Se Roma è la Città Eterna, questa partita lo è stata almeno per chi ha il cuore che batte forte per una di queste due squadre.
Che sarebbe stata una sfida difficile per la Fortitudo Moncada Agrigento, si sapeva. La squadra di Attilio Caja gioca un basket ordinato e rigoroso (solo 5 punti derivanti da palle perse per Agrigento e nessuno in contropiede, non è assolutamente un caso), che richiede il massimo della pazienza e dell’intensità per venirne a capo.
Sono cose che i biancazzurri hanno messo in campo, ma che potevano non bastare. La serata era già iniziata male a causa di un lieve problema muscolare che ha tenuto fuori il capitano Albano Chiarastella (con questa, fanno 13 gare su 18 giocate senza un elemento del quintetto base), il primo quarto a punteggio e ritmo bassissimi aveva fatto capire che genere di partita sarebbe stata (13-11 con percentuali ben al di sotto dei rispettivi standard).
Roma voleva negare ritmo ad Agrigento, impedendole di fatto di correre. Compiendo scelte tattiche precise che a lungo hanno pagato. La Fortitudo Moncada ha però saputo trovare risposte nei momenti più difficili: Kelvin Martin (massimo stagionale nei punti per lui) e Scott Eatherton hanno “fatto gli americani”, prendendosi tantissime responsabilità ed essendo fattori determinanti sui due lati del campo (il centro biancazzurro ha addirittura giocato tutti e 50 i minuti della gara, tre dei suoi compagni oltre 44).
In una serata di tiro molto difficile, Ale Piazza (dopo uno 0/12!) ha messo un paio di canestri molto, molto importanti nell’economia della gara. Nel finale dei regolamentari, quando Alan Voskuil ha messo una delle sue celebri triple per il +3 romano, Andrea Saccaggi ha risposto da par suo, inventandosi quella del pareggio che ha portato tutti al primo supplementare.
Lo stesso ha fatto Evangelisti, rispondendo sempre a Voskuil, in un momento cruciale del primo “overtime”, quando ogni possesso contava il triplo e le forze in campo erano sempre di meno (sia in senso lato, sia per l’uscita per falli di alcuni dei protagonisti).
Sarà Evangelisti, al suo top per punti segnati da quando gioca ad Agrigento (superati i 26 della scorsa stagione a Trapani) ad avere la qualità, il sangue freddo e la forza di creare due possessi di vantaggio nel secondo supplementare, con scelte eccellenti e una mira perfetta.
Roma non si è mai arresa, letteralmente fino all’ultimo: Maresca ha tentato la tripla del pareggio sul 96-93, che avrebbe prolungato la partita di altri 5′ consegnandola alla storia – almeno – di questa stagione.
Finisce 99-93, con Rino De Laurentiis a sigillare la vittoria agrigentina dalla lunetta: tornano i 2 punti per la squadra di coach Ciani, questa è la notizia più importante e attesa.
Ancora una volta, pero’, al PalaMoncada è andata in scena una partita da brividi, per contenuti tecnici e per il suo svolgimento. Un fantastico spettacolo, che continuamo a goderci tutti insieme.
Tabellino:
Fortitudo Moncada Agrigento – Virtus Acea Roma 99-93 d2ts (13-11; 31-30; 55-54; 74-74; 85-85)
Fortitudo Moncada Agrigento: Cuffaro ne, Martin 27 (7/14, 3/6, 4/4 tl), Vai, Evangelisti 27 (5/8, 3/5, 8/8 tl), Chiarastella ne, De Laurentiis 10 (1/2, 1/1, 5/6 tl), Saccaggi 11 (1/2, 3/6), Morciano ne, Visentin, Piazza 8 (1/8, 1/6, 3/4 tl), Eatherton 16 (6/10, 4/8 tl). All. Franco Ciani
Virtus Acea Roma: Olasewere 11 (4/8, 3/3 tl), Meini 11 (0/1, 3/6, 2/2 tl), Maresca 22 (3/6, 2/9, 10/10 tl), Leonzio ne, Callahan 18 (4/9, 2/8, 4/6 tl), Voskuil 18 (2/9, 4/12), Benetti 13 (5/8, 1/2, 0/1 tl), Casagrande (0/1 da tre), Bonfiglio (0/2 da tre), Zambon. All. Attilio Caja