Acqua sui giocatori e inni per il Vesuvio ,incoraggiato a bruciare le sue falde e la città che lo cinge, Napoli appunto. Non succede sopra Roma, dove invece è già successo, ma a sud del Volturno nel palasport di Patti, nel messinese, in Sicilia che alla Campania rimane storicamente legata.
Il Cuore Napoli, che ha un Vesuvio tratteggiato proprio sulla canotta, vince contro la squadra locale, lo Sport È Cultura Patti appunto, 78-72 ed è sempre più primo in classifica con Valmontone e Luiss Roma dopo 9 gare nel girone C della serie B. Quello che è successo ha dell’incredibile. Secchiate d’acqua durante la partita e cori beceri contro Napoli e la Campania. Ci sorprende questo atteggiamento perché i siciliani sono gente seria e onesta che conosce il “fair play”, ma evidentemente ieri almeno in quel palazzetto se lo sono dimenticati completamente.
«Difendiamo ed andiamo orgogliosi della nostra storia — ha detto sulla vicenda il presidente del Napoli basket Ciro Ruggiero al Corriere del Mezzogiorno — . Ci auguriamo di non vedere più acqua tirata in campo e di non sentire più quei cori. Se ciò dovesse accadere sarebbe una nuova sconfitta dello sport». A fine gara uno degli arbitri proprio per il parquet bagnato dai lanci di acqua è scivolato. No, non è questo il modo di sostenere la squadra locale e non è questo il modo di riconoscere una vittoria conquistata con grandi sacrifici, considerando gli spostamenti sistematici del Napoli basket per mandare avanti una stagione senza una casa. Ben vengano i cori in favore dei propri beniamini e magari anche gli sfottò ma crudeltà e messaggi nefasti non sono degni di essere proclamati in un impianto sportivo. Così è se vi pare…”.
Tutti condannano i cori del PalaSerranò. In primis il sodalizio pattese che ha comunicato oggi, restringendo le responsabilità del fatto ad un gruppo ristretto di persone presenti al palazzetto”La società ASD Sport è Cultura Patti, in merito alla nota del presidente del Cuore Napoli Basket, Ciro Ruggiero, si dissocia e prende le distanze da presunti cori e comportamenti beceri da parte di un ristretto numero di individui che nulla hanno a che fare con la nostra società e con lo sport in generale.
Il nome della nostra associazione e la “mission” del nostro progetto sportivo, abbracciano lo SPORT e la CULTURA, parole non accomunabili alla violenza, che noi ripudiamo in qualsiasi sua forma e espressione“