Se per alcune società siciliane l’ingresso nel Girone Nord è inedito o un nuovo ritorno, per il Green Basket Palermo il peregrinare a Settentrione per giocare la Serie B è da quattro anni un’abitudine.
“36 mila chilometri in un anno, come è possibile farli? – chiede il presidente palermitano Fabrizio Mantia – Stento ad avere commenti, la logica non prevale. Lasciamo stare il fatto economico che di perse è drammatico, ma la questione sanitaria passa davvero in secondo piano? Ci stiamo consentendo di viaggiare da una regione lontana all’altra, utilizzando il mezzo più complesso per prevenire il contagio, dove era logico lasciare andare le squadre su gomma, ma questo non accadrà“.
Perchè la soluzione non è abbandonare l’attività federale?
“Perchè credo faremmo un favore ad andare via – spiega Mantia -. La Federazione che ci sposta da girone a girone evidenzia un certo fastidio ad averci. Alle siciliane chi ci pensa? Dovrebbe farlo la Fip Sicilia, dobbiamo ricostruire una Federazione regionale che abbia capacità di farsi ascoltare, di essere ai Consigli Federali quando serve, di dire che non si possono trattare così le nostre squadre. Non ce l’ho con i presenti – spiega chiaramente il presidente Green Basket -, ma serve una gestione manageriale, considerare le società che partecipano alla Serie A o la Serie B come tessuto produttivo da difendere a spada tratta, da difendere contro gli interessi legittimi di altre regioni. Noi stiamo vivendo un vero dramma. Spendiamo 50-60 mila euro di trasferte l’anno. Nel prossimo consiglio di LNP verranno prese misure di perequazione. E’ chiaro che questi costi si riflettono sulle classifiche, non si comprano giocatori forti spendendo somme ingenti nel trasporto. Queste scelte dovono indignare chi si sente siciliano“.