La Virtus Bologna accentua la crisi della Betaland Capo D’Orlando al sesto ko consecutivo

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Capo D'Orlando - Bologna
Capo D'Orlando - Bologna

Sesta vittoria consecutiva per la Betaland Capo D’Orlando che non riesce a superare la Virtus Bologna priva dello squalificato Alessandro Gentile e dell’infortunato Klaudio Ndoja.

PRIMO QUARTO – Senza AleGent e Ndoja, Ramagli parte con Lafayette e Umeh in quintetto, con Aradori, Baldi Rossi e Slaughter a fare il totem. L’impatto è subito convincente, la Virtus colpisce da lontano con Baldi Rossi e Lafayette e cerca l’allungo. La Bertaland risponde con gli esterni, Atsur e Maynor, ma quelli della V nera fanno buona guardia, e cinque punti in fila di Aradori confezionano il 4-11 dopo nemmeno cinque minuti di gioco. Aradori ha il fuoco addosso, la sua seconda tripla dà un massimo vantaggio che è un a promessa (6-14), e di là Atsur è l’unico che prova ad alzare argini. Quattro punti in fila di Slaughter, impeccabile nel farsi trovare pronto, portano sul 9-18, costringendo Di Carlo al timeout a 3’20” dalla prima sirena. L’Orlandina non trova la strada, e Slaughter continua a castigarla allargando il divario (9-21 con due e mezzo da giocare). Arriva anche Lawson, a colpire da tre, mentre Aradori è in doppia cifra dopo meno di nove minuti e Capo d’Orlando resta inchiodata contro il muro difensivo bianconero. Stojanovic mette una pezza sulla sirena, ma al primo riposo è fuga: 13-26.

SECONDO QUARTO – E’ proprio il numero 23 serbo a infiammare l’Orlandina, aprendo il secondo quarto come aveva chiuso il primo, con una tripla, e riportando i suoi a meno otto (18-26), ma Umeh da lontano e poi Lawson risistemano le cose. A 6’42 dalla pausa lunga, Alibegovic infila una bordata di quelle speciali, che valgono soprattutto per il morale, e sul 23-31 Ramagli ferma intelligentemente la sua truppa per parlarci su. La Betaland continua ad avvicinarsi, Stojanovic trova la terza tripla, che ferisce, ed è + 7 Virtus (26-33). Bologna tiene la rotta, ma il divario è meno tranquillizzante. Tocca a Gentile riportarla a +10 (28-38) con una tripla che scalda gli animi dei suppoters locali. La truppa di Di Carlo sembra pagare la fiammata, prima Aradori da tre (sontuoso, già a quota 15 dopo 17 minuti) poi Lafayette riportano la Virtus sedici punti avanti (31-47). Quando Capo è all’angolo, è il solito Stojanovic a inventare rimedi: la quarta e quinta tripla della serata dell’indiavolato serbo, permettono ai padroni di casa di limitare i danni alla pausa più lunga: -10, 37-47, e c’è la firma del talento di Belgrado su un divario che avrebbe potuto essere maggiore.

TERZO QUARTO – Virtus Segafredo riparte con lo stesso quintetto con cui aveva iniziato, e la sfida riprende come si era chiusa: Stojanov ic, questa volta da due (da tre fin qui è stato infallibile, 5/5), ma subito rispondono Umeh e Lafayette dalla lunga distanza. Baldi Rossi ci mette concretezza, e la forbice torna ad allungarsi: per la terza volta nel corso della partita, dopo 23 minuti, è + 16, 41-57. Ikovlev cerca di rianimare la Betaland, ma Bologna fa buona guardia e anche Lawson ha la mira giusta per mantenere le distanze. Il copione resta immutato: quando Capo pare accorciare il fiato, arriva Stojanovic, preciso come mai, a ridarle respiro. Il primo errore da tre del serbo, dopo sei centri in fila, arriva a 2’40” dalla terza pausa, sul 51-60. Mentre il più agguerrito dei padroni di casa (22, finora) va a tirare il fiato in panca, Stefano Gentile ridà ordine all’attacco di Bologna, che poco alla volta si riporta a distanza di sicurezza. 51-64 alla mezz’ora. Prima dell’ultimo sprint.

ULTIMO QUARTO – Stojanovic è rientrato, e pare non aver perso un grammo della sua carica agonistica. Baldi Rossi deve spendere un antisportivo per fermare l’ennesima cavalcata del serbo. Ma le V nere sono sempre accese, mettono in fila le buone cose di Aradori e Lafayette per tornare sul +15 (55-70). Stojanovic si inchioda a sette minuti dalla fine, uscendo malconcio da un corpo a corpo sotto canestro con Slaughter. L’americano è incolpevole, ma l’azione accende la “torcida” casalinga, e sul -10 realizzato da Wojciechowski (60-70), sotto bordate di fischi all’indirizzo delle V nere, Ramagli chiama a raccolta i suoi. Servono nervi saldi, e Gentile al rientro dimostra di averli, mettendo la tripla che ricaccia indietro i sogni dell’Orlandina. E’ un colpo che scoraggia Maynor e compagni, che non ritrovano la strada. Finisce molto prima dell’ultima sirena, nella testa dei padroni di casa. Per la Virtus Segafredo sono due punti in trasferta che non valgono soltanto per la classifica, che si fa sempre più importante. Valgono per la testa e per il cuore, davanti alla trentina di tifosi che si sono sobbarcati la trasferta più lunga della stagione e tornano a Bologna col sorriso. Baciati dal sole di Sicilia, e da una Virtus Segafredo che ha testa e attributi per divertire e divertirsi.

Tabellino.

Betaland Capo D’Orlando – Segafredo Virtus Bologna 69-86

Betaland Capo D’Orlando: Carlo Stella, Alibegovic 6, Maynor 4, Ihring 2, Atsur 11, Kulboka 3, Laganà, Delas 7. Campani, Wojciechowski 9, Stojanovic 24, Ikovlev 3

Segafredo Virtus Bologna: Jurkatamm, Umeh 6, Pajola, Baldi Rossi 7, Ndoja, Lafayette 19, Aradori 21, S.Gentile 12, Berti, Lawson 10, Slaughter 11

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