Quindici vittorie in ventisei partite stagionali, una maturazione evidente di un giovane gruppo ed una stagione avvincente disputata. “Building the future” dice il claim della Nuova Agatirno di coach Matteo Angori, squadra andata oltre le più rosee aspettative stagionali stoppate solo da una corazzata dal nome ALFA Catania. È proprio con il coach della squadra orlandina a parlare al termine di questa straordinario campionato.
BILANCIO STAGIONALE – A prescindere dai risultati credo sia stata una stagione positiva. C’è stato un miglioramento evidente durante il nostro percorso, che è partito con rebus da sciogliere e poi, lavorando quotidianamente, siamo cresciuti grazie al lavoro in palestra che ci ha portato a fare un girone di ritorno di primo livello al pari di ALFA Catania e Eagles Palermo. Il merito è ovviamente dei ragazzi, che tutti i giorni hanno continuato ad allenarsi, ma anche del mio staff: Enzo Brignone, Peppe Marchica e Antonio Fazio sono stati incredibili. Ringrazio l’Orlandina Basket, che mi ha dato la possibilità di fare questa esperienza, e le persone di Gero Colica e l’Avvocato Cucinotta, che mi hanno dato fiducia e tanto appoggio anche nei momenti più complicati in cui i risultati del campo faticavano ad arrivare. Credo che l’organizzazione ed il cammino dell’Agatirno sia merito di tutti loro. È stata una delle migliori stagioni della mia carriera. Era il mio primo anno a Capo d’Orlando, quindi anch’io ero arrivato pieno di punti interrogativi e con dinamiche da capire per inserirmi al meglio. È stata un’esperienza bellissima, anche per il gruppo che si è venuto a creare in campo e fuori. I ragazzi mi hanno dato tanto, voglio principalmente ringraziare loro. Adesso stiamo lavorando individualmente, per arrivare più pronti al prossimo anno.
OBIETTIVI RAGGIUNTI – Volevamo aiutare la crescita dei ragazzi, facendoli migliorare tecnicamente e facendoli maturare come persone, e nel girone di ritorno abbiamo vinto 9 delle 11 partite giocate perdendo solo di un punto a Ragusa e sul campo dell’ALFA Catania. Credo che l’emblema di questo miglioramento sia Ottavio Triolo, un ragazzo splendido che è entrato nel gruppo Agatirno in punta di piedi direttamente dall’Under 18 Regionale e che alla fine della stagione era diventato una pedina fondamentale nelle rotazioni stando in campo in una semifinale Playoff contro una corazzata playoff come l’ALFA.
RAMMARICO – Uno solo. Il canestro di Sorrentino da 9 metri, che ci ha tolto la vittoria contro Ragusa facendoci chiudere, poi, la stagione al quarto posto. Quel canestro è stato uno spartiacque, quella vittoria ci avrebbe permesso di arrivare terzi. Nulla toglie alla straordinaria stagione dell’Agatirno. A 30” dalla fine di Gara-2 contro Catania c’erano tanti ragazzi con gli occhi lucidi che non volevano finire una bellissima stagione come questa. E questa è già una grande vittoria.