Si chiamano Deaflympics, le chiamano anche Olimpiadi silenziose, ma queste
ragazze hanno fatto un bel po’ di baccano in Turchia. Salire sul podio olimpico dopo appena 7 anni di vita non è da tutti. La Nazionale di basket femminile sorde, fondata da due giornaliste sportive pesaresi (Beatrice Terenzi ed Elisabetta Ferri), è nata soltanto nel 2010, in una palestra di periferia di Pesaro, facendo due tiri insieme, udenti e non, per puro divertimento. E’ bastato però un video in Lis su Youtube, con il proposito di cercare altre cestiste sorde, per scatenare l’inferno: chiamano da tutta Italia, arrivano per allenarsi in auto, in aereo, in nave, tanta è la voglia di fare sport. Venuto a sapere di questo gruppo che si dedica al basket, il consigliere della Federazione Sport Sordi Italia Massimiliano Bucca le invita all’Eurocup di Trapani, nel dicembre 2010. Successivamente la Fssi riconosce in questa squadra la Nazionale azzurra, non essendoci altre realtà femminili in Italia che praticano pallacanestro e si va così ai Mondiali di Palermo nel settembre 2011, dove si riesce a vincere solo una partita.
E’ l’inizio di una favola che oggi ha portato quel gruppo sul podio delle Deaflympics di Samsun, in Turchia, con al collo una medaglia di bronzo che ribadisce il valore di questo gruppo, già terzo agli Europei di Salonicco nel 2016. Nel suo cammino verso il bronzo in queste Deaflympics, l’Italia ha battuto nel suo girone Polonia, Cina e Russia, perdendo solo con la Lituania, poi medaglia d’argento. Seconda del suo raggruppamento, ha eliminato ai quarti la Turchia padrona di casa, è uscita in semifinale contro la Grecia, poi vincitrice dell’oro, ed ha battuto nella finale per il 3° posto l’Ucraina per 53-52, dopo un tempo supplementare.
Capitanata dalla siciliana Simona Cascio (’89), la squadra è compost da Martina Benincasa (’99), Anna Bonomi (’87), Sara Canali (’94), Chiara Chiosi (’97), Benedetta Galimberti (’80), Francesca Gironi (’99), Giulia Sautariello (’96), Simona Sorrentino (’98), Viola Strazzari (2001), Noemi Viana (2000) e Lorenza Spirito (’90), che non ha potuto giocare questa competizione ed ha dato una mano allo staff tecnico composto dal coach Sara Braida, di Cividale del Friuli, ex giocatrice di basket, e dal vice Fabio Gelsomini, di Roma. Mentre Beatrice Terenzi ne è poi diventata Direttore Tecnico ed Elisabetta Ferri addetta stampa.
Chi volesse conoscere meglio questa storia può trovare una pagina Facebook dedicata, Nazionale italiana di basket sorde.