Il CUS Catania Basket ha tesserato Brahima. Fin qui nulla di straordinario, se non fosse che oltre la mera notizia c’è una storia da raccontare. Una storia di coraggio, di integrazione e di passione. Brahima, classe 2002, è un ragazzo nato in Costa D’Avorio. Nel 2013 a soli 11 anni decide di incamminarsi verso l’Italia alla ricerca di un futuro migliore. Pur essendo ancora un bambino inizia una lunga traversata alla volta della Libia. Tre lunghi anni in cui fa tappa in diverse città dell’Africa Occidentale in cui svolge numerosi lavori per reperire il denaro per proseguire il viaggio. Nel 2016, dopo tante peregrinazioni, riesce ad arrivare in prossimità della Libia appena quattordicenne. Lì lo attende un rischioso cammino attraverso il deserto per approdare ai barconi. Lo compie in piena notte a bordo di uno dei tanti pick-up che solcano le vie nigerine. Tanta fatica, tanta paura e pochissima acqua per affrontare un estanuante viaggio in cui molti, troppi, perdono la vita. Così arriva in Libia e si imbarca verso le coste italiane. Un tragitto carico di speranza quello nel maestoso mediterraneo, che troppo spesso finisce per fagocitare irrimediabilmente i sogni, le lacrime e le aspettative di uomini, donne e bambini. Brahima ce la fa, ed approda a Catania nel 2017 trovando accoglienza in una comunità di minori. Da lì al CUS Catania il passo è breve. “Ricordo il giorno in cui Ibra (ndr il soprannome del ragazzo) varcò per la prima volta la soglia del PalaCUS – ricorda coach Giorgio Guadalupi – Era accompagnato dall’assistente sociale, non parlava una parola d’italiano, non aveva mai giocato a pallacanestro in vita sua ma aveva un grande sorriso che ci ha colpiti. E così non abbiamo esitato neanche per un’attimo ad accoglierlo ed è diventato parte della famiglia del CUS Catania”. Un inserimento proficuo, dunque, che ha portato Brahima a crescere sotto ogni aspetto. “Sin dal primo giorno di allenamento tutti i genitori dei nostri ragazzi hanno deciso di dare manforte a Ibra – continua Guadalupi – E’ stata avviata da subito una staffetta per accompagnarlo agli allenamenti e l’abbiamo seguito anche nel percorso scolastico, oltre che sportivo. In due anni ha conseguito la licenza media inferiore e adesso è uno studente del Liceo Linguistico e un giocatore di pallacanestro che potrà dare un apporto fondamentale all’Under 18. Il “potrà dare” adoperato da coach Guadalupi ha un significato ben preciso. Infatti, pur allenandosi da due anni col CUS, Brahima non è mai stato tesserato e non ha mai disputato una gara ufficiale per via di un intoppo burocratico. “Abbiamo lottato per lungo tempo per risolvere un’annosa questione burocratica e finalmente ci siamo riusciti – conclude Guadalupi – Pertanto sono lieto di annunciare che da giovedì Brahima sarà a disposizione dell’Under 18 di coach Balbo. E sono certo che saprà fare la differenza con l’entusiasmo, l’impegno e la passione che lo contraddistinguono e che lo rendono in tutto e per tutto un giovane di qualità che tanto potrà dare, in prospettiva futura, anche alla prima squadra”.
Dal Cus Catania una bella storia di sport, accoglienza e integrazione
Brahima e il CUS Catania Basket: quando lo sport è accoglienza e integrazione