La Blu Basket Treviglio dispone di un roster esperto, profondo e di assoluta qualità, che veleggia nelle zone più nobili della classifica. Coach Alessandro Finelli, arrivato in corsa, ha sin da subito trovato i giusti equilibri. La squadra non è più votata ai giovani, come in passato, ma di contro è piena di esperienza, talento e … lunga, aspetto essenziale per le rotazioni, in vista dell’obiettivo finale che non può che essere giocarsela per il grande salto. È oltretutto appena arrivato anche il play guardia Luca Vitali, ex nazionale e da sempre al piano di sopra da protagonista. Aggiunta di valore, che potrà accrescere il livello generale del roster, grazie ad una visione di gioco sublime, che si traduce nel mettere in ritmo i compagni per un tiro aperto, con i lunghi che faranno i salti di gioia sul pick and roll dove è maestro a trovare il rollante. Da qualche gara ai box per un guaio muscolare la guardia-ala Pierpaolo Marini (1993) che è, di fatto, un americano aggiunto, con una promozione da protagonista alle spalle con Napoli due stagioni fa, cui è seguita una buona esperienza al piano di sopra. La doppia cifra è ormai un’abitudine per lui, ed anche in questa stagione sta facendo registrare numeri da “U.S.A.” (13.9 p.ti, 5.1 falli subiti, 4.6 rimbalzi e 4.4 assist ad incontro). Forza fisica devastante, e notevole capacità di attaccare il ferro guadagnando tanti liberi. Gran rimbalzista per il ruolo ed, inoltre, “vede” bene anche i compagni. Non è certo un timido (quasi 12 conclusioni dal campo per gara) ed anche le percentuali lo premiano, con il 52% da due. Sta faticando soltanto da 3, con il 20% da oltre l’arco dei 6.75, arma che usa tanto (quasi 5 tentativi per gara). La guardia è U.S.A., il realizzatore Jason Clark (1990), prodotto della celebre Georgetown University. Esperienze ad alti livelli in Europa, anche nelle coppe, con le maglie di Ankara, Anversa, Francoforte, di recente in A con Varese e Trieste mentre a Torino (due stagioni fa) ha sfiorato la promozione in A. Nelle uscite stagionali finora va a referto con 17 p.ti, 4.4 falli subiti, 2.8 rimbalzi e 2.2 assist per gara, segno che sa mettersi in proprio ma “vede” anche bene il gioco. Ottimo il 64% da due (segno che seleziona bene i tiri) ed anche da tre può far male (34% su oltre 5 conclusioni per match), altra sua specialità, per una combo-guard che ama prevalentemente attaccare il ferro (tanti viaggi in lunetta) e giocare in transizione. Buon impatto anche nella propria metà campo, con qualche recupero. Giocatore di sistema. L’altro straniero è il centro titolare, il croato Aleksandar Marcius (1990), ex Casale Monferrato, 3 stagioni in Spagna e le ultime due con la Stella Azzurra Roma. Lungo old style, con non tantissimi punti nelle mani ma di sicuro impatto in area colorata. Non ha raggio dalla distanza. Viaggia con 9.1 p.ti (eccellente il 71% da due, segno che prende tiri ad alta percentuale), 2.1 falli subiti, 6.4 rimbalzi. Discreto intimidatore d’area. Solido! Troviamo poi l’ala 36enne Brian Sacchetti che non ha certo bisogno di presentazioni, avendo giocato al piano di sopra per tanti anni (con Sassari ha anche vinto la Coppa Italia nel 2014 nonché conquistato il triplete l’anno successivo; poi le stagioni di Brescia), disputato inoltre le coppe europee (compresa l’Eurolega) e vestito anche la casacca della Nazionale. Dopo gli eccellenti anni da specialista di lusso, ha un po’ faticato a calibrarsi per un ruolo da protagonista. Può far male con la sua atipicità, giocando fronte a canestro contro