidentemente era l’unica scelta da fare. Sarebbe stato bellissimo avere quattro siciliane in serie B. Spero che la federazione capisca al più presto che devono essere abbassati i costi: la differenza di parametri tra la B e la C è di 5 mila euro e questo vuol dire che una società dovrebbe avere, di base, un buon sponsor dedicato praticamente solo a questa spesa. E’ chiaro, così, che poi si scelga di non investire ad esempio sugli allenatori”.
Beto Manzo è tornato da pochi giorni a Canicattì dopo aver concluso il corso allenatori di Bormio e un camp a Cefalù.
“Secondo gli addetti ai lavori ho avuto la fortuna di partecipare ad uno dei corsi migliori degli ultimi anni – spiega con giusta soddisfazione l’ex allenatore della Virtus – è stata un’esperienza molto importante perché i momenti di tirocinio si svolgevano con compagni che sono stati innanzitutto grandi giocatori e giocatrici di pallacanestro”. Dante Calabria e Raffaella Masciadri due dei tanti nomi presenti a Bormio, ma neppure l’essersi laureato allentore durante un’edizione altamente qualificata sta aiutando Manzo a trovare una squadra importante.
“Il primo anno da allenatore nazionale non si può sbagliare – evidenzia il neo coach – ho avuto diverse proposte quest’estate da parte di formazioni di B e C, ma cerco un progetto stabile e più duraturo, specialmente se devo pensare di lasciare la mia famiglia. Ho sempre lavorato per diventare un allenatore di categoria, almeno per arrivare gli stessi livelli raggiunti da giocatore, quindi preferisco aspettare il momento giusto e la proposta giusta. Tutto può cambiare da un momento all’altro, specialmente in un periodo in cui le società si muovono per ottenere degli ingaggi al ribasso. Tra qualche giorno potrei avere una risposta per un impegno da assistente allenatore in serie A fuori dalla Sicilia, ma tutto può cambiare”. In attesa di conoscere il suo futuro l’ex coach di Canicattì continuerà a portare avanti il progetto dell’Athletic Sport, orientato sui campionati giovanili.