Il basket di coach Fabio Corbani è storicamente fatto da tanti punti nelle mani, uso massiccio del tiro da tre, anche in transizione e, più in generale, da un gioco effervescente, sfruttando giocatori atipici, soprattutto tra i lunghi, che “aprono” il campo e mettono in crisi gli avversari che devono “accoppiarsi”. In base al talento a disposizione, con diversi atleti che, di volta in volta, possono ergersi a protagonisti, Orzinuovi è seria candidata a sorpresa che darà fastidio anche ai piani alti. Corbani si aspetta di più dalla solidità difensiva della squadra che attraversa fasi alterne, aspetto determinante soprattutto “on the road”. I singoli. Le redini della squadra sono affidate al talentuoso playmaker U.S.A. Anthony Miles (1989) che è il vero punto di riferimento offensivo, in virtù di un’esperienza internazionale che lo ha visto girare molto l’Est Europa, dimostrando sempre una certa confidenza col canestro, in particolar modo quello dalla distanza. Esperienze anche a Scafati nel 2017/18 (19.4 p.ti di media), Cagliari (20.9 p.ti di media) ed Eurobasket Roma. Ama giocare a campo aperto, e sa bene quando mettersi in proprio e quando invece giocare per i compagni. Finora 26.2 p.ti, 6.2 falli subiti, 5.3 rimbalzi e 3.7 assist per partita. Qualche palla persa di troppo ma buone percentuali dal campo (56% da due, un eccellente 47% da tre) nonostante superi i 16 tentativi a match. Infallibile dalla lunetta, con il 93%. Numeri da MVP. Sul perimetro c’è anche la guardia Matteo Martini (1992) che è letteralmente esploso qualche anno fa a Legnano, con numeri da americano. Finora convincente, e sui suoi livelli, in questa prima fase di stagione, ma le sue cifre sono destinate a lievitare, sia per l’assetto della squadra, e soprattutto perché non difetta certo di talento e fiuto per il canestro. Per lui 12.3 p.ti, 2 falli subiti, 4.7 rimbalzi e 3.2 assist per gara. Il 62% da due ed un devastante 57% da tre (pur su poche conclusioni) sono i migliori in carriera, per lui che il “ventello” se lo porta da casa. Qualche problema in lunetta, con appena il 50%. Ennesimo atleta da doppia cifra, la guardia, ex Montegranaro e Napoli, Martino Mastellari (1996) che, nelle 6 gare disputate finora, ha prodotto 12 p.ti di media. Tira prevalentemente da tre, con un pregevole 56% (su quasi 6 tentativi a match). Tanta fiducia in lui, con quasi 18’ di parquet. Di rado attacca il ferro o gioca uno contro uno. Il 4 è Damian Hollis (1988) che riveste alla perfezione il ruolo di lungo atipico, prediligendo il gioco fronte a canestro. Fabio Corbani l’ha avuto già a Biella e nella Capitale. Di certo è uno che sposta, come dimostrano la promozione in serie A (MVP delle finali) a Brescia, lo scudetto e Coppa Nazionale col Benfica e la salvezza “in corsa” a Bergamo. La sua atipicità porta i più lenti avversari lontano dall’area colorata, in terre a loro meno congeniali. Ovviamente non è certo un intimidatore d’area ma fa valere con astuzia le sue doti tecniche, ed il talento, da esterno puro. Unici nei, qualche amnesia di troppo in fase difensiva e “rischio” palla persa dietro l’angolo, poiché ogni tanto “esce” dalla partita. Viaggia con 13 p.ti (63% da due), 2.3 falli subiti, 5.5 rimbalzi. Sublime il 47% dai 6.75, arma difficile da arginare per i pariruolo di turno. Sta selezionando le conclusioni meglio che in passato. Quintetto, buona mano a rimbalzo ed affidabile difesa del pitturato da parte dell’ex Agrigento Giacomo Zilli (1995), lungo friulano con un quadriennio collegiale negli States (NCAA) alle spalle. Assicura pericolosità interna e una buona fisicità. Per lui 7.3 p.ti (52% da due), 6.5 rimbalzi e 2 assist per partita, segno che “vede” bene il gioco. Il quasi 80% ai liberi depone in favore dei suoi polpastrelli. Buona intimidazione in area colorata. Solido. Grande fosforo da parte poi di Marco Spanghero (1991) che, dopo le ottime stagioni (ed i tanti successi) con Trento, si era un po’ perso nelle esperienze di Verona, Brindisi e Tortona, dove non sempre aveva convinto. La sua voglia di rilancio ha fatto finora la differenza ed il talento, che non è mai stato in discussione, ha fatto il resto. È un esterno dal tiro discontinuo, anche se nelle giornate di grazia può far male anche da fuori. Assicura intensità difensiva e grande energia sul parquet. I suoi numeri: 10.8 p.ti, 2 falli subiti, 2 rimbalzi e ben 3.5 assist di media. Bene finora dalla distanza, con il 38% su quasi 5 tentativi a match. Sicurezza dalla linea della carità, con il 90% in stagione. Terza stagione consecutiva con Orzinuovi per il “cinque” del 1995 Lorenzo Galmarini, che negli anni di B ha sfiorato la “doppia doppia”, risultando uno dei migliori rimbalzisti della categoria. Non tanti punti alla causa ma percentuali stratosferiche (61% da due), diversi rimbalzi tirati giù (6 di media), 2 assist e quasi 5 p.ti ad allacciata di scarpe. Energia e presenza, nonostante non tantissimi centimetri. Prezioso nelle rotazioni, con oltre 21’ di campo. Quasi 9’ di media per Marco Rupil, guardia del 2001, un giovane che imprime grande energia sul parquet ed usa prevalentemente (quasi 3 volte per gara) il suo proverbiale tiro da fuori, che al momento gli sorride con il 35% in stagione. Aggiunge a referto 4.3 p.ti a match. Il pivot maltese, di formazione italiana, del 1999 (ex Bakery Piacenza e Torino) Kurt Cassar (1.8 p.ti col 50% da due) ed il playmaker del 2000 Francesco Guerra hanno avuto poco spazio finora, entrando sporadicamente nelle rotazioni.