La prossima avversaria sarà, “at home”, Bergamo che, guidata dall’ex coach granata Marco Calvani, sta faticosamente cercando di ottenere il primo sorriso stagionale e così iniziare a risalire la china, stante una classifica che al momento la relega fanalino di coda. Calvani punta su grande applicazione difensiva e gioco in transizione … e due americani di grande impatto a referto. Il roster è mediamente molto giovane e la panchina non è di certo chilometrica. A volte, infatti, la BB14 fatica con le rotazioni e, quindi, non sempre riesce a mantenere quell’intensità per tutti i 40’ senza cui non si possono ottenere grandi risultati. Tutto ciò era nei programmi, il progredire della stagione è però tutto ancora da scrivere. Il faro della squadra è la guardia 26enne Rodney Purvis, U.S.A. prodotto prima di North Carolina e poi di University of Connecticut. Per lui 16 gare “vere” in NBA con gli Orlando Magic (18’ e 6 p.ti di media), adesso cerca il trampolino di lancio per una carriera duratura in Europa. Punti nelle mani ed una certa attitudine ad attaccare il ferro, giocando 1 c 1. Confidenza col canestro non gli manca dunque, nonostante stia faticando dai 6.75, arma che usa tanto (8 tentativi a match). In attacco sa fare tante cose con ottima qualità media. Le percentuali dal campo recitano 42% da due ed un migliorabile 20% da tre, e risentono delle tante responsabilità di cui si carica, con quasi 17 conclusioni per uscita. Per il resto 14.3 p.ti e 2.3 assist per gara. Il playmaker titolare è Ruben Zugno (1996) che, in poco tempo, è passato da giovane di grande prospettiva a regista coi fiocchi, ovviamente a suon di prestazioni. Il talento è indubbio, e quest’anno la mette con una certa confidenza anche da oltre l’arco dei 6.75 (35% in stagione). Migliorabile però dalla media (38% da due) ma, in generale, va detto che tira più degli anni scorsi, quando prediligeva giocare prevalentemente per i compagni. Per lui anche 10.8 p.ti, 3.4 falli subiti, ben 5.8 rimbalzi (un record per la stazza!) e ben 3.8 assist di media. Molto male il 30% ai liberi. Buona stagione per lui! Un prezioso contributo sul perimetro lo assicura altresì l’ala del 1997 Mattia Da Campo, che è prodotto della Stella Azzurra e reduce da un quadriennio NCAA con Seattle (anno da senior a 6.1 p.ti + 4.4 rimbalzi di media). Grande atletismo, gioco in campo aperto e capacità di ricoprire (e difendere) più ruoli costituiscono il suo biglietto da visita. Fornisce una buona mano anche a rimbalzo e nella metà campo difensiva mentre, in generale, è un giocatore di sistema, non certo un mangiapalloni. I suoi numeri: 8.5 p.ti, 2.6 falli subiti, ben 5.5 rimbalzi. Molto bene il 68% da due, rivedibile invece il 27% dai 6.75. Duttile e versatile. Nel ruolo di “quattro” c’è Rei Pullazi (1993), apprezzato ex Trapani. È un lungo dinamico, un lottatore che sprigiona tutta la sua intensità nei pressi dell’area colorata. Dal punto di vista tattico, esce spesso dal pitturato per colpire dalla distanza (ed “aprire” il campo) poiché da sotto non sempre riesce a chiudere di potenza. Ottima propensione al rimbalzo, in particolar modo offensivo. Le sue medie: 11.8 p.ti, 3.1 falli subiti e ben 7 rimbalzi a match. Buone cifre quindi, anche se sta tirando male, sia da tre (25%) sia dalla media (40% da due). Energia! Sotto canestro troviamo l’atletismo di Tony Easley (1987), che è un lungo “leggero” ma tremendamente verticale, che presidia a dovere l’area colorata, dove non di rado gli avversari sono costretti ad alzare le parabole di tiro per sfuggire alle sue proverbiali stoppate. In attacco predilige il gioco in post basso e le tante schiacciate a referto si traducono nello sfiorare il 60% da due. Con le “doppie doppie” ha una notevole confidenza, ed in tal senso gli viene incontro la specialità della casa, ovvero i rimbalzi (in doppia cifra di media!) catturati al piano di sopra. Vede anche bene il gioco, con quasi 2 assist per volta. Male dalla lunetta, dove gravita attorno al 50%. Aggiunge 12.4 p.ti, 2.8 falli subiti e ben 10.6 rimbalzi ad allacciata di scarpe. Titolare aggiunto è l’ala 31enne Stefano Masciadri, “quattro” di carisma ed esperienza (Casale, Omegna, Ravenna, Imola con cui la passata stagione ha chiuso in quasi doppia cifra). Lungo solido ed atipico, che apre il campo con il suo proverbiale tiro dalla distanza. Mani di seta, certificate dalle percentuali dal campo (64% da due, un eccellente 44% da tre). Per il resto 6.8 p.ti e 3.3 rimbalzi a referto. Spazio anche per il 19enne playmaker Matteo Parravicini, in prestito dalla Pallacanestro Varese e con una buona stagione sempre con Bergamo già alle spalle. Avrebbe una certa confidenza da oltre l’arco dei 6.75 ma al momento le percentuali non gli sorridono, anzi (19% in stagione). Meglio dalla media (45% da due) ma, in generale, tira poco, prediligendo giocare per i compagni. Per lui anche 3.5 p.ti, 1.8 falli subiti, 1.3 rimbalzi e 1.3 assist di media. Minuti anche per il centro del 2001, in prestito dal Petrarca Padova ed ex Tortona, Magaye Seck che è un giovane italo senegalese che assicura atletismo e combattività nei pressi del pitturato su entrambi i lati del campo. Nei minuti di parquet (quasi 10’) porta in dote per la causa 2.5 p.ti (32% da due) e 2.8 rimbalzi a match. Le rotazioni coinvolgono pure la guardia-ala del 1999 Simone Vecerina (oltre 10’, 2.4 p.ti, e percentuali basse, 30% da due, 25% da tre) ed il 2/3, sempre del 1999, Ferdi Bedini (oltre 5’, 1.2 p.ti ed un ottimo 50% dai 6.75, la specialità della casa).