Da Graz (Austraia) a Debrecen (Ungheria), bastano poche settimane per passare dalla tristezza alla massima gioia per la Nazionale 3X3 Azzurra.
E’ già indelebile il finale di gara che ha permesso al team affidato a coach Andrea Capobianco di strappare il pass per volare alle Olimpiadi di Tokyo. Parliamo di secondi di gioco da cineteca che riusciranno a garantire la pelle d’oca anche ai supporters che tra anni guarderanno le immagini della gara vinta contro l’Ungheria, valida come ultimo atto delle Universality Olympic Qualifying Tournament.
Tra le Azzurre scelte per completare la missione olimpica c’è Chiara Consolini, capitana della Passalacqua Ragusa. Giocatrice innamorata del 3X3 e della maglia Azzurra. Una combo che è stata coronata da una qualificazione storica per tutta l’Italia del basket e che, a detta della stessa Chiara, realizza un personale sogno da bambina.
Cosa è successo dopo il canestro allo scadere realizzato da Rae Lin D’Alie?
“E’ stata un’emozione incredibile, mai provata prima, è stata davvero un’emozione inimmaginabile – racconta la giocatrice Azzurra -. Alla fine della partita ci siamo tutte guardate incredule perché non si capiva cosa era successo. Dopo il canestro di Rae Lin è calato il gelo nell’arena, tutti zitti tifosi ungheresi, e c’è stato un momento di smarrimento. Poi quando abbiamo realizzato d’aver vinto è stata una gioia veramente incontenibile“.
Che tipo di preparazione deve fare una giocatrice in vista di una fase ufficiale del circuito 3X3? Come si gestisce la pressione, il tempo e la necessità di fare contestualmente i fatidici 21 punti?
“Sicuramente la preparazione per questo tipo di partite è molto intensa. Abbiamo fatto tre settimane di raduno molto duro come allenamenti. Tutte quante, dalle otto alle sei che sono rimaste, abbiamo dato il massimo e portato in campo quello che volevamo fare. Dopo il brutto torneo a Graz si siamo compattate ancora di più e abbiamo parlato, in particolare di quel che dovevamo migliorare e di quel che dovevamo fare per cercare di migliorare, e quella settimana abbiamo fatto allenamenti mirati e faticosi. Fatica che viene ripagata dal risultato: questo risultato infatti è il massimo che potevamo raggiungere. Anche per questo voglio ringraziare tutte le mie compagne, senza di loro non ce l’avremmo fai fatta. Chi aveva esperienza l’ha messa a disposizione di chi ne aveva meno e questo ha fatto la differenza. Anche chi non era convocato per le partite ha dato il proprio mattoncino per la realizzazione di questo sogno“.
Che emozioni ha regalato a Chiara Consolini la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo?
“Per quanto mi riguarda sono contentissima. E’ veramente il sogno di una vita, penso che tutti i bambini e le bambine che iniziano a praticare uno sport abbiano come obiettivo quello di arrivare alle Olimpiadi. Già solo dirlo mi da i brividi perché non ho metabolizzato la cosa. Credo sia un sogno che si realizza e non ci sono altri giri di parole per descrivere questo momento“.