La Gruppo Mascio Blu Basket Treviglio dell’ottimo coach Michele Carrea, ex Pistoia, ha costruito in estate un roster che non può che porsi l’obiettivo di veleggiare nelle zone più nobili della classifica, puntando magari anche al grande salto. L’ambiente in tal senso aiuta, poiché lascia il tempo di lavorare senza inutili pressioni. La squadra è meno votata ai giovani, rispetto al passato, ma di contro è piena di esperienza, talento nonché profonda, aspetto essenziale per le rotazioni. I singoli. La regia è nelle mani del talentuoso 27enne Yancarlos Rodriguez, playmaker dominicano con passaporto italiano, proveniente da Forlì (8.8 p.ti di media in stagione regolare, saliti a ben 17.4 nei playoff). Estro e personalità, nonché molto abile nelle letture sul pick and roll. Alterno alla voce percentuali dal campo, soprattutto da tre. Ottimo assist-man ed inaspettato rimbalzista. Ex Ravenna e fresco vincitore del titolo nazionale in Olanda (con lo ZZ Leiden), la guardia 26enne U.S.A. Giddy Potts è il pezzo da novanta, da cui andare nei momenti caldi del match. Grande stazza e notevole fisicità per il ruolo, che in attacco può realizzare in tanti modi, ma in particolare colpendo col suo micidiale tiro dalla distanza, che usa con prevalenza (4/10 all’esordio, con 21 p.ti). Insomma, il canestro ha dimostrato negli anni di “vederlo”, capace di trovare punti anche nelle situazioni più complicate e, spesso, fuori equilibrio. Può dare una mano inoltre a rimbalzo e, cosa importante, portare palla. L’altro U.S.A. è il lungo Wayne Langston (1993) che è reduce da una grande stagione con l’Urania Milano (15.7 p.ti, 3.5 falli subiti, 6.7 rimbalzi e 2.1 assist di media). Si tratta di un super atleta, dalla grande rapidità, che attacca con energia il ferro, e dotato di buona mano mancina dalla media (61% da due la passata stagione). Gioca con energia e subisce tanti falli, ma in lunetta fatica non poco. Rimbalzi ed intimidazione in area in un lato del campo, nell’altro “ventello” potenziale. “Vede” bene il gioco, inaspettato assist-man. Non solo muscoli in sostanza! Non ha raggio dai 6.75 e qualche volta ha problemi nella gestione dei falli. In quintetto il colpaccio del mercato, l’ala 35enne Brian Sacchetti che non ha certo bisogno di presentazioni, avendo giocato al piano di sopra per tanti anni (con Sassari ha anche vinto la Coppa Italia nel 2014 nonché conquistato il triplete l’anno successivo; poi le stagioni di Brescia), disputato inoltre le coppe europee (compresa l’Eurolega) e vestito anche la casacca della Nazionale. Dopo gli eccellenti anni da specialista di lusso, deve quindi calibrarsi per un ruolo da protagonista. Può far male con la sua atipicità, giocando fronte a canestro contro avversari più lenti ed andando in post basso contro esterni meno fisici. Affidabile il suo tiro da fuori, e grande capacità di subire fallo, nonché sapiente nelle letture che lo portano a fornire tanti assist ai compagni. È arrivata “in corsa” nella passata stagione la talentuosa ala del 1996 Ion Lupusor, ex Scafati. Atleta di spessore con ormai diverse esperienze in questa lega. Doppia cifra garantita, in virtù della sua atipicità (può giocare da 4/5 che apre il campo ma ha anche gioco sotto). Mani educate, anche da tre! Dalle rotazioni, la guardia-ala del 2001 Ursulo D’Almeida che sprigiona tutto il suo disarmante atletismo volando in campo aperto. Deve assicurare maggiore senso tattico e “gestirsi” meglio. Da lui ci si aspettava forse un’esplosione più rapida ma ha tanto margine davanti. Rimbalzi e transizione garantiti, gli si chiede un miglioramento nel gioco a metà campo. Male al tiro, in particolare da tre, pur concludendo poco dalla distanza. Fatica dalla lunetta. Sul perimetro c’è (ha saltato però l’esordio in campionato) anche la bocca da fuoco Davide Reati (1988) che fa valere la sua specialità, alzarsi in sospensione per colpire dai 6.75. Emblematiche le sue statistiche che, storicamente, ci raccontano come tiri quasi esclusivamente da tre e, di rado, si butti dentro. Garantisce triple in quantità industriali e, per il ruolo, è un buon rimbalzista. Altra stella la guardia del 2000 Federico Miaschi che, a dispetto dell’età, ha già buona esperienza nella categoria, che ha disputato con Trapani e Biella, con intermezzo al piano di sopra con Pesaro. Gli si chiede la doppia cifra di media e maggiore decisione in uno contro uno, dato che a volte si fida esclusivamente del suo ottimo tiro da fuori, fondamentale che usa tanto, la specialità della casa. Tecnicamente può dare una mano anche in cabina di regia, data la sua attitudine nel creare per i compagni. Può essere un americano di fatto, anche se ha steccato la prima (1/9 dal campo). Non sempre preciso ai liberi e qualche persa di troppo. Tanto spazio anche per il playmaker (ex Biella, Eurobasket Roma e Ravenna) Marco Venuto (1985) che garantisce esperienza e regia oculata. In attacco usa prevalentemente il tiro da tre (pur non essendo uno specialista) poiché attacca di rado in uno contro uno e, così, lo si vede poco in lunetta. Atleta dedito a giocare per i compagni. Ordinato. Più spazio, rispetto al passato, anche per il play-guardia del 2002 Matteo Bogliardi (12’ alla prima stagionale).
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