I numeri di Legnano prossima avversaria della Pallacanestro Trapani

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Coach Mattia Ferrari sta replicando lo straordinario percorso compiuto nella scorsa stagione che ha proiettato i cavalieri medievali ai vertici di A2, nonostante si fosse partiti per una tranquilla salvezza. Quest’anno si è cambiato qualcosa nel roster ma il rendimento di Legnano conferma la bontà dell’organico e del sistema di gioco dei Knights. Il secondo posto in classifica è un obiettivo pienamente legittimo, anche in considerazione della gara da recuperare contro Napoli, ed il sogno del grande salto al piano di sopra non appare di certo utopistico. Andiamo ai singoli. La mente della squadra è l’ex Rieti Alessandro Zanelli (1992) che è abilissimo nel rifornire assist ai compagni ed, al contempo, pericoloso sia in uno contro uno che nel tiro dalla distanza. Nei momenti caldi del match poi non gli trema certo la mano, in virtù di una spiccata personalità. I suoi numeri finora: 12.5 p.ti, 3.5 falli subiti e ben 3.7 assist di media. Migliorabili le percentuali dalla media, con il 48% da due, mentre da tre viaggia a gonfie vele (39% su oltre sei tentativi a match). Precisissimo dalla lunetta, con l’88%. La guardia è il realizzatore americano Nikolas Thomas Raivio (1986), che si candida al titolo di MVP del campionato e che, tecnicamente, è un esterno davvero completo, che può dare una mano anche in cabina di regia, data la sua attitudine nel creare per i compagni. Il fisico possente lo aiuta oltretutto a tirare giù tanti rimbalzi ed ad attaccare il ferro con efficacia. Nelle uscite stagionali fino a questo momento ha scritto ben 18.8 p.ti, 4.4 falli subiti, 7 rimbalzi e 4 assist ad incontro. Da oltre l’arco dei 6.75 è chirurgico (39%), la specialità della casa, ed anche dalla media non scherza (53% da due). On fire! La guardia Matteo Martini (1992) è letteralmente esploso nel campionato passato ed ormai gioca un ruolo di primissimo piano nello scacchiere di coach Ferrari. I numeri parlano da soli, con 11.5 p.ti, 3.4 rimbalzi e 2.2 assist per gara. Il 49% da due è sufficiente ma il 25% da tre va migliorato, così come un balbettante 60% ai liberi. Il ruolo di “quattro” è di Rei Pullazi (1993) che, nonostante la giovane età, ha maturato una buona esperienza negli ultimi anni in serie B a Bergamo. È un lungo dinamico, un lottatore che sprigiona tutta la sua intensità nei pressi dell’area colorata. Dal punto di vista tattico, esce spesso dal pitturato per colpire dalla distanza ma, ovviamente, anche da sotto non si fa pregare. Ottima propensione al rimbalzo, in particolar modo offensivo. Le sue medie: 8.4 p.ti e 4.8 rimbalzi a match. Tira più da tre (33%) che da sotto (46%). Il pivot è il saltatore William Mosley (1989) che, seppur leggerino, si fa parecchio sentire alla voce rimbalzi, mentre il suo apporto nella casella dei punti realizzati va a fasi alterne. Le sue lunghe leve costringono non di rado gli avversari a correggere le parabole di tiro, preoccupati dalle sue proverbiali stoppate (quasi 2 di media). In attacco non ha tanti movimenti spalle a canestro né grande tiro dalla media, ma viaggia sempre al piano di sopra e le percentuali da sotto sono storicamente altissime (63%). Dalla lunetta sono, solitamente, dolori (54%). Gli altri suoi numeri recitano: 10.3 p.ti, 2.5 falli subiti e ben 8.3 rimbalzi ad allacciata di scarpe. L’ala Daniele Toscano (1993) è stato eletto il miglior giocatore della scorsa serie B nelle fila di Bottegone (per lui “doppia doppia” di media!). Versatile e forte fisicamente, può giocare anche da “quattro”. Le sue cifre: 7.1 p.ti e 3 rimbalzi per gara. Il 48% da oltre l’arco dei 6.75 è poi la ciliegina sulla torta! Decisivo inoltre il contributo dell’ala-pivot Federico Maiocco (1983), che è un lungo con mani da esterno, come certifica la media assist (2.7) e la propensione a concludere prevalentemente da fuori (30% da tre su quasi 4 conclusioni per gara). Completa l’opera assicurando alla causa anche 5.8 p.ti (52% da due) e 3.4 rimbalzi per partita. Migliorabile il 56% dalla lunetta. Prezioso poi per allungare le rotazioni il playmaker del 1993, ex Sangiorgio, Simone Tomasini che è un esterno molto duttile che ha una buona visione di gioco e può ricoprire tutti i ruoli sul perimetro. Negli oltre 16’ concessigli di media, non fa mai mancare il suo contributo (6.2 p.ti, con il 42% da tre). Completano infine il roster il playmaker Edoardo Roveda (1998) ed il pivot del 1997 Luca Gazineo, che finora sono rimasti un po’ ai margini delle rotazioni.

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