Finito il periodo della riflessione, la Fortitudo Moncada Agrigento ricomincia.
Ricomincia con Salvatore Moncada come presidente. Ricomincia con Franco Ciani nel ruolo di capo allenatore.
Il presidente e il coach hanno incontrato i giornalisti questa mattina, presso la sala stampa “G. Micalizio” del PalaMoncada, illustrando la loro comune volontà di proseguire il cammino insieme e di dare il via a un nuovo progetto su base pluriennale.
Ecco, in sintesi, il loro pensiero su questa giornata che sarà certamente ricordata come la prima pietra di un nuovo importante percorso per la società biancazzurra.
Salvatore Moncada: “Uno spirito nuovo, con profili tecnici diversi e puntando a obiettivi diversi. Riduciamo il budget del 30% rispetto alla stagione appena conclusa ma puntando a costruire qualcosa di duraturo, lavorando sui giovani sia a livello di prima squadra, sia sviluppando in maniera diversa il settore giovanile – creando anche una formazione di Serie C che possa essere parte integrante di questo piano di sviluppo – e iniziando un lavoro di reclutamento ad ampio raggio, anche a livello internazionale. Quella del coach era però soltanto la prima casella da riempire, adesso ci sono tutte le altre da sistemare per dare il via a tutto questo dal punto di vista operativo. Il d.s.? Ho parlato con Cristian Mayer, aspetto la sua risposta. Sono contento di affrontare questo nuovo inizio con un allenatore che conosco molto bene, di cui apprezzo moltissimo le qualità professionali, sarebbe stato estremamente difficile proporre la stessa cosa a un altro allenatore ma soprattutto a un’altra persona”.
Franco Ciani: “C’erano diversi aspetti da valutare, non soltanto con fredda razionalità. Una progettualità che parta dalla ricostruzione o dalla semplice costruzione non è una cosa così frequente nel nostro ambiente. Questo è stato un aspetto stimolante, ed è soprattutto stimolante l’idea di farlo qui. Tutto quello che di componente umana c’è stato in questi anni ha inciso nella valutazione. La decisione di rimanere qui è legata a questi aspetti, è stata dettata dal fatto che qui si può lavorare per avere buoni risultati, che questo di programmazione ha una sua logica per la nostra società, anche se tutto questo non potrà non passare per dei momenti difficili e crisi di crescita. Sarebbe troppo facile pensare di far giocare dei giovani e aspettarsi subito un rendimento da veterani. Ci sono delle variabili che dovremo essere tutti pronti ad affrontare. Da questa società e da questa città ho avuto tantissimo in questi sei anni, nel momento in cui la mia figura è stata ritenuta importante c’è anche una forma di responsabilità, la voglia di lavorare per dare continuità a qualcosa che è importante per noi, per la città, per tutti quanti. Ci sarà da lavorare e a volte sbattere la testa contro al muro, ma la decisione è stata quella di rimanere ad Agrigento e di lavorare con questa prospettiva”.