Ius soli a spicchi, il caso dei ragazzi di Castel Volturno che non possono giocare nei campionati giovanili

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Tam Tam Basket
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Parte dal basket e da Castel Volturno uno spunto di discussione sull’argomento dello ius soli. Nel centro campano la Tam Tam Basket di Massimo Antonelli consente a tanti ragazzi di origine africana di giocare a pallacanestro, ma per lo statuto federale i giovani atleti anche se nati in Italia, studenti di scuole italiane, risiedenti in Italia e parlanti italiano (spesso con una chiara inflessione partenopea) non possono giocare nei campionati giovanili in quanto non cittadini italiani. Per le norme di Coni e Fip, non vi è infatti nessuna distinzione fra loro e gli stranieri che in Italia non sono nati, non parlano italiano e vengono reclutati all’estero per le loro capacità con la palla a spicchi, in modo da conseguire la formazione italiana (astrusa formula della federazione per designare gli italiani di fatto) dopo quattro campionati nelle giovanili e poter così trovare squadra con più facilità nel passaggio al basket professionistico. Per i ragazzi di Antonelli non c’è niente da fare, invece: risultano stranieri e il regolamento dispone che ogni squadra non ne possa avere più di due.

Paradossalmente stranieri nel paese in cui sono nati e cresciuti, in un caso simile a quello dei più celebri Awudu Abass e Paul Biligha, giocatori della Nazionale Italiana. Nel loro caso è dovuto intervenire direttamente il presidente FIP Petrucci, perchè i due giocatori nonostante fossero nati e cresciuti in Italia hanno acquisito la cittadinanza solo a 18 anni, per cui per i regolamenti FIBA venivano considerati stranieri in quanto dotati di doppio passaporto.

Il servizio del TG2 del 8/10/2017 sul Tam Tam Basket:

http://www.tg2.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-a35b6250-b359-474a-ab8f-011fa0a68de4-tg2.html

La pagina facebook del Tam Tam Basket:

https://www.facebook.com/tamtambasket/?hc_ref=ARRgjxwSblF1AxGqhHDIOIUTZ2FqCsURYybDSlraKn0HyL4g4Ijm9CQyfKrtB0qGfIg&fref=nf

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