avversari più lenti ed andando in post basso contro esterni meno fisici. Affidabile il suo tiro da fuori (con cui apre il campo), e grande sapienza nelle letture del gioco. Viaggia con 7.4 p.ti (64% da due), 2.7 falli subiti, 5.6 rimbalzi, e 2.1 assist per gara. Mani celestiali (42% da tre, arma che usa più del tiro dalla media). Tira comunque poco dal campo, giocando di più per la squadra anche se all’occorrenza sa come mettersi in proprio. Qualità ed esperienza! Atletismo in ribasso, di contro. Altro big, il play-guardia Marco Giuri (1988) che, dopo gli anni da specialista in A (Caserta, Brindisi e Venezia) e da protagonista con Udine, colpisce chirurgicamente col suo micidiale tiro da fuori. La doppia cifra è di casa e la specialità è, come detto, l’arco dei 6.75 (per lui il 45% su oltre 6 conclusioni), ma si fa apprezzare anche per la sua capacità di distribuire assist (3.2 di media finora). A referto anche con 12.7 p.ti (53% da due) e 2.2 rimbalzi a match. Tira poco dalla media e, rispetto al passato, si butta meno nel traffico e, così, i viaggi in lunetta sono rari. Il “quattro” Eric Lombardi (1993), ex Treviso, Biella e Napoli (promozione in A per lui), ha tecnica da “tre” ed atletismo non classificabile! La sua atipicità e velocità fronte a canestro può essere letale per i più lenti avversari. Devastante in transizione e nella lotta a rimbalzo, in generale pecca ancora di qualche ingenuità ma sta migliorando il suo senso tattico, gestendo meglio del passato le sue stratosferiche doti fisiche. Ogni tanto la mette anche da fuori, specialità dove è migliorato molto pur non essendo certo la specialità della casa. Le sue cifre: 10.7 p.ti (46% da due, 36% da tre), 3.3 falli subiti, ben 7 rimbalzi di media. Migliorabile dalla lunetta (62% stagionale). È cresciuto nel corso della stagione. Poi il playmaker del 1998, ex Mantova, Lorenzo Maspero che non ha fisico da iron man ma fosforo in quantità industriale. Tira poco dal campo, prediligendo giocare per i compagni (3.5 assist di media), e finora è stato alterno dalla distanza (29% da tre, su più di 5 tentativi a match). La casella dei punti recita 6.4 a match ma il suo apporto non sempre si traduce nelle statistiche. Esile, così vederlo buttarsi nel traffico è raro. Energia! In roster, anche il “cinque” Davide Bruttini (1987), specialista in promozioni (ben tre consecutive con Torino, Brescia e Virtus Bologna). Grinta e determinazione nei pressi dell’area colorata. Assicura rimbalzi e presidia il canestro a dovere. Più pericoloso del passato in post basso, da lì l’ottimo 58% da due. Ecco le sue statistiche stagionali: 6.3 p.ti, 2.5 falli subiti, e 4.5 rimbalzi per partita (specialista di quelli offensivi), in appena 18’ di utilizzo medio. Non ha raggio dalla distanza ed è poco incline a tirare fronte a canestro. Bravo invece a farsi trovare pronto sul pick and roll, bloccando e tagliando dentro e, più in generale, sugli scarichi dei compagni. Esperto ed ottimo difensore. Altro evergreen l’ala argentina, con cittadinanza italiana, Bruno Cerella (1986) che ha fatto lo specialista difensivo nei tanti anni di A, con l’Olimpia Milano e le stagioni a Venezia. Difficile per lui trasformarsi in protagonista al piano di sotto, ma conoscenza del gioco e ferocia (nonché lettura) difensiva da piano di sopra. Apporto che va ben oltre i numeri: 3.6 p.ti (33% da due, 23% da tre), 3.1 rimbalzi e quasi 2 assist a match. I 25’ di campo dimostrano che le statistiche contano fino ad un certo punto! Fuori dalle rotazioni l’ala del 2002 Soma Abati Toure.