In estate la gloriosa squadra capitolina ha chiamato in panchina, dalla massima serie, coach Fabio Corbani che è abituato a lavorare con i giovani di cui non difetta certo il roster romano. I punti nelle mani ed il talento non mancano e la lotta per i playoff coinvolge anche la Virtus Roma. La recente vittoria esterna nel difficile parquet di Treviglio, oltre a testimoniare lo stato di salute di Chessa e soci, conferisce ancora più interesse alla sfida contro Trapani, anch’essa in striscia positiva. Diamo ora un’occhiata ai singoli componenti dell’organico a disposizione di Corbani. Le redini della squadra sono affidate al playmaker U.S.A., di passaporto italiano, Anthony Joseph Raffa (1989) che ha alle spalle le esotiche esperienze in Iran e Qatar. La sua innata leadership, così come la qualità delle sue giocate, sono ossigeno puro al servizio della squadra. Sta dimostrando di essere molto abile tanto nel crearsi un tiro dal nulla quanto nel giocare per i compagni. Ecco i suoi numeri stagionali: 15.7 p.ti, 3.9 falli subiti, 4.3 rimbalzi e ben 3.4 assist per partita. Le percentuali dal campo sono migliorabili (48% da due, 30% da tre), ma va detto che risentono anche delle tante iniziative di cui si fa carico. La guardia è l’ex Trapani Massimo Chessa (1988) che non ha certo bisogno di presentazioni e predilige tirare da fuori, facendo valere le sue indubbie doti di cecchino. Finora viaggia alla grande con 14.7 p.ti, 3.3 falli subiti, 3.2 rimbalzi e 3.8 assist di media che depongono a favore delle sue qualità di passatore. Si esalta, come detto, dalla distanza con oltre 9 tentativi ad allacciata di scarpe (32%), risultando molto preciso anche ai liberi (81%). Daniele Sandri (1990) è l’atletica ala piccola che mette al servizio della squadra le sue indubbie doti atletiche ed un tiro che migliora anno dopo anno. Buono poi il suo apporto nel rifornire i compagni (2 assist di media), oltre che nel dare una mano nella lotta sotto le plance (4.4 rimbalzi). Garantisce inoltre alla causa 10.4 p.ti, 2.7 falli subiti, il 50% da due ed un ottimo 39% da tre. Sotto canestro troviamo due lunghi atipici. Il primo è l’U.S.A. John Brown (1992) che è un rookie alla sua prima esperienza fuori dagli States. È un ottimo atleta che corre bene in transizione e che, in attacco, può giocare sia spalle a canestro che mettere palla a terra per giocarsi l’uno contro uno. Anche il tiro dalla media gli sorride e finora è stata una vera e propria arma letale. Le cifre stagionali parlano infatti ampiamente a suo favore: 18.6 p.ti e 8.2 rimbalzi a match. Il 62% da due è ancora più “pesante” in virtù degli oltre 12 tentativi per gara. ed un discreto 35% da tre. I 5.1 falli subiti ed i 2 recuperi per partita depongono in favore della sua intraprendenza nonché delle eccellenti doti fisiche. Balbetta però nei pressi della linea della carità (67%). Sorpresa! L’altro lungo, anch’esso più un’ala che un centro, è Aristide Landi (1994), scuola Virtus Bologna, che scrive a referto numeri davvero interessanti: 9.1 p.ti oltre 4.9 rimbalzi per gara. Il talento e la mano educata non gli mancano di certo, come dimostra il 38% da tre, specialità che usa molto di più del tiro da sotto (cosa senz’altro insolita per un lungo). Anche il 94% dalla lunetta la dice lunga sulla dolcezza dei polpastrelli, ma coach Corbani gli chiede anche di alzare il livello agonistico per presidiare il pitturato. Dalla panchina si alza un titolare aggiunto, quel Giuliano Maresca (1981) che sul perimetro di esperienza ne ha da vendere e che garantisce difesa e tiro da fuori. Nella Capitale sta vivendo una seconda giovinezza, ed i numeri attuali ne sono chiara testimonianza: 8 p.ti, 1.9 rimbalzi e 1.7 assist ad incontro. Le percentuali dalla lunetta sono eccellenti (95%), mentre risultano senz’altro migliorabili quelle da due (44%) e da oltre l’arco dei 6.75 (15%), dove sta tirando insolitamente male. Non di rado da una mano in cabina di regia. Altro prezioso tassello delle rotazioni della Virtus è l’atletica ala-pivot del 1995 Gabriele Benetti, che sta mettendo al servizio della causa la sua fisicità nei pressi dell’area colorata. I suoi numeri sono senza dubbio interessanti: 3.9 p.ti (46% da due) e 3.3 rimbalzi in oltre 15’ di utilizzo medio. Sulla mano bisogna però lavorare e le percentuali da tre (22%) e dalla lunetta (50%) non ammettono repliche. Un grosso aiuto l’ha finora assicurato il playmaker del 1998 Tommaso Baldasso, prodotto delle giovanili di Torino e già nel giro delle Nazionali di categoria. L’ex Moncalieri ha senz’altro faccia tosta e qualità tecniche di assoluto valore e, nei quasi 16’ di permanenza media sul parquet, garantisce 3.9 p.ti e 2.1 assist di media. Il 25% da tre è però migliorabile. Anche l’ex Chieti, già in Nazionale Under 20, Jacopo Vedovato, giovane pivot del 1995, fornisce un contributo concreto negli oltre 7’ di campo con 2 p.ti (64% da due) e 1.6 rimbalzi per gara. Chiude il roster la guardia del 1995 Yuri Piccolo che finora non ha trovato spazio nelle rotazioni.