PalaEnichem, litigi e degrado. Il destino in mano a un giudice

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Vista dall'alto del PalaEnichem

In tracollo definitivo della Trogylos Priolo ha portato alla ribalta il problema di gestione legato al PalaEnichem, palazzetto pignorato da oltre 20 anni.

Per tutto questo tempo nessuno ha storto il naso per la presenza della società biancoverde all’interno di una struttura diventata il tempio della pallacanestro femminile siciliana grazie a 28 anni di attività in serie A, ma spenti riflettori importanti tutto è stato rimesso in discussione.

Oggi il PalaEnichem è inutilizzato. E’ accessibile, perchè non esistono particolari ostacoli per entrarvi, ma le porte principali sono state chiuse – senza alcuna autorizzazione – dalla dirigenza della vecchia Trogylos Priolo, formata da Fabrizio Milani e Santino Coppa. Milani e Coppa hanno messo nuovi lucchetti agli ingressi e chiesto di firmare una liberatoria per l’utilizzo all’unica società che ha fatto richiesta di presenza del campo, il sodalizio è quello della Fenice Priolo gestito dalla ex giocatrice della Trogylos Priolo Roberta Gitani, in maglia biancoverde dal 1981 al 1993.

Di questa “guerra in famiglia” l’unica a rimetterci è ancora una volta la pallacanestro. Chiuse le porte del PalaEnichem almeno 60 iscritti appartenenti alla Fenice sono stati costretti a fare attività altrove, svolgere i campionati sempre in trasferta, rinunciare ad una struttura che – se adeguatamente condivisa – avrebbe potuto riaprire anche il capitolo pallacanestro a Priolo. In tutti questi mesi, se allenamenti ci sono stati al PalaEnichem, è stato solo ed esclusivamente durante le ore diurne e solo grazie al benestare dato alle società vicine alla dirigenza priolese.

Secondo quanto fatto sapere da Gitani, di questa gestione completamente libera il Comune di Priolo non si è mai interessato, ma presto si aspetta una soluzione dalla magistratura.

Siamo tutti abusivi all’interno del PalaEnichem – ha dichiarato l’ex giocatrice della Trogylos – Nessuno si può arrogare un diritto di proprietà o di utilizzo perchè solo il giudice può stabilire con una sentenza chi potrà usare la struttura. In una cittadina come Priolo questa situazione diventa devastante, perchè non c’è un solo impianto adeguato. Chiunque può entrare al PalaEnichem, alle spalle della struttura hanno cominciato a riunirsi gruppi di ragazzi per drogarsi e servono segnalazioni alle Forze dell’ordine per evitare che succeda, questo è sinonimo del degrado a cui siamo arrivati“.

Durante questa settimana si aspetta una svolta, ma più in generale una soluzione potrebbe essere trovata per l’estate.

Venerdì dovrebbe arrivare l’ufficiale giudiziario per capire se si potranno togliere i lucchetti, entro giugno invece la magistratura potrebbe dare indicazioni per l’affido“, ha spiegato Roberta Gitani

Nonostante la prassi complicata la Fip Sicilia era pronta quest’anno a far ospitare le atlete della rappresentative siciliana femminile all’interno del PalaEnichem. “Avevo chiesto alla federazione se si potessero organizzare qui gli allenamenti e mi è stato risposto di si. Poi tutto è saltato. Questa situazione è una vergogna per tutti noi“.