Il pregara di Pallacanestro Trapani contro Virtus Roma

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Gli allenatori Jemoli e Ducarello

Da quando coach Attilio Caja è tornato nella capitale, la Virtus Roma ha letteralmente invertito rotta, rilanciandosi in classifica. La sua formazione affronterà la Pallacanestro Trapani in questo weekend di campionato. La post season è ormai a portata di mano e la lotta per raggiungere i playoff coinvolge a pieno titolo anche il team giallorosso. In tal senso, la sfida contro Trapani appare cruciale per i destini di entrambe le squadre. Diamo ora un’occhiata ai singoli componenti del roster. Le redini della squadra sono affidate all’esperto playmaker, ex Trapani, Guido Meini (1979), che possiede proprio le caratteristiche tattiche tanto care al suo coach. La sua innata leadership è ossigeno puro al servizio della squadra. Ecco i suoi numeri stagionali: 5.3 p.ti, 3 rimbalzi e ben 3.5 assist per partita. Le percentuali dal campo sono buone (50% da due, 34% da tre), ma va detto che le sue iniziative al tiro si contano sulle dita di una mano, poiché predilige giocare per i compagni. La guardia è l’americano, ex Biella, di passaporto danese Alan Voskuil (1986), che tira esclusivamente (o quasi) da fuori, facendo valere le sue indubbie doti di cecchino. Finora viaggia alla grande, con 17.9 p.ti, 4.6 rimbalzi, 3 assist e 4 falli subiti di media. Si esalta dalla distanza, con oltre 9 tentativi ad allacciata di scarpe (38%), risultando oltretutto pressoché infallibile ai liberi (94%). “On fire”! Sul perimetro troviamo anche Giuliano Maresca (1981), atleta con diverse esperienze nella massima serie, che garantisce difesa e tiro da fuori. A Roma sta vivendo una seconda giovinezza ed i numeri attuali ne sono chiara testimonianza: 12.2 p.ti, 2.8 rimbalzi, 2.2 assist e 2.5 falli subiti a match. Convincenti anche le percentuali da due (46%) e dalla lunetta (94%), mentre risultano senz’altro migliorabili quelle da oltre l’arco dei 6.75 (32%). Non di rado dà una mano anche in cabina di regia. Sotto canestro troviamo due lunghi atipici. Il primo è l’ex Verona Craig Callahan (1981), un “quattro” col vizio della “doppia doppia”. È una vera e propria arma letale, considerando le sue doti tecniche da esterno puro e, soprattutto, il micidiale tiro da fuori. Le cifre della stagione in corso parlano a suo favore: 15.3 p.ti e 7.6 rimbalzi a gara, impreziositi da un ottimo 56% da due ed un discreto 35% da tre. Non ama molto i contatti, ragion per cui lo si vede col contagocce nei pressi della linea della carità (converte i liberi con il 63%). L’altro lungo, anch’esso più un’ala che un centro, è lo statunitense di passaporto nigeriano Jamal Olasewere (1991), che garantisce quell’atletismo e dinamismo di cui la squadra capitolina non può proprio fare a meno. Finora viaggia a 14 p.ti (55% da due), 4 falli subiti e 7.6 rimbalzi ad incontro. La sua atipicità è spesso un rebus irrisolvibile per i più lenti lunghi avversari, ma le mani non sempre si dimostrano tra le più educate (18% da tre, 69% dalla lunetta). Dalla panchina si alza il playmaker Simone Bonfiglio (1988), che porta in dote le proprie caratteristiche da regista puro e tanta energia. Caja lo chiama spesso in causa quando decide di mettere pressione sul portatore di palla avversario. Quando è sul parquet, si fa sempre trovare pronto. Ecco il suo rendimento finora: 3.8 p.ti e 1.3 assist per partita. Efficace, inoltre, al tiro da tre (37%). Altro prezioso tassello delle rotazioni della Virtus è l’atletica ala-pivot del 1995 Gabriele Benetti, che sta mettendo al servizio della causa una buona dose di fisicità nei pressi dell’area colorata. I suoi numeri sono senza dubbio interessanti: 3.5 p.ti (52% da due) e 3.3 rimbalzi, in 16’ di utilizzo medio. Dalla lunetta sono, però, dolori (48%). Un piccolo aiuto, poi, l’hanno finora assicurato sia l’ala piccola del 1988 Riccardo Casagrande (2.6 p.ti), sia la guardia del 1994 Ennio Leonzio (2.9 p.ti, con il 46% da tre), nonché Davide Zambon, esperto pivot del 1978 che alza il livello d’intensità nel pitturato durante gli allenamenti quotidiani, pur trovando finora poco spazio nelle rotazioni di coach Caja. Infine, è arrivata in corsa anche l’esperta ala grande Simone Flamini (1982), che, nei 10’ trascorsi mediamente sul parquet, si sta facendo trovare pronto, fornendo un contributo di assoluta qualità.

A Roma ci attende una partita difficile, contro una squadra talentuosa e molto preparata dal punto di vista tattico – aveva dichiarato prima della conferenza stampa coach Matteo JemoliAffronteremo una delle formazioni più in forma del girone: possiamo stare sicuri che proveranno con ogni mezzo a conquistare altri due punti pesanti in chiave play-off. Dopo la sosta di Pasqua, abbiamo davanti a noi quattro gare da vivere con entusiasmo e combattività. Faremo quanto in nostro potere per lottare fino in fondo e non lasciare nulla di intentato“.