Le parole dei due coach al termine di gara 4 dei quarti di finale scudetto fra Betaland Capo D’Orlando e EA7 Milano:
Jasmin Repesa: “Vorrei ringraziare tutta la gente di qui per dell’ospitalità. Abbiamo notato grande sostegno nei nostri confronti. Capo d’Orlando ha fatto una stagione straordinaria, bravo Coach Di Carlo: da allenatore esperto posso dire che loro avevano talento ma sono stati allenati bene. Siamo riusciti a finire la serie qui e in un’atmosfera calda in tutti i sensi non era facile. Ma ho detto ai ragazzi che sarà difficile vincere lo scudetto se ogni gara va vinta due o tre volte. Sul più 22 dovevamo chiuderla invece di farli tornare a meno otto. Abbiamo sette giorni per preparare la semifinale contro una squadra che da tre mesi è la migliore e va considerata al livello delle favorite. Trento è molto dura, fisica e atletica. La cosa importante è correggere alcune cose. Ad esempio a Milano abbiamo subito troppi punti in transizione e qui in situazioni di hand-off e subito la loro aggressività a rimbalzo d’attacco. Nei playoffs i canestri facili sono decisivi perché dopo poco tutti si adattano, conoscono gli schemi e le tendenze. Così vince chi segna canestri facili in contropiede o a rimbalzo”.
Gennaro Di Carlo: «Stasera volevo salutare tutti voi con le persone che insieme a me hanno costruito questa stagione di successi: Flavio Fioretti, David Sussi e Jorge Silva Suarez, i miei tre assistenti, e il nostro preparatore atletico Salvatore Poma. Sono state le persone che tutti i giorni con me hanno costruito tutto questo e mi hanno insegnato tanto. Grazie a tutti loro siamo riusciti ad ottenere questi risultati. Per quanto riguarda la partita credo che stasera sia venuta fuori la differenza tra noi e Milano. Non hanno avuto una stagione positiva in Eurolega, ma rispetto a noi sono sicuramente di un altro livello. Ci tenevamo a dare tutto, nei primi due quarti abbiamo avuto un approccio sbagliato, non sembravamo l’Orlandina, sembravamo una squadra anarchica. Nello spogliatoio li ho richiamati all’ordine, ho detto che potevamo anche perdere di 50 punti, ma dovevamo fare quello che abbiamo sempre fatto fino ad oggi. Non sono ovviamente contento di aver perso, ma sono contento che abbiamo dato il massimo sia in questa serie playoff che in tutta questa stagione. In bocca al lupo a Milano per il prosieguo dei playoff. Per quest’anno va bene così, ma l’anno prossimo, con un briciolo di presunzione, cercheremo di ottenere risultati ancora più grandi. Abbiamo giocato tutta la stagione con tanti infortuni, ci davano ultimi e retrocessi, ma siamo arrivati a Gara-4 contro Milano e abbiamo sviluppato un grande livello di gioco, abbiamo vinto 15 partite in campionato, abbiamo vinto Gara-1 al Forum e siamo contenti del risultato. Saluto Voja Stojanovic, che avrebbe voluto, come tutti noi, giocare questi playoff, ma tornerà l’anno prossimo più forte di prima e lo aspetto. Coach Repesa è stato molto gentile e disponibile con me, ha accettato il mio invito a bere una birra, mi ha dato qualche dritta e dei consigli che mi terrò ben stretti, sono contento che mi abbia fatto dei complimenti e ovviamente l’anno prossimo sarà difficile per me fare un campionato come questo o di livello simile. Capo d’Orlando è un posto stupendo ed è bellissimo vivere qui. Gli ultimi complimenti e ringraziamenti voglio farli al pubblico, che è stato straordinario e ci ha sostenuto in ogni momento della gara. Voglio per ultimo ringraziare Sandro Nicevic, che in questi due anni è stato di grandissimo aiuto e sostegno per me. Se stasera dovesse essere stata la sua ultima partita sarebbe una grande perdita per noi»
Flavio Fioretti: «È stata un’esperienza bellissima, a inizio anno ci davano retrocessi e invece col nostro lavoro quotidiano e la nostra programmazione siamo riusciti a ribaltare il pronostico e vincere Gara-1. In questa serie playoff abbiamo dimostrato che non è stato un caso essere arrivati a questo punto. Abbiamo raggiunto il sogno, l’obiettivo dei playoff e ripartiremo da qui».
Jorge Silva Suarez: «Da quando sono arrivato a Capo d’Orlando ho capito, grazie a quello che mi raccontavano, l’affetto che la città aveva per questa squadra. Tutta la crescita da quando sono arrivato, dalla Serie B fino ad adesso, è stata talmente veloce che non ce ne siamo neanche resi conto».
David Sussi: «I miei 5 anni a Capo sono accomunati dalla grande ambizione di questa società. Io ho firmato con l’Orlandina in Serie B1, una società che nell’arco di 10 anni è tornata in Serie A e ai playoff scudetto ripartendo da capo. Per stare in questo club devi credere in questa mentalità, è bello e stimolante e ti dà grandi ambizioni»
Salvatore Poma: «Ero tifoso della Betaland fin dai tempi di Pozzecco, venivo a vedere le partite contro l’Olimpia ed esserne parte è qualcosa di speciale. Non so esprimere le sensazioni che ho provato in questa bellissima stagione. Ho subito capito quanto era bello questo posto quando il 20 agosto, arrivato a Capo d’Orlando e conoscendo il coach, aveva già le idee chiare sul fatto che volesse fare i playoff».