La passata stagione si è rivelata a dir poco travagliata per la Givova ma quella in corso è nata con più solidi presupposti, ed i risultati fin qui conseguiti lasciano ben sperare per un campionato ad alta quota. Innanzitutto l’esperto coach Giovanni Perdichizzi è al timone fin dall’inizio, poi è stato confermato il nucleo più affidabile di giocatori italiani, fino ad inserire qualche giovane interessante ed una coppia di americani di certo rendimento. Il risultato è un organico di tutto rispetto che passiamo quindi a presentare. Le redini della squadra sono state affidate al talentuoso playmaker U.S.A. Anthony Miles (1989) che è il vero punto di riferimento della squadra gialloblu, in virtù di un’esperienza internazionale che lo ha visto girare molto l’Est Europa, dimostrando sempre una certa confidenza col canestro, in particolar modo quello dalla distanza. Ama giocare a campo aperto, e sa bene quando mettersi in proprio e quando invece giocare per i compagni. Che numeri finora: 19.5 p.ti, 4 falli subiti, 4.6 rimbalzi e 3.4 assist per partita. Qualche palla persa di troppo e percentuali da tre, al momento, migliorabili (24%) mentre dalla media è chirurgico, con il 62% da due. È rimasta la guardia-ala Marco Santiangeli (1991) che garantisce aggressività difensiva ed un affidabile tiro dalla distanza. Finora ha contribuito alla causa con 7.5 p.ti, 1.5 assist, 2.9 falli subiti e 2.3 rimbalzi a match. Le percentuali sono un po’ in calo: 32% da due, a cui aggiunge infatti il 29% da tre, arma che utilizza con grande continuità. Rivedibile anche il 66% dalla linea della carità. Un altro titolare, di fatto, è l’ala Nicholas Crow (1989) che nel ruolo di sesto uomo è un vero lusso. È un esterno particolarmente atletico e talentuoso che assicura dinamismo e buon feeling col canestro, anche se è spesso discontinuo. Ama infatti forzare le conclusioni, alternando prestazioni da record ad altre meno convincenti. Le sue cifre stagionali: 8.4 p.ti, 2.3 rimbalzi, 32% da due ed un convincente 38% da tre (su oltre cinque tentativi di media), la specialità della casa. Altro “piccolo” di spessore è il play-guardia del 1992 Gabriele Spizzichini, scuola Virtus Bologna e “soldatino” di coach Perdichizzi che lo ha fortemente voluto con sé anche in questa avventura. Assicura difesa e dinamismo, ricoprendo tutti i ruoli sul perimetro. Bene finora con 7.1 p.ti, 2.3 falli subiti, 3.6 rimbalzi e ben 3.3 assist per gara. Migliorabili in generale le sue percentuali al tiro (41% da due, 32% da tre), pur essendo principalmente un giocatore di sistema. Nel pitturato troviamo l’altro U.S.A. Brandon Sherrod (1992), ex Roseto nonché prodotto della prestigiosa Yale University. Atletismo e fisicità le sue caratteristiche principali. L’energia a rimbalzo e la rapidità di piedi sopperiscono ai pochi centimetri a disposizione, e non fatica affatto al cospetto di avversari più potenti fisicamente che, anzi, mette in seria difficoltà col suo dinamismo subendo tanti falli e colpendo dalla media. La stagione in corso lo vede gran protagonista, scrivendo a referto 16.9 p.ti (55% da due), 10 rimbalzi e 6.1 falli subiti ad allacciata di scarpe. Troviamo poi Alex Ranuzzi (1986) che è un “tre” che può tenere botta anche da “quattro”, in virtù di doti atletiche da categoria superiore e di un carattere da lottatore (che fiuto a rimbalzo!). Sta faticando un po’ in attacco ma il suo contributo è garantito: 6.3 p.ti, 3.4 rimbalzi, con il 50% da due, il 31% da tre ed un sanguinoso 40% ai liberi. Un lungo di valore è senza dubbio Marco Ammannato (1988) che dispone di mani davvero educate, nonostante finora le percentuali sono andate a corrente alternata (33% da tre, 46% ai liberi). Per lui 4.8 p.ti (44% da due), 3.6 rimbalzi e 2.3 falli subiti di media. Il playmaker Gabriele Romeo (1997), ex Agropoli, è una valida alternativa tra gli esterni ed assicura alla sua squadra 3.1 punti per gara, buone doti balistiche e tanta energia sul parquet. Colpisce da tre con il 27%, mentre da due va oltre la sufficienza con il 53%, ciò in 13’ di permanenza media sul parquet. Completano il roster il pivot del 1994 Vincenzo Pipitone che, con le sue lunghe leve, garantisce una buona presenza in area colorata (63% da due e 2.6 rimbalzi a match) ed il playmaker del 1999 Emanuele Trapani che è pericoloso al tiro da fuori (38% da tre). Per entrambi meno di 7’ per partita.