L’esordio per i granata non è dei più agevoli, alla “prima” infatti al PalaConad arriverà la Bcc Treviglio, condotta magistralmente da coach Adriano Vertemati che, nel segno della continuità, ha di fatto confermato il gruppo di italiani della scorsa stagione, che ha veleggiato meritatamente nelle zone nobili della classifica, magari un po’ a sorpresa, ma grazie ad un ambiente che lascia il tempo di lavorare senza inutili pressioni, dando spazio ai tanti giovani del roster che, così, possono crescere di anno in anno. Dal punto di vista tattico, Vertemati (da anni a Treviglio) si affida ai suoi principi, puntando quindi su rotazioni allungate, difesa asfissiante e tanta transizione. Gli stessi che negli ultimi tre anni hanno permesso a Treviglio di raggiungere, in posizione privilegiata, i play-off. I singoli. Le redini della squadra sono sempre affidate al talentuoso playmaker del 1997 Lorenzo Caroti che nelle scorse stagioni, alle sue prime esperienze a questo livello, ha dimostrato capacità tecniche e personalità da veterano. Doppia cifra garantita e tanti rifornimenti per i compagni. Migliorato anche nelle percentuali dal campo, soprattutto da tre, arma che utilizza tanto. Volto nuovo è Pavlin Ivanov (1993) che è un nazionale bulgaro che Vertemati ha allenato per tre anni nelle giovanili della Benetton Treviso. Due campionati vinti in patria, sempre in doppia cifra, giocando anche le coppe europee. Classico all-around che si rende utile in diverse fasi del gioco, in virtù di un atletismo devastante, tiro e trattamento di palla. Promosso quest’anno in quintetto (per ricalcare le orme di Pecchia) il play-guardia del 2000 Mattia Palumbo che, dopo un’eccellente stagione da sesto uomo di lusso, è atleticamente e tecnicamente pronto per ricambiare la fiducia dello staff tecnico. Tanta energia sul parquet e tiro da fuori. Migliorabile dalla lunetta. In crescita! Nel pitturato è stato firmato l’ex Reggio Calabria e Siena A.J. Pacher (1992) che detiene un variegato repertorio di movimenti, sia in post basso che in post alto, dove fa valere anche la sua mano educata. Più “quattro” che centro puro, è comunque un giocatore di grande qualità, pronto per una stagione da menzione. Ci prova anche da oltre l’arco dei 6.75, con eccellenti dividendi. Sotto canestro troviamo ancora Jacopo Borra (1990) che, con i suoi 215 cm., è in grado di fornire un apporto di sostanza nel pitturato, “chiudendo” l’area ed il canestro agli avversari. Le vicissitudini fisiche lo hanno finalmente lasciando in pace e, non a caso, ha scritto a referto numeri importanti nella passata stagione, sfiorando la “doppia doppia” di media! Fondamentali i suoi rimbalzi, che permettono ai compagni di lanciarsi in transizione. Ormai ci prova anche da fuori, con risultati sorprendenti. Intimidatore d’area, sempre pronto alla stoppata. Primo cambio nelle rotazioni, la guardia-ala del 2001 Ursulo D’Almeida che starà in campo più del passato e, oltre a sprigionare tutto il suo disarmante atletismo volando in campo aperto, dovrà assicurare maggiore senso tattico e “gestirsi” meglio. Migliorato al tiro da fuori, pur concludendo poco dalla distanza. Sul perimetro una grossa mano arriva da Davide Reati (1988), che lo scorso anno è arrivato “in corsa” e, maggiormente inserito nei meccanismi, farà valere la sua specialità, alzarsi in sospensione per colpire dalla distanza. Emblematiche le sue statistiche che, storicamente, ci raccontano come tiri quasi esclusivamente da tre e, di rado, si butti dentro. Garantisce triple in quantità industriali. Partono con poco spazio, ma pronti a scalare le gerarchie, infine gli esterni Matteo Cagliani (2003), Alessandro Amboni (2002), Filippo Nani (2000), Vincenzo Taddeo (2000), nonché l’ala-forte Luca Manenti, del 2002.