Atmosfera da match clou in casa Betaland nella vigilia di Capo d’Orlando-Reggio Emilia (PalaFantozzi, 2 aprile ore 18.15) . Per i ragazzi di coach Di Carlo è stata una settimana di allenamenti serrati volti ad arrivare al meglio alla sfida con la Grissin Bon. La posta in palio è alta perché una vittoria domenica permetterebbe alla Betaland il balzo decisivo verso i playoff. Si attende un PalaFantozzi gremito e caloroso e dalle parole di coach Gennaro Di Carlo nella conferenza stampa pre gara di ieri emerge già tutta la carica di un popolo che vuole raggiungere il sogno. Anche Ivanovic, in conferenza insieme all’allenatore, ha rimarcato quanto lo spogliatoio sia cosciente dell’importanza dell’incontro.
DICHIARAZIONI
Coach Di Carlo: «Gli argomenti riguardo la gara con Reggio sono chiari a tutti. Sapete bene cosa ci giochiamo, siamo realmente in un momento cruciale. La vittoria di domenica significherebbe playoff. Dobbiamo arrivare a questa partita con una carica ed un’energia fuori dal comune. Dobbiamo mettere a frutto i risultati del lavoro fatto dal 22 agosto ad oggi. Abbiamo la possibilità di avere la palla sulla racchetta per avere il punto decisivo e dimostrare a tutti che si sono sbagliati quando ci hanno dati per sicuri retrocessi. Come sempre qui a Capo saremo tutti uniti. Squadra, club, staff, tifosi, popolo, paese, deve arrivare la spinta giusta per consentirci domenica sera alle 20.15 di avere 30 punti in classifica. Ci renderemo conto quanto sarà bello raggiungere quel traguardo. La preparazione di questa settimana è stata totalmente rivolta all’obiettivo di ottenere una vittoria contro Reggio, abbiamo preso coscienza della sconfitta contro Varese e dovremo superarla con la forza mentale e caratteriale che in partite come la prossima può essere il valore aggiunto. Domenica da questo punto di vista sarà una battaglia all’ultimo respiro, dobbiamo presentarci estremamente carichi e con la voglia di avere ragione di una squadra troppo forte. Sono convinto che la squadra domenica farà una gara importante, concreta, con una rabbia agonistica particolare, perché per noi Reggio Emilia rappresenta ancora la sconfitta dei quarti di finale delle Final Eight di Rimini. Reggio Emilia ha ripreso il suo cammino nel fare risultato, ha recuperato qualche giocatore che era stato infortunato, Stefano Gentile che era stato fermo per infortunio, si presentano qua al gran completo, ma anche noi arriviamo meglio di come eravamo a Rimini. La fiducia nella prestazione di domenica è massimo. Reggio è una formazione profonda, fatta di gente esperta e navigata, sappiamo di incontrare una delle corazzate del campionato, ma noi faremo il nostro. Reggio Emilia per vincere a Capo dovrà farsi sudare. Bisognerà fare il possibile e l’impossibile per battere Reggio e per raggiungere il nostro obiettivo. Conosco abbastanza bene Reggio e il suo allenatore per non pensare che sarà una partita aggressiva, con iniziative forte sia in attacco che in difesa. Noi non ci tireremo indietro, sarà una partita intensa. Di Reggio mi piace la mentalità vincente, hanno dimostrato con i fatti che sanno cosa serve, nei momenti chiave di una stagione, per vincere. È un aspetto che invidio, mi auguro di raggiungere con la mia squadra quella mentalità. Il campionato è lungo e duro, quest’anno Reggio non ha partecipato alle coppe e io ho sempre pensato che il non fare le coppe poteva creargli qualche problematica in più. Hanno giocatori che hanno dovuto abituarsi a giocare una volta a settimana. Lavorare senza la Coppa però forse gli può dare qualche beneficio per la corsa per il titolo. Sicuramente Reggio è una delle grandi del campionato, una delle prime 4. vincere significa mettere una big a quattro punti meno di noi».
Nikola Ivanovic: «Dopo una sconfitta una parte del lavoro in settimana è dedicato all’aspetto psicologico. Conosciamo l’importanza della partita con Reggio Emilia, sentiamo una sorta di pressione positiva su di noi perché vogliamo fare risultato ed è necessario avere fiducia in noi stessi. Onestamente non ero contento dopo la sconfitta con Reggio alle Final Eight, dopo il primo quarto probabilmente non ho fatto tutte le cose giuste per aiutare la squadra a vincere. Ogni partita ha una motivazione particolare, quella di domenica è ancora più speciale visto che affrontiamo una squadra contro cui abbiamo già giocato sia in campionato che in Coppa Italia. L’atteggiamento migliore per uno sportivo è quello di non accontentarsi mai. Si può anche iniziare il campionato stabilendo la salvezza come risultato da raggiungere e giocare gli ultimi due mesi senza pressione. Ma, secondo me, non è questo lo spirito che anima la vita di uno sportivo. Si deve sempre lottare per raggiungere l’obiettivo più alto possibile. L’obiettivo di questa stagione erano i playoff, quello attuale è raggiungerli nella migliore posizione possibile in classifica. È presto per parlare del mio futuro nessuno sa cosa succederà nei prossimi tre mesi o il prossimo anno. Intanto in estate sarò impegnato agli Europei con la mia Nazionale, saranno mesi impegnativi. Finita la competizione europea si vedrà, di certo ho un contratto in essere con l’AEK, ma non so cosa succederà. Sto bene a Capo d’Orlando, ma è ancora troppo presto. Tatticamente il mio ruolo qui mi soddisfa. Ho giocato ho giocato spesso da guardia da piccolo, ma negli ultimi 5 anni ho ricoperto il ruolo di playmaker ed è quello che preferisco. Mi sento molto a mio agio nel ruolo di playmaker, mi piace avere la possibilità di dettare i ritmi e influenzare così il gioco della mia squadra».