Malagò rieletto presidente Coni. Il siciliano Sergio D’Antoni eletto nella Giunta Nazionale

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Giunta Nazionale Coni (Ph. Simone Ferraro)
Giunta Nazionale Coni (Ph. Simone Ferraro)

Giovanni Malagò è stato confermato alla guida del CONI per il prossimo quadriennio. Malagò, in carica dal 19 febbraio 2013, è stato rieletto a larghissima maggioranza dal Consiglio Nazionale  che si è riunito questa mattina nel Salone d’Onore, ottenendo 67 voti  e superando lo sfidante Sergio Grifoni, ex presidente della Federazione Italiana Orienteering, che ha ottenuto due preferenze. Erano presenti 75 aventi diritto al voto (5 schede bianche e una nulla). Malagò, 58 anni, è al suo secondo mandato alla guida del Comitato Olimpico Nazionale Italiano.

Il Consiglio Nazionale ha successivamente provveduto a eleggere la Giunta Nazionale:

DIRIGENTI (7): Franco Chimenti (54), Angelo Binaghi (45), Sabatino Aracu (34), Alfio Giomi (30), Francesco Ricci Bitti (27), Carlo Magri (27) e Flavio Roda (27) vittorioso al ballottaggio (45-25) con Luciano Rossi. Non eletti: Luciano Rossi (27), Fabio Pigozzi (25), Renato Di Rocco (21), Ugo Claudio Matteoli (11), Gianfranco Ravà (6), Riccardo Fraccari (5), Sergio Anesi (3), Luca Di Mauro (2).

COMITATI REGIONALI (1): Sergio D’Antoni (30). Non eletti: Fabio Sturani (27), Riccardo Viola (15)

DELEGATI PROVINCIALI (1): Guglielmo Talento (40). Non eletto: Gianfranco Porqueddu (31)

ENTI DI PROMOZIONE SPORTIVA (1): Giovanni Gallo (43). Non eletto: Claudio Barbaro (29)

ATLETI (2): Alessandra Sensini (40), Roberto Cammarelle (31)

TECNICI (1): Valentina Turisini (67)

La Giunta Nazionale, su proposta di Malagò, ha nominato come Vice Presidenti Franco Chimenti (Vicario) e Alessandra Sensini, mentre Roberto Fabbricini è stato confermato come Segretario Generale. Confermato anche Carlo Mornati in qualità di Vice Segretario Generale. Contestualmente Franco Chimenti ha rimesso il mandato come Presidente della Coni Servizi, carica che verrà assunta ad interim da Malagò fino ai Giochi di PyeongChang 2018. Lo stesso Malagò ha anche anticipato che, d’intesa con l’azionista di riferimento, dopo l’evento olimpico in Corea del Sud, Fabbricini assumerà la carica di Presidente della Coni Servizi e Carlo Mornati diventerà il Segretario Generale del CONI.

Il Presidente – che ha ricevuto una telefonata di complimenti da parte del numero uno del CIO, Thomas Bach – ha quindi ringraziato il Consiglio per avergli rinnovato la fiducia e rivolto lo sguardo al futuro. “La priorità è risolvere tutti i dubbi legati alle interpretazioni normative e continuare nell’opera di riorganizzazione della macchina. Dobbiamo fare qualcosa di più e di diverso rispetto a quanto fatto fino a oggi, fondersi, fare sinergie per trovare risorse supplementari per il nostro mondo. Non dobbiamo rinunciare al sogno olimpico“.

Sul bilancio dell’ultimo quadriennio. “Per la prima volta è stato redatto il bilancio di mandato: è il biglietto da visita più importante per comprendere ciò che è stato fatto. I 4/5 di quanto programmato è stato realizzato, altre situazioni non sono dipese dalla volontà del CONI. Penso però a quanto si è fatto in molti settori del nostro mondo: penso all’Istituto di Medicina e Scienza, alla formidabile crescita della Scuola dello Sport, penso al percorso fatto per riformare la giustizia sportiva e alla credibilità acquisita a livello internazionale relativamente al tema dell’antidoping, dove siamo diventati modello da imitare, attribuendo autonomia al sistema. E poi c’è il tema dello sport a scuola, dove i dati sono ancora impietosi: ci abbiamo messo la faccia e le risorse ma si deve ancora molto, raccogliendo risultati importanti sotto il profilo della pratica sportiva. In 4 anni sono cambiati più volte i referenti a livello istituzionale e non è stato facile portare avanti le nostre istanze, anche se con il capo di gabinetto Francesco Soro ci siamo fatti rispettare. Ora però è indispensabile avere una legislatura piena e pianificare la legge quadro del nostro sistema, non tenendo più conto di apparati legislativi che sono ormai desueti. Dobbiamo uscire dai recinti, dobbiamo volare alto, mettendo da parte i protagonismi e ogni conflitto d’interesse. E’ per legittimare la credibilità che ci viene riconosciuta, come conferma l’attribuzione di risorse del Governo per il progetto Sport e Periferie. Riusciremo a superare le difficoltà, a reperire nuove risorse, a uniformare statuti e regolamenti. I risultati sportivi poi sono sotto gli occhi di tutti: l’associazionismo di base è il nostro motore. Vogliamo andare avanti, facendo leva su coraggio e idee: poi la differenza la fanno le persone, soprattutto i 12 milioni di tesserati. Viva lo sport”.

 

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