Play classe 99’, cresciuto nei vivai di Fortitudo Agrigento e Stella Azzurra Roma, è Luca Savoca, in uscita dall’Alfa Catania, il secondo profilo under scelto dal Green.
Come detto, una formazione di primissimo livello per il playmaker nativo di Piazza Armerina: Stella Azzurra Roma e Fortitudo Agrigento i punti di riferimento nel background di Luca Savoca, playmaker di 180 centimetri nato il 12 marzo del 1999. Tanta gavetta nel curriculum del giovane play isolano: prima le esperienze tra DNG e U18 in terra romana, e quelle nei campionati senior in C Gold con la canotta dell’APDB Roma, poi il ritorno in Sicilia ed il prestigioso sodalizio con Agrigento. Aggregato alla prima squadra nell’annata 16-17, Savoca fa il suo esordio anche nel campionato di C Silver con la Studentesca Licata, per poi replicare l’esperienza l’anno seguente in maglia Fortitudo, società satellite di Agrigento in A2, risultando il miglior marcatore del torneo con un sorprendente average di 22.5 punti ad allacciata di scarpe. Nell’ultimo anno, invece, la chiamata dell’Alfa Catania: l’esperienza in terra etnea è tutt’altro che fortunata a causa di un infortunio al legamento crociato che lo tiene fuori per tutta la regular season. Savoca, però, lavora sodo e rientra in occasione dei playout, disputando due partite a 6.5 punti di media.
E adesso una nuova avventura nel capoluogo siciliano, una sfida condita da tanta voglia di riscatto: «Sia per me che per il Green quella appena trascorsa non è stata una stagione memorabile – dice Savoca – Conosco bene la piazza, ho giocato tante volte contro il Green con le giovanili, qui si respira un’atmosfera particolare. Purtroppo, l’anno scorso non è andata bene, la rinascita dipende tutta dal nostro impegno. Personalmente riparto dai miei punti di forza, ovvero la difesa, la corsa, il giocare ad alto ritmo. Sarà importante fare squadra fin da subito per poter gestire bene i momenti nel corso dell’anno».
Anche lui un under dalle belle speranze alla coorte di coach Bassi, un allenatore che tiene molto al lavoro fatto sui giovani: «Sicuramente è una peculiarità che non tutti i coach possiedono – prosegue Savoca – Attraverso l’allenamento puoi dimostrare di poter stare in campo, prendere confidenza, assumerti sempre più responsabilità ed essere utile alla causa. C’è sicuramente fiducia ma bisogna impegnarsi e lavorare sodo. Per me la motivazione è doppia – conclude – da siciliano rappresentare la mia terra in giro per l’Italia è un grandissimo onore».