I numeri della Fortitudo Agrigento, prossima avversaria della Pallacanestro Trapani

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Fortitudo Agrigento
Fortitudo Agrigento

La Moncada dopo tanti anni si è separata da coach Franco Ciani che aveva contribuito notevolmente a renderla una solida realtà del girone Ovest di A2. Dandole un sistema di gioco che ha “funzionato” come un orologio. Ora alla guida della squadra c’è l’ex Reggio Emilia Devis Cagnardi che ha costruito un roster “leggero” che, rispetto ai tempi del gruppo storico, è più votato alla transizione, ed un po’ meno al gioco controllato, per via dell’età media e di caratteristiche individuali, con diversi atleti pronti a sfruttare la loro atipicità. In ogni caso, la meticolosa applicazione difensiva rimane il marchio di fabbrica che garantisce la necessaria sicurezza quando la fluidità offensiva non è delle migliori. Ecco i singoli. Il playmaker è il 1996 Giovanni De Nicolao che proviene dalla prestigiosa esperienza formativa, triennale, in NCAA con University of Texas San Antonio, allenato da Steve Henson. È un regista che non monopolizza il gioco, di “sistema”, dedito prioritariamente a difesa e costruzione del gioco. Pur capace di “vedere” il canestro, come dicono i suoi numeri: 12 p.ti, 4.7 falli subiti, 4.7 rimbalzi e 3 assist a match. Dal campo bene da due (55%) mentre fatica da fuori (23% da tre). Gambe alla dinamite ed atletismo da piano di sopra! Sul perimetro troviamo il rookie 23enne Christian James che nell’anno da senior ad Oklahoma ha chiuso con 15.6 p.ti oltre 6.2 rimbalzi di media. Ha grande fisicità ed un impatto forte a rimbalzo, oltre ad avere un istinto per il canestro che lo rende anche un eccellente realizzatore. Finora numeri da MVP: 20.7 p.ti, 4.7 falli subiti, 6.7 rimbalzi e 2 assist ad allacciata di scarpe. Conclude da tre con uno stratosferico 52%, e dalla media sfiora il 60%. Lorenzo Ambrosin (1997) è stato pescato nell’estate del 2017 in serie C ma ormai ha scalato le gerarchie ed, oltre ad assicurare un buon apporto offensivo, garantisce una decisiva mano sia a rimbalzo che in difesa. Le sue cifre: 9 p.ti, 2 falli subiti, 2 rimbalzi e 2 assist per gara. Migliorabili le percentuali da due (27%), e dalla distanza (27% su oltre sei tentativi di media), specialità di cui ogni tanto abusa. Può portare anche palla. Duttile. L’ala forte è, dopo la parentesi a Biella, Albano Chiarastella (1985) che è ritornato a “casa” e riveste alla perfezione il ruolo di “quattro” atipico, prediligendo il gioco fronte a canestro. Così facendo, porta i lunghi avversari lontano dall’area colorata, in terre a loro meno congeniali. Non è certo un intimidatore d’area ma fa valere con astuzia le sue doti tecniche da esterno puro. Le sue cifre sono in crescita (7.3 p.ti), soprattutto alla voce percentuali (54% da due, 30% da tre), mentre la presenza a rimbalzo è innata (7 di media). Preziosa poi la sua abilità nel fornire assist ai compagni, che spesso lo “trasformano” nel ruolo di regista occulto della squadra ( quasi 2 ad uscita). Sotto canestro troviamo l’atletismo di Tony Easley (1987), che è un lungo “leggero” ma tremendamente verticale, che presidia a dovere l’area colorata, dove non di rado gli avversari sono costretti ad alzare le parabole di tiro per sfuggire alle sue proverbiali stoppate. In attacco predilige il gioco in post basso e le tante schiacciate a referto si traducono nell’eccellente 57% da due. Con le “doppie doppie” ha una notevole confidenza, ed in tal senso gli viene incontro la specialità della casa, ovvero i rimbalzi catturati al piano di sopra. Ecco il suo tabellino stagionale: 10 p.ti, 2.7 falli subiti e 8 rimbalzi a match. Vede bene il gioco, con i suoi 2.3 assist per volta. Confermata poi la guardia Simone Pepe (1993) che il canestro ha dimostrato di “vederlo”, dimostrandosi buon realizzatore, capace di trovare punti anche nelle situazioni più complicate e, spesso, fuori equilibrio. Il tiro dalla distanza è la specialità della casa! I suoi numeri attuali: 10.7 p.ti (in 26’ di utilizzo medio), con un insolito 26% dalla distanza (su quasi nove tentativi ad incontro). Buona mano a rimbalzo, con 4 presi ad allacciata di scarpe, e nei rifornimenti ai compagni, con ben 4.7 assist per gara. Per lui anche 4 falli subiti di media, a dimostrazione che non è certo soltanto un tiratore. L’altro lungo è Paolo Rotondo (1989) che, negli 11’ di campo, sta garantendo il suo contributo d’esperienza e di sostanza nel pitturato. Le sue medie, finora: 6.3 p.ti, 2.7 rimbalzi ed un ottimo 68% da due. Spazio anche per Edoardo Fontana (1998), “due/tre” di grande prospettiva che sta giocando meno del previsto (quasi 5’ a match) e va a referto con 2.7 p.ti, colpendo prevalentemente da tre, la specialità della casa (70% pur su pochi tentativi). 7’ di parquet anche per il “quattro” del 1998 Samuele Moretti che a Montecatini Terme è stato una delle rivelazioni della scorsa B, nonché uno dei migliori rimbalzisti della categoria. Completa infine l’organico il playmaker del 1998 Giuseppe Cuffaro che finora ha trovato poco spazio nelle rotazioni.

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