Reduce dal +6 casalingo (all’andata finì 50-44), la Cestistica Torrenovese è pronta per affrontare il delicato match di ritorno delle semifinali del campionato di Serie D 2015/2016. Sarà la partita chiave della stagione, tutto in 40’, e ne è consapevole coach Massimiliano Fiasconaro che non sottovaluta gli avversari: «Sarà una sfida complicatissima, all’andata l’abbiamo interpretata discretamente in difesa. Adrano è una squadra umile, che ha dei riferimenti ben precisi e credo si adatteranno con la loro difesa sui nostri tiratori. Però – afferma il capo allenatore della Cestistica – credo nei miei ragazzi e in questa impresa. Abbiamo 6 punti di vantaggio, ma ho spiegato loro che si riparte da 0-0. Sarà una gara punto a punto e dovremo essere lucidi negli ultimi quarti. Sarà fondamentale il fattore psicologico: dovremo aggredire bene la gara e rimanere dentro il match per 40’ trovando il giusto equilibrio e la giusta intensità».
La Cestistica dunque è attesa da una gara difficile, ma coach Fiasconaro è sicuro dei suoi ragazzi, delle loro motivazioni, e dell’ambiente, che ha trasmesso tanta carica per tutta la settimana: «Non vogliamo finire la stagione domani. Sarò ripetitivo, ma non sarà per nulla facile perché giochiamo in condizioni in cui non siamo abituati. Ci sarà tante gente a sostenerli in una palestra con cemento a terra, pallone tensostatico, praticamente senza spazio negli angoli. Noi ci siamo allenati bene, tenteremo di infrangere le loro certezze perché vogliamo fare la storia. Lo vogliamo noi, lo vogliono tutte le persone che oramai tifano per la nostra impresa e che ci stanno dimostrando tutto il loro affetto, lo vogliamo per tutta la comunità torrenovese, perché oramai si identifica con la squadra: oramai siamo tutti Aquile. In settimana ho tentato di trasmettere questa responsabilità ai ragazzi, e spero di averlo fatto nel modo corretto. Dobbiamo entrare in campo e giocare come sappiamo. Se lo faremo avremo le nostre chance di vittoria, altrimenti sarà durissima. Sono però molto fiducioso. Ci giochiamo una stagione: dobbiamo farcela, sarà durissima, ma dobbiamo riuscirci per regalare alla città ancora un altro mese di sogni».