I numeri di Treviglio, prima avversaria di stagione della Pallacanestro Trapani

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Tommaso Marino (Ph. Simone Raso)
Tommaso Marino (Ph. Simone Raso)

Si apre finalmente il sipario sulla stagione granata e l’inizio non è dei più morbidi, poiché Treviglio si è rivelata una delle grandi sorprese della passata stagione e, sapientemente guidata dal confermato coach Adriano Vertemati, si farà trovare pronta anche alla “prima”. Nello scorso torneo, chiamata innanzitutto a mantenere la categoria, ha trovato in corso di stagione l’alchimia perfetta, puntando su rotazioni allungate, difesa asfissiante e transizione, così raggiungendo addirittura il secondo posto in classifica, mantenuto per larghi tratti, e disputando in generale un campionato di vertice, premiato con i meritatissimi play-off. Al PalaConad furono scintille e vinse di misura Trapani, all’overtime, in quella che viene ricordata come una delle gare più palpitanti della stagione trascorsa, con gli ospiti a gettare sul ferro il tiro della vittoria. Il nucleo storico di italiani è sostanzialmente rimasto lo stesso, capitanato dalla mente della squadra, quel Tommaso Marino (1986) che coniuga alla perfezione pericolosità offensiva ed, al contempo, capacità di costruire per i compagni. Abile nel subire tanti falli, data la sua propensione per l’uno contro uno, mentre l’unica pecca è che ogni tanto va fuori giri, perdendo qualche pallone di troppo. Abbonato alla doppia cifra e simpatizzante del “ventello”, in virtù di una notevole confidenza col canestro e con il tiro da tre, che ama usare con continuità. Uno dei nuovi è un fedelissimo del bel Paese, l’ex Biella Alan Voskuil (1986), guardia americana di passaporto danese, che è un’aggiunta di notevole valore. Tira esclusivamente (o quasi) da fuori, facendo valere le sue indubbie ed innate doti di cecchino. Si esalta, come detto, dalla distanza, e quando è in “striscia” sono dolori! Una grossa mano sul perimetro, e minuti importanti, arriveranno dal sempre più convincente play-guardia, scuola Cantù, Luca Cesana (1997) che la passata stagione si è ritagliato un ruolo di primo piano. Nel ruolo di “quattro” troviamo l’altro U.S.A., Bryce Douvier (1991) che ha già alle spalle l’esperienza da protagonista nella Lega Portoghese e, nel pitturato, non farà mancare atletismo e fisicità, consistenza a rimbalzo, solidità difensiva ed un bagaglio tecnico completo che lo rende pericoloso sia fronte che spalle a canestro. Nelle fila dell’Ovarense Dolce Vita ha chiuso con 15.6 p.ti (51% da due) e ben 9 rimbalzi di media. Efficace anche da tre. Il pivot è l’esperto Emanuele Rossi (1982) che mette al servizio della causa la sua notevole tecnica individuale. Non è certo un lungo atletico né un intimidatore d’area, e per tale ragione fatica un po’ alla voce rimbalzi, così come nel contenere avversari più “verticali” di lui. In attacco però ha buoni movimenti spalle a canestro ed un discreto tiro dalla media, e le percentuali spesso lo premiano. Anche il prodotto dell’Olimpia Milano, la guardia-ala del 1997 Andrea Pecchia, è chiamato ad un salto di qualità, in termini di minutaggio e di “presenza” sul parquet. La scorsa stagione, nei minuti di campo concessigli, ha convinto e garantito alla sua squadra un buon contributo. Spazi importanti anche per il pivot Jacopo Borra (1990), che con i suoi 215 cm. è chiamato a fornire un apporto di sostanza nel pitturato ed a costringere gli avversari ad alzare le parabole di tiro. Per lui si tratta del secondo “ritorno” nelle fila di Treviglio e l’esperienza non gli manca di certo, in virtù di tante casacche già alle spalle. Le ultime esperienze con i colori di Barcellona, Roseto ed Imola, anche se nell’ultimo anno ha vissuto delle vicissitudini fisiche che lo hanno tenuto per parecchio tempo lontano dal campo. È destinato ad avere minutaggio importante e, di fatto, sarà il primo cambio dei lunghi. Altri giocatori preziosi per le rotazioni sono l’ala Nicholas Dessì (1998) ed il “quattro”, sempre del 1998, Andrea Mezzanotte, che, rimasti ai margini delle rotazioni nello scorso torneo, reclamano maggiore spazio ed hanno “fame” di parquet.

 

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