Betaland Capo D’Orlando, Di Carlo: «A Milano andremo con l’orgoglio e la cultura siciliana».

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Gennaro Di Carlo
Gennaro Di Carlo

Sono davvero cariche di energia e voglia le parole dell’allenatore della Betaland Capo d’Orlando Gennaro Di Carlo nella conferenza stampa di presentazione della proibitiva sfida degli ottavi di finale playoff scudetto con l’Olimpia Milano. Venerdì 12 maggio Capo d’Orlando giocherà al Forum d’Assago gara 1 playoff alle 20.45 contro i campioni d’Italia dell’Olimpia Milano, gara 2 domenica alle 19.30 (eventuale gara 5 lunedì 22 maggio). Tornerà a giocare gara 3 al PalaFantozzi di Capo d’Orlando martedì 16 maggio (eventuale gara 4 giovedì 18 maggio).

Coach Gennaro Di Carlo: «I playoff sono un’altra grande opportunità che questa stagione ci offre. Viverla giocando contro la favorita la rende ancora più straordinaria. Ci prepariamo a una serie playoff che sulla carta sembrerebbe chiusa, dobbiamo capire come entrare nella serie. Vogliamo giocare questi playoff senza snaturarci, cercando di proporre le nostre cose fatte al meglio possibile. In quello che proponiamo c’è l’orgoglio, la cultura, l’intelligenza di quello che è il territorio siciliano. Ci piace pensare di poter andare a Milano a viso aperto Milano. Tanti dicono che è un pronostico chiuso 3-0, dunque riuscire a portare la serie a gara 4 rappresenterebbe una grande vittoria e una grande rivincita. Lavoriamo per cercare in tutti i modi di forzare Milano a gara 4. La chiave sarà la capacità di credere in noi stessi, di credere che possiamo essere competitivi. Dobbiamo alimentare la nostra autostima per pensare ad essere competitivi in questa sfida sulla carta impari contro Milano. Non so dove arriveremo, ma mi piacerebbe vedere una squadra che si approcci in maniera quasi sfrontata, non dobbiamo pensare a noi come “piccoli” contro una grande, altrimenti le partite scivoleranno via a favore di Milano. Noi dovremo essere forti a sviluppare la capacità di trovare la forza di credere in quello che abbiamo fatto in questa fantastica annata, credendo ulteriormente in noi stessi sia come squadra che come individui singoli. Mi piacerebbe dimostrare carattere, determinazione e voglia di sfidare, e avere la forza di giocare a testa alta e come abbiamo fatto sempre quest’anno rispettare la prima della classe ma non temere nessuno. Domenica sera quello che si è creato al PalaFantozzi a fine gara è stato pazzesco. Il nostro pubblico è una spinta continua. Quando arrivano i momenti belli poter condividere la gioia è fantastico. L’aspetto umano è per me determinante in tutto quello che faccio nella mia vita. L’attestazione di affetto che mi è stata attribuita domenica sera è qualcosa che rimarrà dentro di me per sempre. Ricordo anche la partita di Venezia, la mia prima vittoria alla guida dell’Orlandina, la più brutta partita della storia, ma le emozioni di quella sera e quelle di e quelle di domenica, insieme alla nascita dei miei figli, resteranno per sempre nel mio cuore».

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