È morto il giudice Giuseppe Viola fondatore del mito Viola Reggio Calabria. Il cordoglio della basket italiano e reggino

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Il presidente FIP Giovanni Petrucci, commosso, dice addio a Giuseppe Viola, “Peppino” per chi ebbe modo di essergli amico e di collaborare con lui, valente magistrato e direttore sportivo scomparso all’età di novanta anni.

Giuseppe Viola, è stato presidente del Tribunale e poi primo presidente della Corte d’appello di Reggio Calabria fino ad essere alto magistrato della suprema Corte di Cassazione. Parallelamente un’importante carriera sociale e sportiva come dirigente. Nel 1966 rilevò l’AICS ribattezzandola Cestistica Piero Viola, dopo la scomparsa prematura del fratello Piero. Guidò la società fino al 1988 portandola in serie A, ai vertici della pallacanestro italiana.

Interpretando il sentimento di affetto e di cordoglio della pallacanestro italiana, il presidente Petrucci abbraccia e condivide il dolore della famiglia Viola.

La città di Reggio Calabria ha espresso il suo lutto tramite il sindaco Giuseppe Falcomatà.

L’intera comunità reggina piange un uomo straordinario, un vero e proprio galantuomo, straordinario esempio per tante generazioni di ragazzi cresciuti seguendo le gesta sportive degli eroi neroarancio» ha detto il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, esprimendo cordoglio per la scomparsa di «un pilastro della comunità sportiva reggina, il cuore del mito neroarancio».

«Premiato con la massima benemerenza cittadina del San Giorgio d’Oro nel 2016, il giudice Viola è una vera e propria colonna portante dello sport reggino, alla sua figura è legato un pezzo di storia del basket, certamente il più importante della nostra città, ma anche dell’intero Paese. Sotto la sua guida illuminata, la compagine sportiva neroarancio ha raggiunto i più prestigiosi traguardi della sua storia, arrivando a calcare i più importanti palcoscenici italiani ed europei. In un periodo difficile della nostra città, mentre la comunità reggina contava i morti delle guerre di mafia, la favola bella del Giudice e della sua Viola hanno rappresentato motivo di riscatto sociale per tutta Reggio Calabria, portando il suo nome alto nel firmamento sportivo italiano e continentale ed incarnando, forse meglio di chiunque altro, i valori sani dello sport, del rispetto e dell’amicizia, dentro e fuori dal campo».

«A poche ore dall’ultima straordinaria impresa della Pallacanestro Viola – ha concluso – che proprio in questi giorni ha ottenuto la salvezza ai playout, ci lascia un grande uomo di sport della nostra città, da tanti considerato il padre del basket reggino. Alla sua famiglia, e all’intera comunità neroarancio, le condoglianze da parte dell’Amministrazione comunale e metropolitana. Oggi è un giorno triste per Reggio, la città ricorderà per sempre il suo nome e la sua storia». 

Infine il saluto di Reggio a Canestro.

“Il Giudice Viola è, e sempre sarà l’esempio da seguire per tutti noi.Potremmo parlare del suo percorso professionale d’eccellenza ma, è doveroso ricordarlo nel suo ruolo cestistico, un ruolo che ha cambiato la storia.

Si è spento a 90 anni il deus ex machina della creatura nero-arancio:un mito davvero straordinario.

 Era il 1966 ed un affermato magistrato decise di onorare la memoria del fratello gemello Piero. Il resto è storia.

 Una favola meravigliosa partita dalle mattonelle dello Scatolone ed arrivata fino alla Serie A.

Il Giudice, punto di riferimento di generazioni e generazioni riuscì a portare il club ai massimi vertici del basket italiano.

La cosa bella di lui è che faceva tutto sotto voce. Mai una scena fuori-luogo, mai un atteggiamento da Boss. Ma sapeva scegliere gli uomini e sapeva delegare responsabilità. Cos’è un dirigente se non sa fare quelle due cose? Per di più, aveva un grande tocco umano con la gente. Tutti hanno amato e  continueranno ad amare il Giudice.

Quest’uomo, contemporaneamente importantissimo a Roma, ha letteralmente cambiato la vita sportiva a Reggio Calabria. Prima, forse, la gente parlava solo della Reggina Calcio era la Reggio martoriata dalla guerra di Ndangheta, successivamente arrivò la Viola, il Mito Viola, meravigliosa storia capace di volare anche al cinema.

Lui, sempre a braccetto con Gianni Scambia(meravigliosi gli abbracci ed i ricordi nel vederli insieme, l’uno accanto all’altro), uomo che prese il testimone della Presidenza è e rimarrà sempre un mito.

Quando una squadra salta dalla B-1 all’A-2, non è sola una promozione sportiva. Dopo, ci sono questioni di club, diritti sportivi, sponsor, giocatori, allenatori, e via dicendo. 

La costruzione del Botteghelle in 45 giorni, quella del Pentimele, eccetera eccetera.

Per il basket a Reggio Calabria, c’è una notizia tristissima e una lieta. 

Quella triste è che il mitico Giudice Viola non tornerà più a salvare la situazione; i miracoli, nella vita, si fanno una sola volta. Quella lieta è che lui ha lasciato l’esempio di come si fa”.

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