La Givova con la gestione di coach Lino Lardo ha definitivamente superato i momenti più duri ed, in classifica, si trova in piena lotta per la zona play-off, in virtù di una buona striscia di vittorie, frenata solamente dalle ultime due uscite (Agrigento e Capo D’Orlando) anche per via dell’assenza del totem Goodwin. Il roster gialloblu. L’ex Virtus Roma Aaron Thomas (1991) è il giocatore di riferimento offensivo, talentuosa ala piccola U.S.A. che mette al servizio della squadra le sue indubbie doti atletiche ed un bagaglio offensivo di prim’ordine. Buono poi il suo apporto nella metà campo difensiva, oltre che nel dare una mano nella lotta sotto le plance. “Ventello” seriale! Le sue cifre finora: 20.7 p.ti, 3.9 falli subiti, 5.6 rimbalzi e 2.1 assist a match. Tira tanto (quasi 17 tentativi di media), con buone percentuali da due (52%) e da tre (35%). La guardia del 1996 Riccardo Rossato, ex Viola Reggio Calabria, sta trovando uno spazio importante (oltre 25’ a match) e l’energia è il suo marchio di fabbrica. Viaggia con 10.7 p.ti, 3.1 falli subiti, 2.9 rimbalzi e 1.4 assist per gara. Dal campo tira con il 48% dalla media ed uno stratosferico 47% da fuori. Intraprendente ed in crescita! Un altro titolare, di fatto, è il talentuoso play-guardia triestino, ex Agropoli e Roseto (ha chiuso entrambe le esperienze in doppia cifra), Marco Contento (1991) che ha faccia tosta e tanti punti nelle mani. Colpisce prevalentemente dalla distanza (quasi cinque tentativi di media, con il 34%) e sta viaggiando con numeri di tutto rispetto: 10.1 p.ti, 3.8 falli subiti e 1.8 rimbalzi ad incontro. Non disdegna comunque di buttarsi dentro, ed i tanti falli subiti li converte in lunetta dove è molto preciso. Un lungo che cresce di anno in anno è senza dubbio Marco Ammannato (1988) che dispone di mani davvero educate, come testimoniano le ottime percentuali fin qui registrate, anche da oltre l’arco dei 6.75 dove segna con il 37%. Il resto delle sue cifre: 10.9 p.ti (57% da sotto), 2.9 falli subiti, 4.9 rimbalzi e 2.5 assist che la dicono lunga sulle sue qualità di passatore. Nel pitturato troviamo anche l’altro U.S.A. Shaquille Goodwin (1994) che è stato il secondo miglior rimbalzista della scorsa massima serie greca. Anche in Italia i rimbalzi sono suoi (quasi 11 a match) ed in attacco è cresciuto nel corso della stagione (finora 12.7 p.ti, 3.7 falli subiti ed un ottimo 61% da due). Giocatore esclusivamente da post basso, in difesa è il classico intimidatore d’area, che costringe gli avversari ad alzare le parabole di tiro (1.6 stoppate per gara). Preziosa poi la sua capacità di scaricare per il tiratore libero, con quasi 2 assist ad incontro. Male dalla lunetta, con appena il 56%. Ha saltato le ultime due gare. Stagione sfortunata per l’ex Trapani Claudio Tommasini (1991), fermo da tanto tempo. Scafati ha dovuto, di fatto, fare a mano della sua forza fisica disarmante che può fare la differenza in situazioni di campo aperto. Grande propensione infatti per l’uno contro uno mentre il tiro da fuori non rappresenta di certo la specialità della casa (ed anche le percentuali non sono mai state il suo forte). Appena 6 gare per lui. Troviamo poi il tiratore brasiliano, con cittadinanza italiana, Jonathan Tavernari (1987) che nel 2009 ha vinto con la nazionale verdeoro i campionati americani di Porto Rico. Tira prevalentemente dalla distanza, vero marchio di fabbrica, ed il suo estro fa spesso e volentieri la differenza. Non ama invece buttarsi dentro, come testimoniano, in carriera, i pochi falli subiti e gli sporadici viaggi in lunetta. Giocatore di “striscia” che può dare una grossa mano a rimbalzo, data la sua stazza da quattro. I suoi numeri: 7.1 p.ti, 3.1 rimbalzi ed il 37% dai 6.75 (su oltre 5 conclusioni ad allacciata di scarpe). Il playmaker Gabriele Romeo (1997) è una valida alternativa tra gli esterni ed assicura alla sua squadra buone doti balistiche e tanta energia sul parquet. Realizza 5.7 p.ti per gara, “smazza” qualche assist e colpisce da due con il 48% e da tre con il 30%. Grande difensore sulla palla, “inviato speciale” sul playmaker avversario. Decisivo poi l’arrivo “in corsa” dell’esperto playmaker Marco Passera (1982), che è l’uomo che garantisce equilibrio e fosforo sul parquet. Le sue cifre: 3.8 p.ti e ben 3.7 assist nei quasi 18’ di utilizzo medio. Distributore di geometrie e di gioco, fatica però dal campo (42% da due, 27% da tre) anche se va detto che tira poco, prediligendo giocare per la squadra. Infallibile ai liberi, con un eccellente 92%. Gioca da 5 il giovane serbo, di formazione italiana, Filip Pavicevic (1999), altro “nuovo” del roster con già qualche buona esperienza in B. Finora non si è ancora ritagliato un ruolo di primo piano mettendo insieme numeri poco considerevoli negli oltre 8’ di campo concessigli (1.9 p.ti, 1 rimbalzo ed il 37% da due).
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