La Moncada, ormai da tempo una solida realtà del girone Ovest di A2, staziona stabilmente nelle posizioni che contano della classifica. Ciò a prescindere dai roster succedutisi, poiché nonostante di anno in anno si rinnovi il sistema continua a “funzionare”, grazie ad un’oculata scelta nelle “minors” e, naturalmente, a coach Franco Ciani che ha costruito, negli anni, un impianto tecnico (e di etica lavorativa) davvero solido. Rispetto ai tempi del gruppo storico, nella stagione passata ed in quella in corso, per via delle caratteristiche dei “nuovi”, si gioca meno controllato e più in transizione. In ogni caso, la meticolosa applicazione difensiva è il marchio di fabbrica che garantisce la necessaria sicurezza quando la fluidità offensiva non è delle migliori. Ecco i singoli. Il playmaker è il 22enne americano Amir Bell che proviene dal prestigioso college di Princeton. È un regista duttile che non monopolizza il gioco, di “sistema”, pur capace di “vedere” il canestro e che, inoltre, assicura quel giusto approccio difensivo che gli richiede coach Ciani. I suoi numeri finora: 10.5 p.ti, 4.1 falli subiti, 4.2 rimbalzi e ben 4 assist a match. Dal campo fatica da due (44%) mentre punge da fuori (35% da tre) nonostante il tiro non sia la specialità della casa. Gambe però alla dinamite ed atletismo da piano di sopra! Sul perimetro troviamo anche l’ex Marco Evangelisti (1984) che a Trapani ha lasciato ricordi indelebili. Protagonista anche delle fortune di Agrigento, la sua arma preferita rimane il micidiale tiro dalla distanza. Sta contribuendo alla causa con 8.7 p.ti e 2.3 assist ad allacciata di scarpe. Conclude da tre con un eccellente 39%, e non è certo consigliabile spendere fallo su di lui nei momenti caldi del match, poiché dalla lunetta è pressoché infallibile. Annata tormentata dai guai fisici. Tanto spazio per Lorenzo Ambrosin (1997) che è stato pescato, nell’estate del 2017, in serie C (Jesolo), dopo un’ottima carriera nel settore giovanile della Reyer Venezia. Ormai ha scalato le gerarchie ed, oltre ad assicurare un buon apporto offensivo, garantisce una decisiva mano sia a rimbalzo che in difesa. Le sue cifre: 10.7 p.ti, 3 falli subiti e 3.6 rimbalzi per gara. Migliorabili le percentuali da due (44%), mentre è in crescita dalla distanza (35% su quasi cinque tentativi di media). Può portare anche palla. Sotto canestro troviamo Jalen Cannon (1993) che la scorsa stagione, arrivando dalla seconda serie israeliana, non ha patito alcun problema di ambientamento, facendosi trovare pronto sin da subito. I centimetri non sono tanti ma sopperisce con una disarmante forza fisica, garantendo al proprio staff tecnico una versatilità e duttilità che si rivelano davvero preziose nello scacchiere agrigentino. Mette a referto 17 p.ti (64% da due) e ben 8.3 rimbalzi per partita. La conoscenza del gioco lo porta ad essere anche un importante supporto per i compagni (quasi 2 assist di media), risultando al contempo pericoloso in post basso (3.9 falli subiti a match). Non solo muscoli in sostanza, ma anche buonissima tecnica individuale. Non esce mai dal campo, con quasi 37’ di media. Ogni tanto ci prova anche dai 6.75, con alterne fortune (25% in stagione). La guardia Simone Pepe (1993), negli anni di B, viaggiava ad oltre 20 di media ed il canestro ha dimostrato di “vederlo” anche al piano di sopra, dimostrandosi già da due stagioni gran realizzatore, capace di trovare punti anche nelle situazioni più complicate e, spesso, fuori equilibrio. Il tiro dalla distanza è la specialità della casa! I suoi numeri attuali: 10.5 p.ti (in 23’ di utilizzo medio), con il 48% da due ed un discreto 31% dalla distanza (su oltre sei tentativi ad incontro). Buona mano a rimbalzo, con 4.2 presi ad allacciata di scarpe. Fuori da tempo, a coprire il pitturato non ci sarà Giacomo Zilli (1995), lungo friulano prelevato “in corsa” la passata stagione dopo il quadriennio collegiale negli States (NCAA). Assicurava pericolosità interna e una buona fisicità. Per lui 9.7 p.ti (48% da due), 5.8 rimbalzi e 2.6 falli subiti per partita. L’86% ai liberi depone in favore dei suoi polpastrelli. Le rotazioni coinvolgono anche il pivot del 1997 Tommaso Guariglia, ex Viola Reggio Calabria, che, nei quasi 16’ di parquet, mette a disposizione della squadra tutto il suo talento e la sua proverbiale energia, garantendo 5.8 p.ti (44% da due, 29% da tre) e 3.9 rimbalzi a match. In crescita. Minuti importanti anche per il “quattro” (che può fare il “tre”) Dimitri Sousa (1994), brasiliano che ha giocato sia in patria sia negli States. Giocatore di carattere, che ha buon tiro da fuori e notevole atletismo. Per lui 8.1 p.ti, 2.6 rimbalzi, 50% da due, 31% da tre e qualche affanno dalla linea della carità (61%). Il migliore dei suoi nella gara d’andata al PalaConad. Spazio anche per Edoardo Fontana (1998), “due/tre” di grande prospettiva che viene da Piombino (B) di cui è stato miglior realizzatore (e, più in generale, uno dei migliori giovani della scorsa B). Va a referto con 3.9 p.ti negli oltre 16’ di utilizzo medio, colpendo con il 43% da due ed il 28% da tre. Quasi 2 rimbalzi ed il 58% ai liberi concludono il quadro. Da qualche giornata è arrivato “in corsa” l’esperto lungo, ex Tortona, Francesco Quaglia (1988) che ha “girato” tante squadre, dalla serie A alla serie B, e completa il reparto nel pitturato garantendo la consueta solidità (4 p.ti, 2.3 rimbalzi ed un chirurgico 77% da due). Può tirare anche dai 6.75. Ottimo nella sconfitta esterna contro la Virtus Roma, con 10 p.ti, il 100% dal campo e 13 di valutazione. Completa infine l’organico il playmaker del 1998 Giuseppe Cuffaro che finora ha trovato poco spazio nelle rotazioni.