La prossima avversaria sarà, “on the road”, Bergamo che, guidata dall’ex coach granata Marco Calvani, dopo aver vinto rocambolescamente la “prima”, ha raccolto solamente un altro successo e, così, naviga nelle zone calde della classifica. Calvani punta su grande applicazione difensiva e gioco in transizione…e due americani, sul perimetro, di grande impatto a referto e non solo. Il roster però è mediamente molto giovane, con tanti elementi all’esordio nella categoria, e la panchina non è di certo chilometrica. A volte la BB14 fatica con le rotazioni e, quindi, non sempre riesce a mantenere quell’intensità per tutti i 40’ senza cui non si possono ottenere grandi risultati. Tutto ciò era nei programmi, il progredire della stagione non potrà che far lievitare ambientamento e coesione dei singoli. Il faro della squadra è la guardia-ala 23enne Dwayne Lautier-ogunleye, di passaporto inglese, prodotto di Bradley University che ha salutato con una buona stagione da senior (9.7+5.5). Rookie con una certa confidenza col canestro e struttura fisica importante. Gran difensore ed in attacco sa fare tante cose con ottima qualità media. Le percentuali dal campo non sono altissime (41% da due, 31% da tre) ma si fa perdonare riempendo la casella dei falli subiti, ed i conseguenti viaggi in lunetta, frutto della sua straripante fisicità. Qualche palla persa di troppo (3.4 a match) è forse l’unico neo finora. Per il resto 17 p.ti, ben 7.7 falli subiti, 5.1 rimbalzi e 2.5 assist per gara. Rivelazione! Il playmaker titolare è il confermato Ruben Zugno (1996) che, in poco tempo, è passato da giovane di grande prospettiva a regista coi fiocchi, ovviamente a suon di prestazioni. Il talento è indubbio, anche se quest’anno la mette con poca confidenza da oltre l’arco dei 6.75 (29% in stagione). Migliorabile anche dalla media (44% da due) ma, in generale, va detto che tira più degli anni scorsi, quando prediligeva giocare prevalentemente per i compagni. Per lui anche 10.2 p.ti, 2.7 falli subiti, 3.4 rimbalzi e 3.2 assist di media. Male il 54% ai liberi. Un prezioso contributo sul perimetro lo assicura altresì la 25enne ala Jeffrey Carroll, che è prodotto della prestigiosa Oklahoma State. Gran tiratore da tre, gioco in campo aperto e capacità di isolarsi in 1c1 costituiscono il suo biglietto da visita. Fornisce una buona mano anche a rimbalzo e nella metà campo difensiva mentre, in generale, è un giocatore di sistema, non certo un mangiapalloni. I suoi numeri: 16.5 p.ti, 4.9 falli subiti, 5.7 rimbalzi. Bene il 56% da due, confortante anche il 35% dai 6.75 mentre è migliorabile sia il 65% dalla lunetta sia le quasi 3 perse di media. Ai box nelle ultime due uscite. L’ala-pivot, ex Latina, Giovanni Allodi (1994) è poi un tassello davvero prezioso nel pitturato, poiché può giocare sia “cinque” sia “quattro”, fronte a canestro. Tanto spazio infatti per lui (quasi 24’ ad allacciata di scarpe) con una buona resa. Meno preciso del solito da sotto (48% da 2). Ogni tanto ci prova anche dai 6.75, specialità che usa poco ma con eccellenti risultati (44% da tre in stagione). In aggiunta 6.6 p.ti, 3.7 rimbalzi ed una buona intimidazione in area colorata. Il pivot è l’ex Legnano Davide Bozzetto (1989), un gradito ritorno, che si fa parecchio sentire alla voce rimbalzi, mentre il suo apporto nella casella dei punti realizzati va a fasi alterne. È un giocatore d’area, solido, che in attacco non ha tanti movimenti spalle a canestro né grande tiro dalla media, ma che non fa mai mancare il suo apporto d’intensità. I suoi numeri recitano: 5.4 p.ti, 2 falli subiti e 6 rimbalzi per partita. Le percentuali sono basse (32% da due, 32% da tre). Qualche assist lo “smazza” poiché conosce bene il gioco. Uomo d’area. Titolare aggiunto è l’ala Cosimo Costi (2000), MVP della scorsa finale (vinta) del campionato Under 18 Eccellenza con la HSC Roma con cui ha anche fatto un’ottima esperienza (in doppia cifra di media) in B. Può giocare anche da “quattro” atipico, che apre il campo. Assicura dinamismo, rimbalzi e tiro da fuori che, al momento, insacca con ottima fortuna (40% dalla distanza). Per il resto 5.8 p.ti (50% da due) e 4.1 rimbalzi a referto. Un ruolo importante lo ricopre poi il 18enne playmaker Matteo Parravicini, in prestito dalla Pallacanestro Varese e con una buona stagione di B (Oleggio, 8.5 p.ti di media) già alle spalle. Poca confidenza al momento da oltre l’arco dei 6.75 (27% in stagione). Bene però dalla media (57% da due) ma, in generale, tira poco, prediligendo giocare per i compagni. Per lui anche 5.3 p.ti, 2 falli subiti, 1.9 rimbalzi e 1.8 assist di media. Poi il 92% dalla lunetta, pur su pochi tentativi. In crescita. Spazio anche per l’ala del 2000, da Verona, Omar Dieng che è un giovane di talento che ha percorso tutta la trafila delle nazionali giovanili azzurre. Nei minuti di campo (quasi 13’) porta in dote buoni numeri per la causa: 2.9 p.ti (38% da due) e 1.5 rimbalzi a match. Da tre sta tirando con pessimi dividendi (19% al momento). Gloria anche per il 23enne play-guardia Alessandro Marra con buona esperienza in B ad Olginate (12.5 p.ti ad uscita). Tenace, gran lottatore, mette tanta pressione sulla palla. Per lui 2.5 p.ti in quasi 15’ di utilizzo medio. Percentuali basse, 32% da due, 18% da tre.
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