Il riconoscimento del contributo dei Nas (nuovi atleti svincolati) nasce con lo scopo di tutelare il lavoro delle società che riescono a formare giocatori di pallacanestro tramite il lavoro del vivaio ed in seconda battuta gli atleti, liberi dal cosiddetto “vincolo perpetuo”. Recita il Comunicato ufficiale n°262 del 29 aprile 2016 al punto 3 (pagina 13)
“Tutti gli atleti che abbiano compiuto il 21esimo anno di età sono soggetti alla disciplina dello svincolo indipendentemente dalla cittadinanza e dalla provenienza. La Società che tessera l’atleta svincolato deve corrispondere un contributo, a seconda del Campionato svolto dall’atleta, alle Società che hanno “reclutato” ed “addestrato” l’atleta, a condizione che le stesse abbiano adempiuto agli obblighi per il perfezionamento del contributo. La FIP intermedia gli incassi dalla Società tesserante ed i pagamenti alle Società beneficiarie, fungendo da garante del sistema“. La stessa regola vale per i le atlete donne da circa tre anni.
Questi i costi stabiliti da Fip per le serie maschili
CAMPIONATO | CONTRIBUTO (in euro) |
Serie A |
12.500,00 |
Serie A2 |
9.000,00 |
Serie B |
6.000,00 |
Serie C Gold |
2.500,00
|
Serie C Silver |
1.250,00 |
Serie D |
300,00 |
Questi invece per i campionati femminili
CAMPIONATO | CONTRIBUTO (in euro) |
Serie A |
4.000,00
|
Serie A2 |
2.500,00 |
Serie B Reg. |
250,00 |
Anno dopo anno le società siciliane, sia appartenenti al settore maschile che a quello femminile, hanno mostrano sempre più difficoltà a corrispondere il pagamento del parametro dovuto alle società di appartenenza tramite la garanzia della Fip. Le difficoltà maggiori si avvertono sempre nelle serie minori, dove secondo le parole di alcuni addetti ai lavori, in C Silver siciliana servirebbe addirittura un intero sponsor da dedicare al pagamento dei Nas. Da quanto sono stati introdotti anche nei campionati femminili, i parametri si sono rivelati poi un costo mortifero per le società, un aggravio che va ad aggiungersi alla crisi già in corso nel settore femminile. Eppure nessuno può rinunciare all’introito che rimane garantito da questi contributi, in Sicilia ne godono anche società che vivacchiano nei campionati giovanili. I Nas rimangono un premio economico importante per i gruppi sportivi attivi e che lavorano bene con il settore giovanile ed è gusto che in assenza di alternative rimanga questo principio di riconoscimento, tuttavia, ci sono almeno quattro casi che vale la pena mettere in evidenza per dimostrare quanto sia necessario rivedere le regole del pagamento dei parametri in modo da agevolare le società
- Perchè le società ancora in attività devono corrispondere il parametro di giocatori che appartenevano a sodalizi che hanno chiuso battenti? E’ questo il caso delle società fallite, ovvero quei gruppi sportivi non più in attività, ma che hanno prodotto giocatori. Questi Nas vanno a depositarsi direttamente nelle casse della Fip, si stima che le società scomparse producano un elevato incasso di denaro che viene giustificato dalla federazione con la generica formula “a sostegno di progetti per i settori giovanili”.
- La chiusura della carriera di un campione (abbandono), che sceglie però di svecchiare nelle serie minori dopo un’iniziale addio all’attività sportiva. Prevede comunque la necessità di dover pagare il parametro. In serie D, il campionato che in maniera privilegiata raccoglie questo tipo di casi, il pagamento dei 300 euro previsti può essere tranquillamente considerato un costo extra che richiede grandi sacrifici.
- Equiparazione totale dei giocatori. Quando le società erano proprietarie dei cartellini, il mercato valutava correttamente un giocatore. Ad esempio: se un giocatore era molto forte e richiesto il prestito valeva una cifra x, per un giocatore che magari scaldava la panchina il prestito richiesto era un quinto. Con i nuovi Nas vengono equiparati giocatori che fanno 20 punti a partite e altri che scaldano la panca.
- Svalutazione del valore degli atleti a discapito delle società di formazione. Senza cartellino le società hanno visto svalutato il valore degli atleti, perchè i sodalizi potevano venderli, comprarli e prestarli per tutta la vita sportiva. Così un giocatore di 21 anni magari passa ad altra società e senza miglioramenti a 23 anni smette di giocare, ma perdendo qualsiasi valore per la società che l’ha formato.
L’importanza del pagamento dei Nas è pari alla necessità di rivedere le somme che devono sborsare le società, che, lo ripetiamo, sono costrette al momento ad una spesa eccessiva visto il contesto economico e il poco sostegno dato alla pratica sportiva. Serve un cambiamento perché il pagamento dei parametri sta diventando anche una questione di etica sportiva. In Sicilia le società (in difficoltà economica e non solo) hanno da tempo cominciato a chiedere ai giocatori di pagare loro stessi il parametro per poter scendere in campo. Un atteggiamento difficile da giudicare, vista l’accondiscendenza in alcuni casi degli stessi atleti, ma che in altre circostanze si è trasformato in una forma di ricatto nei confronti di chi non ha ancora il giusto desiderio di scommettersi a soli 21 anni.
I parametri non vanno eliminati, ma vanno semplicemente rivisti per tutelare tutto il movimento e offrire una possibilità di crescita che parta dalla riduzione dei costi e garantisca agli atleti il rispetto del loro ruolo.