“Veniamo da una partita dai due volti, – dichiara Coach Sodini – da cui però voglio trarre insegnamento. Sapete che siamo un cantiere aperto e cerchiamo di migliorare settimana dopo settimana, ma mi sento di sottolineare l’intensità difensiva della squadra nel secondo tempo di Legnano ed è da qui che dobbiamo ripartire.
Bergamo è una squadra tosta, coach Dell’Agnello, oltre ad essere stato un grande campione sul parquet, è stato il primo a cui ho fatto da assistente nel basket professionistico. E’ una persona che stimo molto sia dentro che fuori dal campo, le sue squadre rispecchiano il suo carattere: sono squadre che lottano, non mollano mai per tutti e 40 i minuti di gioco.
Bergamo ha grandi trattatori di palla, costruttori di gioco come Taylor e Roderick, che sono circondati da tiratori. Il ruolo di ala piccola è affidato a Sergio da 3, mancino tiratore, grande lottatore; Fattori occupa il ruolo di 4, anche lui tiratore mortifero, specie quando entra in ritmo; il centro è Benvenuti, lungo dinamico, gran tocco. Dalla panchina si alzano Zugno, play d’ordine vecchio stampo, ottimo giocatore; Andrea Casella tiratore mortifero e atleta verticale, mentre Zucca è il cambio dei due lunghi. E una squadra che difende tosto, che cerca di essere aggressiva sulla palla. In attacco aprono spazi con i due piccoli americani per riuscire ad avere buoni tiri con i giocatori del perimetro.
Per quanto riguarda noi, giochiamo al PalaFantozzi e dobbiamo incrementare l’intensità difensiva sui 28 metri per tutti i 40 minuti, non solo per 20′. Offensivamente parlando correre è la nostra priorità, ma vogliamo anche coinvolgere Davide Bruttini e Jordan Parks in situazioni dinamiche attaccando l’area. Stiamo cercando di costruire la fiducia ei nostri tiratori, in modo da aumentare le percentuali di tiro nel perimetro, perché quando si gioca accanto a Triche e Parks si aprono degli spazi che dobbiamo essere bravi a sfruttare.
Per la rubrica “Dacci oggi il nostro quadro quotidiano”, in realtà vi porto un’incisione, che si intitola “Relatività” di Maurits Cornelis Escher, molto famoso per le prospettive impossibili.
Ci interessa perché nell’incisione non si capisce se prendendo una scala si sale o si scende. Lo faccio vedere all’esterno, ma lo dico principalmente alla mia squadra. Questa settimana abbiamo fatto degli ottimi allenamenti. Ma dobbiamo avere l’equilibrio di sapere che la strada che prendiamo non è una strada dritta, ma sarà piena di ostacoli.
E’ arrivato il momento di non sederci, ma di proseguire, salendo le scale nella direzione corretta, guardando il contesto per non imboccare il sentiero sbagliato per superficialità.
In questo momento della stagione siamo molto contenti, l’entusiasmo inizia a crescere fuori dal PalaFantozzi, la città inizia a svegliarsi da famoso incubo di qualche dipinto fa, però noi abbiamo bisogno di imboccare la strada giusta. Dobbiamo essere coscienti che non possiamo giocare come i primi due quarti di Legnano, per poi fare quel secondo tempo. La squadra ha mostrato sicuramente carattere, ma a volte ci si trova davanti a un bivio e bisogna scegliere da che parte andare.
Le prossime quattro partite devono far capire al nostro gruppo da quale lato della classifica vogliamo stare, quanto vogliamo essere consistenti e quindi dobbiamo essere molto attenti a prendere la strada giusta.
Io sono venuto per vincere e per competere ogni partita. Un po’ di consapevolezza in più c’è. La partita di Legnano ha mostrato una concretezza che prima non avevamo mai avuto. Ma l’abbiamo avuta per due quarti, e dobbiamo essere quella squadra per tutta la durata della partita. Avremo di fila Bergamo e Roma in casa, Casale e Rieti fuori, quattro partite complicate e avremo bisogno dell’apporto di tutti”